Buongiorno belle lettrici,
oggi vi parlo di Esteban dell’autrice Amèlie,
che ho letto con questo suo lavoro per la prima volta. Devo dire innanzitutto
che la trama mi è apparsa assolutamente adatta al mio palato, con l’aggiunta di
un bel tocco dark che, almeno per quanto mi riguarda, è senza dubbio un pregio.
Nonostante questo, molto onestamente, non sono riuscita ad entrare fino in
fondo nella storia. Sarà l’ambientazione in buona parte collegiale, che non mi
ha totalmente convinto, sarà anche la giovane età dei protagonisti ma, nel
complesso, la storia non mi è arrivata e, in particolar modo il personaggio
maschile, non ha fatto breccia.
Nessun rilievo da muovere allo stile ed alla
scrittura. L’autrice è senza dubbio molto accurata e, nonostante si tratti di
un self, ho trovato ben pochi errori e refusi. Marisol ed Esteban. Lei è una
giovane ragazza diciassettenne detestata dalla famiglia. Il motivo inizialmente
è oscuro ma, quando il mistero viene svelato, avrei voluto cuocere a fuoco
molto lento sia i genitori che l’odioso fratello, Leon. Quest’ultimo è il
motivo per il quale Marisol, dopo essere stata da lui barbaramente picchiata,
perde letteralmente la propria anima.
Non sente più nulla, diventa indifferente
a tutto ciò che la circonda. Solo alcool e sesso riescono a farle provare
qualche vuota ed effimera sensazione. Marisol verrà spedita in un esclusivo
collegio proprio a causa delle sue numerose intemperanze, oltrechè per
liberarsi di una presenza sgradita. Qui comincia una nuova vita per la ragazza,
finalmente lontana dalla famiglia. Purtroppo, i tentacoli del fratello sono
molto lunghi e, in men che non si dica, Leon riuscirà a farle il vuoto intorno.
Solo un inaspettato incontro porterà un po’ di luce nella vita di Marisol.
Esteban
diviene infatti il suo salvatore dalle angherie delle ragazze del collegio.
Questo incontro cambia completamente la percezione di Marisol la quale,
improvvisamente, ricomincia a sentire qualcosa, a provare un’ emozione, a
sentire un’ affinità con un altro essere umano. Sono certamente spiriti affini.
Anche Esteban è un reietto a causa di un volto sfregiato e di atteggiamenti
violenti. Vive rinchiuso in un’ala del collegio. Una vita, la sua, vissuta in
completa solitudine, dapprima per costrizione,
poi per scelta. Marisol ed Esteban saranno un toccasana l’uno per
l’altra. Entrambi andranno ben oltre le apparenze e costruiranno, per loro
soli, una nicchia di affetto, di amore, di comprensione. Fino a che… Ad un
certo punto, del tutto inaspettatamente, lo scenario cambierà prepotentemente e
diventerà duro, violento, inconcepibile. Cesseranno i teneri abbracci e le
parole sussurrate, per aprire le porte all’oscurità ed alla costrizione. Come
vi dicevo, le ottime premesse c’erano tutte, ma il coinvolgimento per me non è
arrivato. Difficile spiegare con precisione il perché. Prevalentemente, si è
trattato di una sensazione di incompletezza che, in prima battuta, ha
riguardato i personaggi. La figura femminile è egregia. Marisol, pur avendo un’età indubbiamente giovane, è
una ragazza molto matura e, nell’evolversi della storia, il suo relazionarsi
con il mondo mi è piaciuto moltissimo. Una ragazza forte, disincantata,
consapevole che quello che ha subito dalla famiglia è semplicemente ingiusto.
Allo stesso tempo, pur disillusa e annientata da quelli che dovrebbero essere
gli affetti più cari, mantiene però sempre intatta la voglia di provare
emozioni, la voglia di sentire qualcosa che non sia l’indifferenza verso tutto
e tutti. Abbraccia con grande speranza i sentimenti che prova per Esteban. Li
accoglie con gioia, proprio perché l’hanno fatta tornare a vivere davvero.
Tutta questa marea di sensazioni è descritta
in maniera ottima dall’autrice. Esteban resta invece per me un punto interrogativo.
Nonostante l’indubbia bravura di Amèlie, questo personaggio l’ho un pò perso
per strada, non l’ho compreso e, conseguentemente, l’ho amato molto poco. La
potenza descrittiva del personaggio di Marisol non l’ho ravvisata nel
protagonista maschile, che mi è sempre rimasto come una figura di sfondo, pur
essendo invece assolutamente centrale. È un libro che indubbiamente mi sento di
consigliare, pur non avendomi convinto del tutto, perché la trama è molto ben
strutturata e vi troverete anche a fare i conti con un cambio di scenario che
vi farà fare un salto sulla sedia. Vi ricordo, infine, che Esteban fa parte
della duologia “Luces y Sombras” e che il secondo e conclusivo capitolo,
Marisol, è già disponibile.
Buona lettura. Lara
Bellino |
Sinossi: Marisol Delgado non ha mai potuto
contare sulla sua famiglia: i genitori, ma soprattutto il fratello maggiore,
Leon, l’hanno sempre trattata male senza un motivo apparente, considerandola
un’estranea. Una notte, però, Leon si spinge oltre il limite, picchiando la
sorella senza alcuna pietà. Ogni micidiale colpo di cintura le porta via un
pezzetto d’anima, finché non ne rimane traccia. Dopo quella notte, Marisol non
sente più niente. Tre anni dopo, la situazione non è cambiata. Solo alcol e
sesso riescono a farle provare qualcosa che non sia il solito torpore. Stanchi
dei suoi eccessi, i genitori decidono di sbatterla fuori di casa, iscrivendola
al Collegio di Oviedo. Qui, Marisol rischia di morire a causa di un incidente.
A salvarla è un misterioso ragazzo di nome Esteban. Durante quel breve
incontro, nel quale non è riuscita neanche a vederlo in faccia, Marisol sente
sbocciare un’emozione imprevista e capisce all’istante che lui è la chiave per
ritrovare la sua anima perduta. Inizia a seguirlo e viene a sapere che vive
rinchiuso da anni in un’ala del collegio e che una tragedia legata al suo
passato gli ha lasciato cicatrici profonde nell’anima e sul volto, celato da
una maschera d’argento. Esteban è un ragazzo distrutto, che conosce solo la
solitudine e le tenebre, e in lui Marisol percepisce uno spirito affine.
Qui trovate il romanzo!!
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