1 ottobre 2018

Non pensavo di amarti ancora di P. Ward {Blog Tour} Recensione


Care amiche,
Penelope Ward è entrata nella mia vita di lettrice con Non avrai segreti, una delle mie letture preferite del 2014 e da quel momento ho letto quasi tutti i suoi romanzi. Oggi vi parlo di uno degli ultimi titoli pubblicati dalla Newton Compton Editori: «Non pensavo di amarti ancora». E’ un romanzo auto-conclusivo che da il via alla ‘serie di romance’ che ha come tema l’amore a distanza. Tutto ha inizio con una telefonata, una telefonata da ubriaca. E’ una giornata iniziata male per la protagonista Rana Solami detta Banana.

E' una serata in cui sente tanto triste e particolarmente malinconica quando d’impulso, grazie all’aiuto di qualche bicchiere di alcol, alza la cornetta del telefono e compone il numero del ragazzo che per un breve periodo della sua vita  è stato la persona più importante per Rana: Landon Roderick. Lui risponde dopo soli due squilli. Sono passati tredici anni dall’ultima volta che Rana ha sentito Landon, ed il suono della sua voce profonda è come un balsamo rigenerante. Risentirlo dopo tanto tempo fa riaffiorare in Rana mille ricordi, i ricordi di un’infanzia spensierata e felice. Rana aveva una cotta segreta per Landon quando era una ragazzina, ma non ha mai pensato che lui ci tenesse a lei. 

Rana e la sua famiglia a quel tempo abitavano in affitto in un appartamento che in pratica era un garage riconvertito di proprietà dei Roderick, i genitori di Landon. Mentre il padre di Landon era un dirigente della Ford e con i soldi che guadagnava si poteva permettere una vita agiata, quello di Rana era un panettiere che a fatica riusciva a pagare l’affitto a fine mese. Landon non si era mai sentito superiore a Rana solo perché la sua famiglia era benestante.  

Quando Landon risponde dall’altro capo della linea è come se il tempo fosse ripreso dall’ultimo giorno in cui si sono sentiti diversi anni prima. Ci sono tante cose che sono rimaste in sospeso tra loro, una di queste è il motivo per cui lui non l’ha mai chiamata dopo che lei se n’è andata. Ancora una volta Penelope Ward con la sua prosa semplice ma emozionante ci racconta una storia sulle seconde possibilità, la storia di due giovani che il destino ha voluto far rincontrare dopo tanti anni. Non pensavo di amarti ancora è un romanzo d'amore che contiene tutti gli ingredienti che amo di più in un romance: romanticismo, ironia e momenti di grande commozione alla fine. La storia ha un ritmo incalzante e ti cattura dalla prima pagina fino all’ultima riga. Mi sono piaciuti entrambi i protagonisti. Rana è una bellissima ragazza dai tratti esotici che si guadagna da vivere facendo la danza del ventre e seducendo gli uomini con il suo corpo sinuoso. Le sue performance sono molto particolari (ormai sono abituata alle stranezze dell’autrice e ci vuole ben altro per sorprendermi che un pitone attorcigliato attorno al collo). Landon invece è il gestore di un food track. Avete presente quei furgoni che vendono cibo di strada davanti agli stadi? Se volete assaggiare i suoi succulenti panini e i suoi deliziosi Rana Banana splitz, dovete trasferirvi a Venice Beach, in California. Non sono rimasta sorpresa quando Rana, dopo essersi liberata dai fumi dell’alcol, chiede a Landon di dimenticare la sua telefonata. Anch’io al suo posto mi sarei sentita ridicola. Landon fortunatamente non lo fa perché è troppo intrigato dalla voce di Rana ed incuriosito dalla donna che si nasconde dietro al telefono. A quella telefonata ne seguiranno tante altre… Non vi è mai capitato di leggere un romanzo e di avere la sensazione di condividere le esperienze dei protagonisti come se foste al loro fianco? A me sì!!!!


Mi sentivo come se mi trovassi dall’altro capo della linea telefonica realmente presente durante le loro conversazioni. Come Rana, fremevo nell’attesa di essere ricontatatta da Landon per scoprire qualcosa in più su di lui, sulla sua vita, sul suo passato. Ero curiosa di scoprire quali fossero i segreti che non aveva mai rivelato a nessuno. Ma non è solo Landon a nascondere delle verità. Ad un certo punto ero così attratta dalle loro voci che non volevo che nessuno dei due ponesse fine a quelle chiamate ed ero talmente intrigata che speravo che la scena del loro primo incontro avvenisse il più in là possibile. Sapevo che prima o poi Landon e Rana si sarebbero incontrati, desideravo solo che non succedesse subito. Gran parte della storia, come avrete dunque capito, si snoda nell’etere senza che Landon e Rana si siano mai incontrati, ma è proprio questo che mi è piaciuto di più. Ho letto che alcune lettrici si sono lamentate perché avrebbero desiderato qualche elemento di disturbo in più. Le sue storie in genere non sono molto sofferte. Ho ritrovato una Ward molto cresciuta e matura rispetta alle precedenti pubblicazioni, pronta ad affrontare argomenti molto più complessi di quanto ci avesse abituati. Non vi dico di cosa si tratta semplicemente perché non voglio spoilerare. 

Oltre alle tantissime scene d’amore, che vi assicuro sono bollenti, aspettatevi delle pepatissime ‘booty calls’, termine che si riferisce a quel tipo di telefonate molto piccati fra un uomo e una donna. Peccato che la traduzione italiana non sia impeccabile. Gli errori di grammatica, a volte di traduzione e l’uso improprio dei congiuntivi disseminati un po’ ovunque disturbano. Per non abbassare il voto, non ne ho tenuto conto.

Baci, Greta
molto bello

✰ ✰  ARC provided for an honest review ✰ 

Sinossi | Lì per lì ho pensato che fosse un’ottima idea. Chiamare all’improvviso al telefono Landon Roderick, per cui ho una cotta dai tempi dell’infanzia, mi è sembrata la cosa giusta da fare. Il fatto che fossi ubriaca e stessi passando sopra a tredici anni di emozioni contrastanti con uno stupido scherzo telefonico, invece, non mi è nemmeno passato per l’anticamera del cervello. Ma poi Landon ha richiamato. Ci siamo ritrovati a passare le settimane seguenti al telefono, cercando di gestire l’intensa connessione che il suono delle nostre voci aveva risvegliato. È possibile desiderare qualcuno che si trova a chilometri di distanza? Durante tutte quelle ore passate a chiacchierare, mi sono chiesta che cosa sarebbe potuto succedere se ci fossimo incontrati. Farmi vedere da lui, però, era fuori discussione. Era da prima di compiere quindici anni che non uscivo con un ragazzo e non avevo intenzione di fare un’eccezione proprio per Landon Roderick. Ma il destino aveva altri piani, per noi. Un incidente con lo skateboard, Landon finisce in ospedale ed eccomi su un volo per Los Angeles: l’errore più grosso che abbia mai commesso o la cosa migliore che mi sia capitata?  


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(*) Di prossima pubblicazione



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