Ciao a tutte!
Come vi avevo
promesso, oggi vi parlo di “Specimen”, l’ultimo romanzo di Shay Savage che ho avuto
l’opportunità di leggere in anteprima in occasione del blog tour che parte in
questi giorni. Non saprei come etichettare questo libro, è talmente distante da quelli che mi piace simpaticamente
definire i miei ‘gusti libreschi’ che mi ha colta impreparata. All’inizio ho
pensato che la scelta fosse un po’ azzardata, ma alla fine mi sono dovuta
ricredere. Avevo sentito parlare benissimo di questa autrice, in particolare di
un suo romanzo che tutti definiscono un capolavoro: “Transcendence” (potete leggere la scheda su Goodreads a questo link).
Non mi
sarei mai aspettata che fosse tanto brava. Specimen si merita una standing ovation!! Penso
di averlo letto il romanzo in apnea, ipnotizzata dallo scorrere veloce delle
pagine e catturata dall’evolversi irrefrenabile degli eventi e dalla scrittura impeccabile
dell’autrice. Pur
essendomi piaciuto tantissimo, sono ancora profondamente scossa dal finale e
non so se riuscirò riprendermi. Ha avuto l’effetto di una doccia fredda. Sono rimasta
di ghiaccio e ancora non riesco a credere che il libro sia potuto finire in quel
modo. Nella pagina dei ringraziamenti l’autrice spiega di aver scritto una
prima bozza più di un anno fa, poi di averla accantonata, finché ha ritrovato
l’ispirazione per imprimere a questa storia la parola fine. Mi domando se ci
sarà un seguito, perché la storia d’amore fra Galen e Riley non può finire così.
Voglio un altro finale. Specimen è ambientato in un’epoca imprecisata, in un futuro
post apocalittico. In seguito ad un disastro ecologico, che ha completamente
sconvolto gli ecosistemi, il cibo sulla terra ha incominciato a scarseggiare e i
terreni a diventare sempre meno fertili. L’uomo per sopravvivere ha dovuto
ingegnarsi e creare nuove specie alimentari geneticamente modificate più
resistenti. Tutta la produttività mondiale è finita nelle mani di due società contrapposte,
i Carson e i Mills, ma non è chiaro se ci sia
una guerra in atto. Al centro direzionale della Mills Society stanno
sviluppando un programma di massima segretezza che potrebbe cambiare le sorti
del mondo intero.
Il romanzo si apre con una scena destabilizzante
dall’atmosfera alla The Island. Avete presente quel famoso film di fantascienza
con protagonisti Scarlett Johanson e Edwan McGregor? L’inquadratura si
focalizza su una piccola stanza di un laboratorio, circondata da pareti bianchissime (ci tengo a
sottolinearlo perché ogni scena mi è apparsa in bianco e nero) se non fosse per
un grande specchio che ricopre un intero lato. Al centro di quella stanza
spoglia e asettica c’è un letto dove è immobilizzato un uomo. Si è appena
risvegliato da un lungo sonno in stato confusionale. Ha perso completamente la memoria. L’uomo non ricorda nulla del proprio passato e non conosce la propria identità. Non ha idea di
come sia finito in quel posto ed è alla ricerca di risposte. Appena riesce a mettere bene a fuoco la stanza, si accorge che lì con lui c’è una donna bellissima, seduta ad una scrivania davanti ad un
computer. Dice di essere un dottore, il Dr Riley, e il suo compito è prendersi
cura di lui. Il suo istinto gli dice di fidarsi di lei e
inspiegabilmente sente un richiamo fortissimo nei suoi confronti, un'attrazione quasi magnetica. Sente il bisogno di toccarla, è attirato
dal suo odore, anche se niente di ciò che lo circonda è famigliare. La donna spiega
che tutto fa parte di un programma a cui lui ha volontariamente preso parte e le
sensazioni che prova sono dovute alla trasformazione che sta subendo il suo
corpo. S-T-E-N è lo specimen seventy-two di eighty-one. Ho elaborato tutti i
dati e nella mia mente hanno incominciato a prendere forma mille punti
interrogativi. Sarà tutto vero o quello che dicono è una grande bugia? Il
romanzo è come un complicato rebus. Gli enigmi sono complicatissimi da
decifrare e nei rebus sono una frana!! La storia alterna i momenti in cui Sten
è sveglio, con le fasi dei duri allenamenti in cui viene sottoposto e le simulazioni
delle azioni a cui prenderà parte quando sarà ritenuto idoneo, ai sogni, in cui
si ritrova a vivere in una realtà parallela. In quei sogni S-t-e-n è un’altra persona, Galen, e la sua vita
è completamente diversa. La cella svanisce e attorno a lui ci sono campi
sterminati. Nei suoi sogni è un uomo libero.
Sten viene continuamente sedato e
subisce iniezioni di cocktail di farmaci che hanno l’effetto di gestire la sua
aggressività, e allo stesso tempo acutizzare i suoi desideri sessuali. Ad ogni
risveglio è sempre più confuso e i confini fra ciò che è reale e non sfumano
sempre di più. Ad un certo punto una rivelazione devastante coglie il lettore
di sorpresa e cambia completamente il corso del libro. Mi sono sentita travolta
da un treno in corsa. Che vortice di emozioni e che storia intensa!! Ciò che più
mi è piaciuto è come l’autrice tratta l’intimità del rapporto che si crea fra
Riley e Sten. C’è una forte chimica fra i due e all’inizio ti chiedi se sia
semplicemente indotta dai farmaci che lui sta assumendo o se ci sia sotto
qualcos’altro. Più il legame diventa solido, più capisci che non è solo quello.
Ciò che lega Sten a Riley è un legame fuori dal comune e sembra avere radici
molto profonde. E’ un legame solido, indistruttibile, viscerale, nutrito da
infiniti attimi vissuti con grande intensità. Il romanzo è disseminato di scene
d’amore molto spinte descritte con un’intensità che ti tolgono il respiro. Sten
a Riley sono due metà che si completano a vicenda, l’uno senza l’altra non
possono vivere. La storia è pensata nei minimi dettagli e tutto si incastra
alla perfezione. Non c’è nulla di scontato perché ogni cosa fa parte di un
programma ben concepito. Specimen è un romanzo che lascia sicuramente il segno.
Anche se non siete delle manti del genere è un libro che assolutamente vi consiglio di leggere. Sono sicura non vi deluderà. Ho
ancora diversi titoli in sospeso, ma ho già provveduto ad aggiungere
“Transcendence” alla mia wish list infinita. Adesso vii saluto e vi do appuntamento alla mia prossima recensione, vi parlerò di "RoomHate" di
Penelope Ward.
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