Buongiorno carissime…
non vedevo l’ora di
parlarvi di una delle mie ultime letture, Le
bugie del nostro amore di Chelsea M. Cameron. Non mi ero ancora imbattuta
in questa giovane scrittrice americana e vi assicuro che è stata una
piacevolissima sorpresa. Già la sinossi, brevissima e intrisa di mistero, mi
aveva intrigato parecchio…e le aspettative non sono state affatto deluse. Ho
aperto il libro e mi sono gettata a capofitto nei pensieri e nelle parole di
Quinn Brand, 24 anni, affascinante, carismatico, misterioso, eppure
assolutamente lontano dagli stereotipi a cui tante scrittrici di romance (e le
americane in questo eccellono) ci hanno, ahimè, abituate.
Quinn ha una doppia
identità. Tutto ciò che ci è dato di conoscere è frutto delle sue parole, del
suo punto di vista squisitamente maschile, in una narrazione essenziale,
perfino asciutta. Con una freddezza, che mal nasconde tutta la tristezza e la
privazione che una vita di menzogne può riservare, Quinn tratteggia il suo
duplice personaggio. Ci parla della sua abilità di investitore, della sua
scaltrezza nel corteggiare uomini facoltosi ma senza scrupoli, per ingannarli e
privarli di tutti i loro averi, dei suoi costosi abiti eleganti, dei suoi bolidi
e del suo appartamento freddo e impersonale…ci grida tutta la stanchezza e la
disperazione di questo sporco, ingannevole gioco. Perché una doppia vita è solo
sinonimo di una non vita. E l’altro sé, quello reale, quello sentito, fatica a
restare a galla in un mare di inganni e raggiri. Quinn è Sylas in realtà. Un
ragazzo semplice, da jeans sdruciti e felpa. Con un appartamento modesto, tanti
tatuaggi (da tener rigorosamente nascosti sotto camicie inamidate agli occhi di
deve cadere in trappola!), un gatto di nome Leo e una sorellina disabile da
accudire. Il passato di Sylas brucia come un marchio a fuoco. Dolore, inganno,
violenza sono all’origine di un desiderio di vendetta verso chi agisce contro
la legge e ai danni di deboli e ignari. Con lui cinque amici, stessi ideali,
simili motivazioni, uguali sofferenze.
Si trovano per una birra, per ridere e
scherzare, per accordarsi su mosse e pianificare movimenti, forse solo per
restare aggrappati a quel briciolo di verità necessaria per andare avanti. Di
loro sappiamo ben poco. Brevi descrizioni, accenni frettolosi, poche parole per
ciascuno e nessuna curiosità da soddisfare, perché tra lor vige “la politica
del tu non chiedi, io non dico”. Tanta riservatezza non preclude però alla
totale, completa, infinita fiducia. Sono una famiglia, forse l’unico punto
fermo delle loro anomale, incomprensibili esistenze. Si guardano le spalle, si
incoraggiano, si spronano e si ammoniscono quando qualcuno tira troppo la
corda. E soprattutto si impediscono a vicenda di correre rischi e di lasciare
che emozioni o sentimenti prendano il sopravvento su razionalità e
autocontrollo. E questo a maggior ragione in casi in cui, per adescare una
preda succulenta, si debba corteggiarne la bella, insolita, conturbante figlia
ventenne. Eccoci al dunque, amiche care. Quinn, o Sylas se più vi piace, ha un
nuovo cliente per le mani e la figlia di lui, Saige Beaumont è la miglior esca
che un uomo possa desiderare.
Ribelle, bellissima, sensuale, innocente, un vero
mix intrigante e per la quale perdere la testa. Proprio quello che ci vuole per
Quinn…una sfida che gli ricordi le motivazioni delle sue scelte. Consapevole
del proprio ruolo e ammonito e guardato a vista dai suoi “colleghi”, Quinn si
dedica anima e corpo alla giovane donna. Descrive con una modalità totalmente
maschile (e qui dobbiamo veramente dare atto della bravura della scrittrice) il
suo gioco di seduzione, destinato ben preso a divenire qualcosa di ben diverso.
Quinn seduce, Sylas soccombe. Quinn combatte, Sylas si arrende. Difficile
rimanere lucido. Impossibile sopportare il conto alla rovescia, terminato il
quale la figura di Quinn Brand si dissolverà nel niente, lasciando spazio ad
un’altra fasulla identità. Sylas è tentato. Saige lo ha veramente sopraffatto.
Sensazioni, emozioni, amore…con fatica Sylas si arrende, ma Quinn non può, non
deve cedere. Per se stesso, per i compagni, per la sua sorellina. Abbandonare
Saige è l’unica opzione possibile…ma…io mi fermo qua…perché letto l’ultimo
paragrafo ho esclamato “Nooo!” e ho raccontato di getto a mio marito tutta la
trama del libro. Il finale è da sballo…senza parole e con tanta voglia di
leggere il seguito…un vero e proprio cliffhanger d’effetto. Per lasciarvi
gustare appieno il romanzo ho speso pochissime parole anche sulla coppia
Saige/Sylas...mi hanno tenuta incollata al libro fin dalle prime pagine…in
quella sveltina tra sconosciuti, contro un muro in un vicolo buio, ho trovato
più senso che in tante scene d’amore lette e rilette.
Il merito va senza dubbio
al pov maschile (sono perfetti direi i dialoghi tra uomini…me li immagino
assolutamente così…linguaggio diretto, deciso, a volte rude)…che, se ben fatto,
ha la capacità di schiuderci un panorama di sensazioni diverse e, a mio avviso,
affascinanti. Forse qualche lettrice potrebbe trovare il romanzo povero di
descrizioni dettagliate di personaggi e emozioni…io lo ho trovato veramente
adeguato…un uomo spesso si sofferma poco, non approfondisce, non scava…e non è
detto che ciò sia sempre un male. Vi assicuro: ne vale la pena.
Baci.
Francesca
Molto bello |
Per incastrare suo padre, devo
servirmi di lei. Devo farla innamorare di me prima ancora che si accorga di
quello che sta accadendo. Sarà facile. L'ho già fatto in passato e lo rifarò in
futuro. È solo una ragazza. Uno strumento per ottenere quello che voglio.
Quando avrò finito con lei, non mi guarderò indietro. Questo era ciò che
pensavo. Fino al momento in cui l'ho incontrata.
Qui trovate il romanzo (l'ebook ed il cartaceo)!
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