Buongiorno, amiche care.
Stamattina vi racconto di un piccolo gioiello. Che
poi è anche il primo vero romanzo di una giovane scrittrice italiana che,
finalmente, ha trovato il coraggio di autopubblicare un “suo pezzo di cuore”.
Quando Greta mi ha proposto la lettura di “Lacrime in collisione” di Benedetta
Cipriano dicendomi che poteva essere il mio genere, e soprattutto dopo averne
letta la sinossi, mi sono sentita investita da una grande responsabilità.
Non
solo dovevo recensire un romanzo d’esordio – che poi è sempre questione
delicata - ma dovevo farlo con una giovane scrittrice che in esso aveva
veramente investito se stessa. “Lacrime in collisione”, come ci dice la stessa
Benedetta in una breve presentazione sul web, rappresenta infatti la sua
“collisione personale”. E segna il momento definitivo in cui lei stessa ha
deciso di uscire allo scoperto, di condividere la propria passione e le proprie
emozioni, di tenere a freno il timore di fallire e di dare agli altri la
possibilità di apprezzare le sue qualità. E’ il tanto temuto salto nel vuoto. Quello
che spaventa e ti fa trattenere il fiato. Perché non sai se il paracadute si
aprirà, e talvolta sei in dubbio anche sul possederlo quel paracadute. Gli
squali là sotto sono tanti ed affamati e servono vere e profonde motivazioni
per spiccare il volo. Benedetta lo ha fatto, come forma di liberazione e di
ri-nascita. E lo ha fatto scegliendo, però, un terreno difficile e insidioso
che, non vi nascondo, mi ha fatto tremare per lei, fin dalla lettura della
breve trama che introduce il romanzo. Le prime pagine ti lasciano senza fiato. Ti
ritrovi avvolta nell’immenso disagio di Hope, nel suo disperato rassicurante
conto alla rovescia di numeri ordinati. Hope conta da quando il dolore è
divenuto insopportabile.
Gli attacchi di panico sono il sintomo evidente di un
disturbo ossessivo-compulsivo, che si accompagna a una forma di anoressia. Un
fardello enorme per una giovane donna. Hope nasconde le sue ferite sotto abiti
enormi, impersonali e affatto femminili o seducenti. Hope sopravvive alla morte
della madre, al tradimento del primo vero amore, all’assenza voluta del padre,
ma lo fa come può. E’ divorata da pensieri penosi, è atterrita da paure e
incubi ricorrenti, è isolata, piegata, sconfitta. E’ in fuga faticosa e
costante. Come Nate. L’ex-marine, istruttore di Krav Maga, che corre a
perdifiato e colpisce senza tregua il saccone da allenamento. Nate ha un
trascorso che è più di un macigno sul cuore. Un senso di colpa devastante gli
sbarra la vita e gli stordisce i sensi e la mente. Nate ha fallito in quella
inutile folle realtà che si chiama guerra. Nate ha perduto, in un solo colpo,
James e se stesso. Ha conosciuto il dolore, la sofferenza, la distruzione.
Tutto sulla propria pelle. Nate è in fuga, come Hope.
La storia di Hope e Nate
è ricca di poesia e sentimento. Il loro incontro inaspettato e improvviso è
semplice, delicato, per quanto si svolga durante una delle feroci crisi di
Hope. Nate, da perfetto sconosciuto, la afferra per i fianchi, la aiuta, la
tocca senza distruggerla. E Hope accetta quel contatto, senza fuggire, senza
temere di esserne distrutta. Gli sguardi si incrociano, entrano in collisione,
si riconoscono. Perché Hope e Nate hanno lo stesso sguardo. Perso, stanco,
vuoto. Lo sguardo di chi fugge. Da questo momento in poi sarà impossibile fare
a meno l’uno dell’altra. E con una lentezza irreale e vera al tempo stesso, con
una ostinatezza unica e forse inverosimile, si inoltreranno nei loro rispettivi
drammi. Senza pressioni, con estrema delicatezza e tenerezza, e nell’assoluto
rispetto dei loro tempi emotivi e psichici, Nate e Hope, sonderanno le
rispettive anime. E saranno capaci di trasmetterci ogni singola emozione di
questa loro risalita. La narrazione di Benedetta è dettagliata, profonda,
capace di scendere nelle pieghe più nascoste della sofferenza, con grande
lucidità e chiarezza. I suoi personaggi, di cui alterna abilmente i punti di
vista, sono indagati a fondo, sono accompagnati passo passo nella personale
rinascita che solo chi ha toccato il fondo riesce a compiere. La storia procede
senza fretta, o meglio con la calma necessaria per consentire un’indagine seria
e attenta dell’animo umano.
