24 ottobre 2017

Dear Bridget, I want you di Keeland & Ward. {In inglese} Recensione


Buongiorno a tutte, amiche. :D
Penelope Ward e Vi Keeland si riconfermano due delle mie autrici preferite. Se mi seguite, sapete quanto io ami i loro romanzi. Se i lavori individuali sono eccellenti, i romanzi che scrivono in coppia sono semplicemente meravigliosi. I loro libri hanno la capacità di catturarti e di farti immergere nella storia fin da subito. Ogni volta che arrivo all’ultima pagina c’è un nuovo personaggio maschile da aggiungere nella mia personale lista dei ‘book boyfriend’.  Vi sfido a leggere «Dear Bridget, I want you» e a non lasciarvi rubare il cuore da Simon Hogue! 


L’incontro fra Simon e la protagonista, Bridget, è uno dei più divertenti e imbarazzanti in cui mi sia imbattuta da quando leggo romance. La scena si svolge in un pronto soccorso. Essendo rimasta agganciata ad un amo mentre impartiva lezioni di pesca a suo figlio, Bridget deve recarsi d’urgenza al pronto soccorso. La piccola punta d’acciaio ha scelto il posto meno opportuno per conficcarsi: il suo fondoschiena. Non volendo andare all’ospedale dove lei lavora come infermiera, per non sentirsi a disagio di fronte alle colleghe, decide di correre ad un altro pronto soccorso della zona. 

Ma il destino sembra avercela con lei, perché il dottore che è di turno è uno degli uomini più sexy e affascinanti che Bridget abbia mai incontrato. Appena ‘Dr Dreamy’ entra nella stanza la temperatura dell’ambiente sale di parecchi gradi e Bridget maledice il momento in cui ha deciso di recarsi lì. Quante possibilità ci sono che lei lo riveda al di fuori di quel contesto? 

Peccato che il destino ancora una volta sembri voler tramare contro di lei e abbia deciso di farli rincontrare. Poco tempo dopo infatti Bridget  scopre che Simon è il nuovo giovane dottore che dovrà fare un periodo di internato proprio nell’ospedale dove lei lavora. Ma non vi ho detto tutto… Simon è anche il nuovo inquilino dell’appartamento attiguo al suo, appartamento di proprietà di Bridget. C’è una sola porta che la separa da lui. C’è solo una piccola barriera che separa Bridget dalla tentazione più grande di tutta la sua vita. Bridget dovrà cercare di resistere, ma mascherare l’attrazione che prova per Simon si rivelerà un’impresa difficilissima. Le autrici ancora una volta dimostrano una capacità straordinaria nel creare personaggi intriganti e rendere un'atmosfera costantemente permeata di sensualità, senza mai perdere il loro stile frizzante che le caratterizza. Simon e Bridget dal mio punto di vista sono una delle coppie più affiatate create dalla loro magica penna. All’inizio sono convinti che il loro rapporto non potrà mai funzionare. Simon è  inglese e la sua permanenza negli Sati Uniti è solo temporanea. Nella vita di Bridget d’altro canto non c’è ancora spazio per un altro uomo. Lei non è ancora pronta ad intraprendere una nuova relazione dopo la morte di suo marito, ma non può negare l’attrazione che prova per Simon. 


A poco a poco però diventano amici, confidenti, infine complici. Con la stessa gradualità il loro rapporto si trasforma e ad un certo punto a legarli in maniera tanto potente non è solo il fuoco di un’attrazione intensissima non ancora consumata, ma anche qualcosa di infinitamente più profondo che rischia di mettere a repentaglio i loro cuori. Il romanzo, in pieno stile Keeland-Ward, è scritto al presente storico dal punto di vista alternato dei due protagonisti. La scrittura è scorrevole, i dialoghi serrati e infarciti di scambi di battute frizzanti. Non aspettatevi  momenti troppo drammatici o di odio/amore, ma tanto sentimento e romanticismo. C’è soltanto un aspetto che non mi ha del tutto convinta (è il motivo per cui non ho promosso il romanzo a pieni voti). Mi riferisco all’episodio in cui Simon viene portato in tribunale da una paziente per un errore professionale. Il fatto si riferisce a quello che è successo tre anni prima quando lui una sera era in servizio  al pronto soccorso. Possibile che quella donna abbia deciso di accusarlo a distanza di tanto tempo? Quell’accusa in realtà non è altro che un pretesto di cui si servono le autrici per condurci al colpo di scena verso la fine, che porterà ad un epilogo molto romantico. 

Alla prossima, Greta 
Molto bello


SINOSSI: Cara Bridget, ti sto scrivendo questa lettera perché dubito che avrò mai il coraggio di dirtelo in faccia. Quindi, ecco qua. Siamo completamente sbagliati l’uno per l'altra. Tu sei una mamma single con la testa sulle spalle. Io sono solo uno spensierato medico britannico di passaggio  in città, che vive temporaneamente in un garage convertito fino a quando non  tornerà in Inghilterra. Ma le cose stanno così...per qualche maledetta ragione, non riesco a smettere di pensare a te in modo molto inappropriato. Ti voglio. L'unico motivo per cui ammetto tutto questo è perché non credo che ciò che provo sia  unilaterale. Lo vedo nei tuoi occhi quando mi guardi. E per quanto volgare possa apparire quando scherzo riguardo al sesso con te, la mia attrazione verso di te non è uno scherzo. Allora, qual è lo scopo di questa lettera? Immagino che sia un promemoria che siamo adulti, che il sesso è sano e naturale e che mi trovi oltre la porta della cucina. Più in particolare, serve per farti sapere che  d’ora in poi lascerò quella porta aperta se vuoi venirmi a farmi visita qualche volta nel bel mezzo della notte. Niente domande. Pensaci. Oppure non farlo. Qualunque cosa tu decida di fare. È probabile che non farò neppure scivolare questa biglietto sotto la tua porta. – Simon La cover è opera di Letitia Hasser, di RBA Designs. Il modello è Philip Van den Hoogenband. 


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