Recensione - “Non meriti un minuto in più del mio amore” di Elisa Gentile, il primo volume della 'Trilogia delle Bugie'.

Ciao ragazze,
oggi vi parlo del 1° libro della Trilogia delle bugie di Elisa Gentile uscito in libreria il 2 Aprile. Come molte di voi sapranno, questa trilogia è un fenomeno del self publshing e i titoli originali erano: “Nebbia”, “Buio” e “Luce”. La Newton ha confermato di aver acquistato l’intera serie. 

Non avrei cominciato questo libro se non me lo avesse consigliato Greta perché la trama non mi convinceva, ma ora devo dire che mi sono veramente ricreduta. Partiamo dall’inizio: lei è Selvaggia Castelli, 16 anni, bellezza straordinaria e ingenuità tipica adolescenziale. Ha una situazione familiare molto intricata e complessa, difficile da gestire per una ragazza della sua età che ha come unico punto fermo nella vita Amelia, la sua tata, fin da quando era piccola e la sua cagnolina Venere. Lui invece è Jayden Stewart, 28 anni, fisico perfetto e sguardo affascinante. Lavora come amministratore delegato nella ditta di famiglia e, al contrario di Selvaggia, ha una situazione familiare ottima, una bellissima casa ed è un uomo di successo. Ma ha un passato oscuro alle spalle. Jayden porta spesso il suo cagnolino a spasso a Central Park  e, dopo mesi passati a guardare Selvaggia da lontano, un giorno si avvicina con la scusa che il suo cagnolino è interessato a Venere e così i due si presentano.  Jayd finalmente la invita ad uscire. Quando incominciano a frequentarsi, Selvaggia abbassa sempre di più le sue difese, raccontando la sua vita a Jayd e facendosi scoprire a livello sia caratteriale che sessuale, cosa che invece Jayd non fa. 

Selvaggia è completamente all’oscuro del suo passato turbolento, e la cosa più strana è che non le sorge alcun tipo di curiosità, nonostante la cara cognatina Faith cerchi in tutti i modi di metterle dei dubbi. La cosa che ho apprezzato tanto in questo libro, al contrario di ciò che di solito mi succede, sono i tempi di conoscenza, frequentazione, innamoramento e atti sessuali.  Vengono rispettati, ma attenzione le scene erotiche non mancano. Jayd avvicina Selvaggia al sesso insegnandole con calma tutto quello che c’è da sapere e, senza rendersene conto, fa sì che lei s’innamori di lui.  Infatti la ragazza, grazie a lui, scopre veramente il significato di questa parola, un sentimento che a casa sua non è mai riuscita a trovare, visto i brutti rapporti di coppia dei suoi genitori e lo stessa mancanza d’affetto che hanno entrambi nei suoi confronti. Insomma, Selvaggia s’innamora di Jayd proprio come una ragazza di 16 anni si innamora del suo primo amore, ma non posso dire lo stesso di Jayd che è sicuramente preso, ma ancora tormentato dai suoi fantasmi del passato.

Un fantasma in particolare: è biondo e ha gli occhi azzurri. E’ la sua ex Monya che deciderà di tornare nella sua vita nel momento in cui Selvaggia ha deciso di donargli la verginità. Il primo volume  ci lascia in sospeso con tutti i turbamenti di Jayd che vede in Selvaggia la strada giusta per guarire e si sente sempre più coinvolto, ma non può negare che un altro lato di lui è ancora legato a Monya. Ma ricordiamoci l’inizio del libro in cui vediamo un Jayd completamente diverso, innamorato e distrutto, perso in balia di sé stesso, dell’alcol, dalla droga e dal sesso. E’ un Jayd che sta soffrendo per la rottura con la sua ex e questo porta a chiederci cosa sia successo. La cosa che forse mi ha dato un po’ infastidita, però, non è la differenza di età di 12 anni tra lui e lei, ma la giovane età della protagonista che mi aveva spinta all’inizio a tralasciare il libro scambiandolo per uno Young Adult, cosa che non è assolutamente. Nella versione self lui non ha 28 anni, bensì 23 ,quindi la differenza non è così abissale come invece accade nella versione della Newton, che porta a credere che questo uomo maturo si approfitti quasi di questa ragazzina indifesa. Penso che la cosa migliore sarebbe stata lasciare l’età effettiva dei protagonisti, e sono sicura che il libro non ne avrebbe perso in bellezza e il fascino, ma sarebbe stato molto più realistico. Voglio spendere infine un’ultima parola sull’autrice Elisa Gentile che mi ha dato modo di constatare che non solo le autrici straniere riescono a scrivere delle storie coinvolgenti e appassionanti. Prima di lei, solo la Premoli mi aveva dato questa soddisfazione. Complimenti! Aspetto con ansia il seguito.. 

Baci Ross

BELLO


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