9 settembre 2016

E’ una bugia ma ti amo di Erika Favaro. Recensione


Buongiorno a tutte, amiche di Greta.
Oggi vi parlo di un romanzo tutto italiano, una storia d’amore assolutamente piacevole e romantica, che ha allietato la mia fine estate. E’ una bugia ma ti amo di Erika Favaro affronta, pur con una certa apprezzabile leggerezza, il tema complesso della ricerca di sé, di quell’equilibrio personale necessario per la propria consapevolezza. 


Wendy, o Guenda, ma anche Guendalina se è il caso, è una giovane estetista di trent’anni, dal carattere docile e accomodante. Vive a Venezia, figlia di genitori separati, un ex da dimenticare piuttosto in fretta e diverse amiche con cui passare le serate. E poi c’è Marino, il suo zio-migliore amico, purtroppo gravemente ammalato. Wendy ha un bel problema con la realtà. La vede, la coglie, in qualche modo la elabora, ma finge. 

"Sono qui perché con l’uomo con cui stavo insieme da quattro anni è finita, 
il mio migliore amico sta morendo, il mio capo è il più grande degli stronzi 
e credo di avere una crisi esistenziale."

Tante piccole bugie a fin di bene che le consentono di rendere felici gli altri. E che, allo stesso modo, le impediscono di affrontare il dolore ogni qualvolta lo ritenga insopportabile. Tutto fila, in una Venezia autunnale, bellissima e colma di fascino. Il datore di lavoro tiranno e insopportabile, i genitori spesso assenti e umorali, la caldaia che fa i capricci, le sedute dalla psicologa. E poi c’è Libero, il proprietario del ristorante sotto casa di Guenda. Libero, di nome e di fatto, è il ragazzo dei suoi sogni, attraente, spigliato, deciso…e come tutte le sognatrici, lei lo spia, lo osserva, lo immagina. I due si piacciono. Molto. Ma entrambi hanno due begli scogli da superare. Per Guenda la sincerità, per Libero una ex ancora presente e nessun progetto di coppia in programma. La loro storia sarà appassionata e, in alcuni casi, perfino divertente. Libero vede oltre. Percepisce i tentativi di Guenda di assecondare tutto e tutti e la inchioda. Non vuole essere assecondato, né compiaciuto. Vuole vedere, conoscere, amare la vera Guenda. Prendere o lasciare. Lei, per lui e per sé stessa, si metterà in gioco. 


Finalmente deciderà di correre qualche rischio, di assaporare la vita. Lascerà emergere a poco a poco una personalità forte e passionale. Accetterà il dolore della perdita e aspetterà l’uomo di cui si è innamorata. Anche nell’incertezza di un suo non ritorno. La scrittura di Erika Favaro è estremamente fluida, gradevole, ironica in molti passaggi. Con pochi tratti decisi riesce a delineare i due protagonisti, così diversi l’uno dall’altra, ma al contempo perfettamente in armonia. Libero e Guenda mi sono piaciuti molto. Di lei ho apprezzato la femminilità acerba, il pudore, il coraggio nelle fasi finali del romanzo. Di lui la schiettezza, il misurato orgoglio, la perseveranza. Di Venezia ho apprezzato tutto. Venezia resta sempre e comunque Venezia.

Baci. Francesca
Bello

✰ ✰  ARC provided for an honest review ✰ 

Wendy ha trent'anni, un lavoro che le piace moltissimo (a parte il suo capo), una famiglia allargata e un po' scombinata che adora, un ex fidanzato inutile da dimenticare e un piccolo problema con la realtà. Non è che non veda ciò che ha davanti agli occhi, o che non abbia delle opinioni ben precise sulle cose: è solo che trova tanto più facile dire una bugia, più o meno innocente, soprattutto se serve a far sentir meglio chi le sta intorno. Oppure a proteggere se stessa dalle verità troppo dolorose da affrontare... Ma quando Wendy conosce Libero, l'affascinante proprietario del ristorante sotto casa sua, tutto cambia. Perché lui non è come gli altri: si accorge subito del modo in cui lei trasforma e "aggiusta" la realtà e ne rimane profondamente deluso. Libero non cerca una donna che lo assecondi, che finga, che rinunci a essere se stessa pur di accontentarlo. Cerca qualcuno di autentico e sincero, da amare veramente. E così Wendy, per amore, inizia a comportarsi in modo diverso, a mettersi in gioco, a esporsi, correndo il rischio di dire la cosa sbagliata e di non piacere. O forse, per una volta, di piacere davvero.



Qui trovate il romanzo !





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