Ci sono alcuni
romanzi che hanno un fascino indescrivibile e, senza rendertene conto, ti
ritrovi coinvolto in un vortice di emozioni sempre più intense e tangibili. Pagina
dopo pagina ti accorgi di essere profondamente
immerso nella lettura, quasi ipnotizzato dalle frasi che ti scorrono
davanti agli occhi, al contempo magnetiche e stimolanti. Per qualche strana
ragione, che non riesci a spiegare, non puoi fare a meno di distogliere lo
sguardo, neanche per un secondo. Non bastano le parole di una recensione per
descrivere i brividi e le forti emozioni che hai provato. Purtroppo è anche molto frequente il caso opposto. Spesso mi capita di
imbattermi in libri che, al contrario, si rivelano una completa delusione.
Anche in questa occasione, gli aspetti negativi possono comunque fungere da stimolo
per formulare una critica costruttiva. Nel bene o nel male hai sempre qualcosa
da dire. La difficoltà nasce quando sei nel mezzo. “Piacere estremo” è un romanzo che non saprei dire se mi sia piaciuto oppure no; l’ho trovato poco incisivo. Prima di addentrarmi nella storia ci tengo a sottolineare che, come ho già evidenziato nell’anteprima, il titolo italiano è del tutto fuorviante; non si tratta assolutamente di un erotic romance ma di un romanzo contemporaneo.
“Beauty from Pain”
è un libro con un’ambientazione un po’
diversa, oserei dire insolita. Siamo in Australia e la storia si alterna fra Sydney
e Wagga Wagga. La protagonista, Laurelyn Prescott, è una
giovane musicista americana per la prima volta in visita in un altro continente,
per accompagnare Allison, la sua amica, che
deve far visita al fratello. Laurelyn è
ancora un po’ frastornata per il lungo viaggio, ma è consapevole che questa
breve parentesi lontana da casa potrà aiutarla a superare la recente delusione sentimentale.
Blake Phil, l’uomo di cui pensava di essere innamorata, è sposato. La loro relazione è stata soltanto una farsa. Qui in Australia ci sono mille occasioni per distrarsi, per cercare di dimenticare. Ben, il fratello di Allison si sta specializzando nel campo della viticoltura e ha contatti con gli ambienti più facoltosi di Sydney. E’ così che Laurelyn si ritrova invitata a un party e, in questa occasione, incontra il protagonista maschile: Jack Harry. Jack McLachlan è un magnate del settore vinicolo;
gran parte delle piantagioni di tutta l’Australia sono di sua proprietà. Questo
aspetto, oltre alla sua avvenenza, lo rendono un facile bersaglio delle
complicazioni amorose. Le donne sono attratte dalla sua ricchezza e farebbero
di tutto per incastrarlo. E’ per questo
che non instaura mai relazioni a lungo termine. Ha soltanto storie passeggere
di poche settimane, che non lo coinvolgono mai sentimentalmente.
Questo particolare è l’aspetto che mi ha maggiormente infastidito nella prima parte del romanzo, al punto che ho trovato il racconto poco realistico. Nella prima metà la storia procede molto lentamente e senza colpi di scena. Non accade quasi nulla. Mentre leggevo mi sono ripetutamente chiesta se l’obiettivo della scrittrice fosse di scrivere un erotic romance. Insomma un romanzo erotico con il classico protagonista maschile, maschio alfa e ricchissimo che, per riempire i vuoti della propria esistenza, stringe relazioni con le donne, mantenendosi cinico, freddo e distaccato. Se questo era l’obiettivo dell’autrice, non è proprio riuscita nel suo intento. Jack Harry mi è sembrato, fin da subito, un gran tenerone, e non è mai riuscito a mascherare, a noi lettrici scaltre e smaliziate, questo lato del suo carattere. Solo dalla metà in poi il romanzo subisce un cambiamento. In questa fase del racconto si concentrano tutti gli avvenimenti significativi e i personaggi risultano maggiormente caratterizzati. Ormai ci siamo abituati a loro e tutto ci sembra più naturale.
La temperatura del romanzo non è mai molto elevata; nella seconda parte ci sono alcune scene che innalzano il livello di sensualità che, comunque, non raggiunge mai le vette tipiche di un erotic romance. Mi riferisco a una scena in particolare: quella della lap dance. La protagonista si diverte a stuzzicare Jack Harry in una danza sensuale fra le mura della sua residenza. Sì avete capito bene, Jack ha fatto installare, nella propria villa, un palo per poter ammirare, da vicino, Lauralyn nel suo allenamento per mantenersi in forma.
In conclusione “Beauty from Pain” è un romanzo che mi ha lasciata un po’ perplessa. Sono ugualmente curiosa di leggere il seguito, “Beauty from Surrender”, per vedere se la scrittrice riuscirà, questa volta, a mantenere vivo l’interesse del lettore nell’arco di tutto il racconto come nella parte conclusiva del romanzo.
La serie “Beauty” è così composta:
Sono molto curiosa di leggerlo ^_^ Complimenti per la recensione!
RispondiEliminaCiao Rita, mi fa piacere che ti sia piaciuta la recensione.Dopo aver concluso il romanzo ero decisamente poco ispirata ... Ma ci sono riuscita anche questa volta. A parte gli scherzi, è un romanzo carino.
EliminaDevo dire che mi incuriosisce questo romanzo... Quando dovrebbe uscire?
RispondiEliminaCiao RainBookMark, benvenuta nel blog. Purtroppo non so ancora dirti la data precisa, posso anticiparti che uscirà a marzo dell'anno prossimo. Nel post precedente, l'anteprima, puoi trovare altre informazioni utili che ti possono interessare ...
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