Buon giorno, affezionate di Gretabooklovers.
La mia recensione di oggi riguarda il secondo volume della serie “The wild
series” di M. Leighton, ovvero Tutto è
possibile tra noi. Della stessa autrice avevo già avuto modo di apprezzare
la serie precedente, (“Bad boy trilogy”, vedi le recensioni sul nostro blog).
Ricordate i due gemelli affascinanti e misteriosi, Cash e Nash, le loro vicende
al limite dell’incredibile, ma da fiato sospeso e nervi saldi? Beh, memore di
tutto ciò, mi sono lanciata nella lettura di questo nuovo romanzo. In effetti
non so se il titolo sia azzeccatissimo….forse Il diavolo e l’acqua santa avrebbe reso maggiormente l’idea. Perchè
proprio di questo si parla e, per non farci mancare i riferimenti alla storia
biblica, abbiamo perfino il serpente a completare il quadro. Che dire?
La
storia si ripete un po'…Laney è la perfetta brava ragazza, figlia del pastore
del paese, con ideali saldi, sogni certi, progetti assolutamente definiti,
niente follie, nessuna trasgressione. Jake è il bello e dannato, coi mostri nei
cassetti, la vita alla giornata, l’adrenalina come droga quotidiana e l’amore e
i legami stabili lontani mille miglia da mente e cuore. L’incontro avviene per
caso a una festa di paese: un bacio in cambio di un’offerta per beneficienza.
Ma invece di un casto bacio sulla guancia, assistiamo a un bacio peccaminoso e
appassionato a tutti gli effetti. Poi ci si perde di vista, per ritrovarsi anni
dopo, quando lei è l’assistente legale responsabile di catalogare i beni della
di lui famiglia, e lui un ancor più bello, sexy e coraggioso vigile del fuoco.
Ma ancora sono il diavolo e l’acqua santa. Poi ha inizio la prevedibile “perdizione
di Laney” e la ancor più certa “redenzione di Jake”. Forse un po' scontato, a
tratti banale, ma comunque scorrevole e in taluni casi perfino divertente.
Diciamo che, al momento in cui la nostra Laney decide di ribellarsi alla sua
piccola ottusa bigotta realtà, capeggiata dal reverendo padre, niente sembra
più ovvio che rifugiarsi a casa di Jake, che ben poco conosce, ma che, come
tutte le cose proibite e sconosciute, così tanto la attrae. Ad essere sincera
tante riflessioni o pentimenti o dubbi su cosa fosse giusto o sbagliato, la
nostra giovane protagonista, poi, non li ha avuti. Si lascia condurre verso
l’ignoto da un Jake spiritoso, audace, provocatorio, che la introduce al jumpy
jumping, ai tuffi dalle cascate, ad un moderato uso di alcol e al sesso libero
e disinibito.
Si getta a corpo morto nelle braccia di questa nuova “io”, alla
ricerca di una propria dimensione, svincolata e contrapposta a tutto quello che
sino ad oggi ha creduto di voler essere. E Jake? Lui, fino a qua, sembra
interessato a liberarla da quell’aura da brava ragazza, che lo intriga e lo
affascina. Si prodiga nelle parole e nei fatti per spogliarla da proibizioni e
chiusure mentali e comunque per spogliarla in tutti i sensi. La avvisa,
perfino: sarà solo sesso! Insomma sarà bellissimo, ma senza amore…quel tanto
che basta a sanare l’attrazione per il frutto proibito, che indubbiamente la
figlia di un pastore, casta e pudica, incarna alla meraviglia. E fin qui tutto fantastico
e privo di originalità. Fino al serpente! Durante un campeggio in montagna,
Laney, cercando un luogo tranquillo dove soddisfare i propri bisogni
fisiologici (ma lo volete più romantico di così?) viene morsa da un serpente
velenoso, soccorsa da Jake e trasportata d’urgenza in ospedale. Tra bende,
infermiere e antidolorifici, durante un alterco tra la giovane e il reverendo
padre, Jake decide di tagliare la corda e di porre fine a quella che avrebbe
potuto essere, ma ancora non è, una grande storia d’amore. E via con
altrettanti luoghi comuni…lui che non sa amare, che non la merita, che deve
lasciarla andare…lei che lo ama ma comprende le sue motivazioni, che gli è
grata per averla trasformata in farfalla,,,e via dicendo.
Ognuno torna alla
propria vita…aimhè, altro cliché, con la consapevolezza di entrambi che proprio
quello fosse l’amore vero. I pensieri dei due protagonisti si alternano nel
fraintendimento più completo: lei pensa che lui non la ami, lui pensa che lei
sia tornata dal suo ex fedifrago…insomma, niente di che. Ciliegina sulla torta,
una conclusione rapida e alquanto improbabile, con un atto eroico di Jake e
tanti cuoricini svolazzanti per l’ovvio lieto fine. Ma anche in questa fase
finale i dialoghi e le riflessioni dei protagonisti mancano di profondità.
Tutto si svolge abbastanza frettolosamente; cosa che avevo già notato anche
nella descrizione delle vicende di Jake bambino che fanno di lui un bello e
dannato. Ho detto tutto, credo. O forse no. Perché dopo il brutto tempo torna
sempre il sereno. E quindi mentirei se non vi dicessi che la lettura, è tutto
sommato, piacevole. Jake è bello, e questo lo apprezziamo, anche se quello
stuzzicadenti tra le labbra non si può proprio sopportare. La scena della loro
prima volta alla cascata è romantica, anche se mi chiedo come non si irriti mai
la pelle di queste belle fanciulle. Le battute spesso sono carine,,,e tutto
sommato non ho avuto l’istinto o la voglia di abbandonare la lettura. Azzardo:
se non mi fossi fermata a riflettere su cosa volevo scrivervi, avrei terminato
il libro con il sorriso sulle labbra e lo avrei riposto nello scaffale dei
numerosi “senza lodi né infamie”. Mi aspettavo di più, è vero. Però, leggetelo,
se non altro questa estate, sotto l’ombrellone…senza impegno né aspettativa.
>>> QUI potete leggere l'anteprima e le sinossi <<<
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