Solo sul finire forse le vicende procedono con più accadimenti
e con una leggera suspense, che ci fa temere per il futuro dei due
protagonisti. Personalmente ho amato Hope da subito, per la sua dignità e per
la sua disperazione. L’ho stretta a me ogni volta che si è piegata al dolore e
alla sofferenza. Ho adorato i suoi timidi sorrisi e il suo amore per Nate. Di
lui mi è piaciuto tutto. La sensibilità, l’attenzione, il rispetto, la
devozione. Il suo essere uomo maturo, ferito ma non sconfitto, piegato ma non
spezzato. Il tutto coniugato con umorismo, mascolinità e fascino. Hope e Nate
sono stati per me unici ma non inverosimili. E il finale stesso, che qui non vi
anticipo, mi è risultato perfetto. E’ stato ciò che speravo, ma con una
tenerezza e una commozione che veramente non mi aspettavo. Quindi amiche care,
Benedetta è stata una piacevole sorpresa. Spero di avervi trasmesso la voglia
di conoscerla e di apprezzarne le indubbie qualità. A questo giro gli
squali….dovranno farsene una ragione!
A presto. Francesca
BELLISSIMO |
Sinossi | Probabilmente,
se vissuta insieme, la vita può fare meno paura… Hope combatte ogni giorno
contro uno stranissimo disturbo ossessivo-compulsivo, nel tentativo di mettere
a tacere il dolore causato dalle delusioni passate. Nate è un ex marine, ora istruttore di krav
maga, con un ricordo ingombrante che logora la sua anima di giorno in giorno. Eppure
quando si incrociano per la prima volta, all’interno di un supermercato
deserto, non possono più tornare indietro: Hope, in preda a un attacco di
panico, viene soccorsa da un Nate apparso dal nulla. Da allora, occhi negli
occhi, non riescono più a fare a meno l’uno dell’altro. Possono due anime
perdute ricominciare a lottare insieme? Forse, anche quando tutto sembra
perduto, c’è sempre speranza e possibilità di scelta?
Qui trovate il romanzo!!
Francesca, sei riuscita a farmi piangere! Hai scritto parole bellissime, capendo in pieno i miei personaggi. Sono contenta che il mio cuore sia arrivato a te, che attraverso le parole io sia riuscita a regalarti emozioni vere. Questa è sicuramente una delle recensioni più belle che io abbia mai letto.Ringrazio te infinitamente e ovviamente ringrazio Greta per aver dato una possibilità al mio Lacrime in collisione.Grazie ragazze, stamattina avete zuccherato la mia giornata.
RispondiEliminaBenedetta
Ciao Benedetta. Hai avuto per me bellissime parole. Le mie erano assolutamente vere. Un abbraccio.
EliminaBellissima recensione! Mi hai convinta, lo prendo!
RispondiEliminaNon te ne pentirai. Baci
EliminaCiao Francesca, ti faccio i complimenti per la recensione perché mi hai emozionato tantissimo. Una storia d'amore che sembra così bella e profonda. Avevo desiderio di leggere questo libro perché lo avevo già adocchiato su vari blog e mi incuriosiva. Non vedo l'ora di poterlo leggere al più presto ♥
RispondiEliminaGrazie Violet. Credo che ci siano libri che toccano il cuore. E consigliarli a chi può apprezzarli è un grande privilegio. Un abbraccio
EliminaGrazie Violet. Credo che ci siano libri che toccano il cuore. E consigliarli a chi può apprezzarli è un grande privilegio. Un abbraccio
EliminaStupenda recensione e stupendo il libro...che acquisterò sicuramente!!!
RispondiEliminaBrava Giorgia, credo che questo romanzo sia meritevole di essere diffuso. Baci
EliminaBrava Giorgia, credo che questo romanzo sia meritevole di essere diffuso. Baci
EliminaGrazie a tutte per l'opportunità ragazze.
RispondiEliminaBenedetta :)