Buongiorno a tutte!
«Annego in te» è la conclusione di «Un sasso nell’oceano» di
A.L. Jackson, secondo capitolo della serie Bleeding Stars. Con questo romanzo si conclude la storia di Baz e Shea. Quando ho caricato questo e-book sul mio kindle
ero preoccupata, preoccupata perché la linea che indicava la lunghezza del
libro era più lunga di quanto avessi previsto. E se non mi piace? Sapete quanto
non ami abbandonare le letture a metà. Anche se una storia non mi convince, devo
arrivare alla fine prima di poter esprimere un giudizio.
Non vi nascondo che A.L. Jackson è una di quelle autrici che ha uno stile che non amo un granché: lo slow burning è un tratto distintivo dei suoi libri. La prima parte di «Annego in te» presenta i difetti che avevo già
riscontrato nel primo libro: è molto lenta e ridondante. Per farvi capire cosa
intendo, vorrei farvi un esempio, prima però penso sia necessario un breve
riepilogo per riportarvi al punto in cui avevamo abbandonato la storia, visto
che è passato qualche mese dalla precedente pubblicazione (attenzione: se non
avete letto la prima parte ciò che segue potrebbe contenere alcuni SPOILER!).
Il romanzo riprende dal momento in cui la piccola Kallie è stata affidata dai servizi sociale a Martin Jennings. Shea naturalmente è preoccupata come lo
sarebbe qualunque madre alla quale è stato portato via suo figlio. Conoscendo
quanto è malvagio, diabolico e privo di scrupoli l’uomo a cui è stato affidata la
sua bambina, teme che possa succederle qualcosa di terribile. Baz, essendo
innamorato di Shea ed essendosi affezionato alla piccola come se fosse sua figlia,
vorrebbe poterle aiutare, vorrebbe essere in grado di proteggerle, ma è impotente.
Nessuno ha colpa per ciò che è
successo sulla spiaggia, anche se i media vogliono mostrare una versione
distorta dei fatti, una visione in cui Shea è una pessima madre che non si
prende cura della propria figlia. Jennings ovviamente, come mi sarei aspettata,
approfitterà di quello che è successo per manipolare la storia a proprio
vantaggio. Chi ha letto il primo libro, avrà impresso nella propria mente quei
terribili passaggi, quindi è inutile che l’autrice continui a riproporci quelle
scene. E’ stressante che Baz continui imperterrito a raccontare a tutti quello
che è accaduto o a rivivere quegli attimi nella propria mente. Ciò che non mi
piace e mi da più fastidio tuttavia è che l’autrice per esprimere un concetto
spesso si dilunghi per capitoli; ciò rallenta notevolmente la scrittura. Non vi
nascondo che lo slow burning in
alcuni punti mi ha annoiato tanto. La tentazione di saltare alcune parti è
stata grande...ma ho resistito. Ad un certo punto, dopo la scena del tribunale,
ho incominciato a pensare che la Jackson avrebbe dovuto compiere un miracolo
per convincermi a leggere il romanzo fino all’ultimo capitolo. Credete nei
miracoli? Il miracolo è stato compiuto. Dalla metà in poi tutto cambia (mi
sembra di ripetere ciò che ho scritto nella prima recensione).
Come nel
precedente romanzo la scrittura diventa più fluida, scorrevole. Quel
cambiamento corrisponde a quando Shea molla tutto per andare in California per
fare una sorpresa a Bax. E’ una serata speciale e lei vuole essere presente.
Non aspettavo altro che l’autrice ci desse l’opportunità di assistere ad un
concerto dei Sunder. L’attesa devo ammettere è stata ben ripagata. La scena in
cui l’autrice ci descrive lo show ho avuto l’impressione di essere al fianco di
Shea dietro al sipario nel backstage. La descrizione è così realistica che ti
senti parte della storia come se fossi realmente presente, come se avessi di
fronte dei personaggi in carne d’ossa. Sebastian quando è sul palco come
immaginavo è un animale da palcoscenico. Quando canta e si muove al ritmo della
musica sembra un animale selvaggio. Il palco è il suo territorio. Il palco è
dove lui esprime tutto se stesso. Finalmente Sebastian ci appare come una rock
star e non solo perché l’autrice continua a ripetercelo per convincerci.
Da
quel punto in poi la storia è un crescendo: un crescendo di emozioni, di
rivelazioni, di colpi di scena. Ho addirittura sospettato che l’autrice lo
avesse fatto apposta all’inizio per farci gustare maggiormente il finale. Ma
questa volta sarò più severa. Nel complesso non posso dire che il romanzo non
mi sia piaciuto, mi è piaciuto a tratti.
Baci, Greta
Carino ✰ ✰ ARC provided for an honest review ✰ ✰ |
SINOSSI: Il pericolo di fingere è che la finzione diventi realtà... Sebastian
Stone, frontman e chitarrista dei Sunder con una fedina penale lunga un
chilometro, è fuggito a Savannah, Georgia, per allontanarsi dai guai che ha
causato. Non per trovarne altri. Nell'istante in cui ha visto Shea Bentley, ha
scorto in lei qualcosa di molto più profondo della sua dolcezza e innocenza. Qualcosa
di più oscuro. La loro relazione è stata costruita sui segreti, il loro amore
sulle bugie. Ma Sebastian non immaginava neanche lontanamente quanto grandi
fossero i suoi segreti. Quando il passato e il presente si scontrano, Sebastian
e Shea si ritrovano a lottare per un futuro che nessuno di loro credeva di
meritare. La loro passione è intensa, e il bisogno che provano l'uno per
l'altra è infinito. Adesso che la verità è nelle sue mani, Sebastian deve
decidere se è pronto a sacrificare tutto ciò a cui tiene per proteggere Shea e
la propria famiglia. Due passati che si intrecciano. Due vite che si legano. Shea
e Sebastian annegheranno nei loro demoni o impareranno finalmente a vivere?
Qui trovate entrambi i due romanzi!
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