23 settembre 2015

The Boss di Abigail Barnette. Recensione


Ciao ragazze. Buon giorno a tutte.
Inizio la mia recensione di oggi con alcune domande tutte per voi. Immaginate per un attimo di tornare ai vostri 18 anni e qui, beh, per qualcuna sarà semplice, per altre ci vorrà uno sforzo più intenso, se come me ha già superato i quaranta! Chiedetevi adesso come vi comportereste se un uomo, un affascinate uomo, un quarantaduenne, per esempio (e non un anno di meno!), vi proponesse di trascorrere una notte di sesso a Los Angeles nell'hotel dove i passeggeri in attesa di un volo cancellato attendono il volo successivo. 

Aggiungo alcuni dati. Bello, senza dubbio alcuno. Coinvolgente, decisamente. Capace di trasmettere potere, autorevolezza, audacia, dolcezza, tenerezza, passione? Sì, la mia risposta è sì. C'è tutto. Quindi capite anche voi perché Sophie, la protagonista femminile di “The Boss” di Abigail Barnette, non può, non riesce, non deve sottrarsi a tale inaspettata e invitante proposta, e quindi al suo destino. Detto questo, con un salto in avanti di 6 anni, immaginatevi adesso in veste di assistente in una autorevole rivista di moda, la cui direttrice è tipo dispotico, al limite della correttezza professionale. Come vi sentireste se una mattina, senza alcun preavviso, vi trovaste davanti il vostro nuovo capo, tale Neil Elwood, ricchissimo proprietario di un gruppo editoriale di prestigiose pubblicazioni, e se vi rendeste conto che lui è LUI? Quel Leif di sei anni prima. Quello che ha taciuto la sua identità. Che vi ha sottratto il biglietto aereo per Tokyo. Che vi ha lasciato 4000$ per ripensare alle vostre scelte universitarie. Quel quarantaduenne con cui avete trascorso una notte intensa e stupefacente, tanto da diventare termine di paragone per tutte le storie successive. Ecco, questo è quello che succede a Sophie. I primi capitoli di “The Boss” scorrono così, nell'alternarsi del presente ai ricordi, nella descrizione di quel senso di straniamento che prova la giovanissima protagonista, attonita e nel contempo furiosa di fronte alla naturalezza di Neil, che pare non ricordare poi granché di quella sera. Fino al momento della rivelazione. Lui ricorda. 


Lui non ha mai dimenticato. Lui si prodiga in scuse per gli eventi, per la violenta intromissione nelle scelte di Sophie. Caduti i veli, finalmente Neil e Sophie si guardano. Come se avessero trattenuto il respiro per sei lunghissimi anni. Lei alla NYU e poi giornalista alla rivista “Porteras”, oggi giovane donna in carriera, protagonista di poche storie d'amore alla ricerca di quel Leif che tanto la aveva sedotta. Lui a dirigere un gruppo editoriale e a districarsi tra un difficile divorzio, una figlia ventiquattrenne e una ex compagna. Adesso, uno di fronte all'altra, certi della impossibilità di ignorare l'attrazione e il legame insolito ma intenso che li unisce, decidono di “vedersi senza impegno”, ovvero fare sesso in maniera amichevole senza secondi fini. E qui vorrei aprire una piccola parentesi sui cliché che ahimè animano spesso l'erotico, alla quale la Barnette non è comunque riuscita a sottrarsi. I due personaggi ricalcano spesso i protagonisti di molte delle storie già lette: lui bello, ricco, potente, sessualmente dotato e al di sopra della media; lei attraente, giovane, inesperta. E lo stesso tipo di relazione dominatore/sottomessa è qualcosa che ben conosciamo. In “The boss”, però, l'autrice ha intelligentemente connotato Neil e Sophie di aspetti più realistici ( la sensibilità di lui e l'ironia di lei ne sono un esempio), limitando quegli stereotipi alla sola camera da letto. Nella vita quotidiana Neil e Sophie risultano, a mio avviso, capaci di avvicinare le lettrici e di coinvolgerle nelle loro vicissitudini. 

Chiusa parentesi, torniamo alla storia. Di sesso, Neil e Sophie ne fanno senza sosta. A prescindere dalla diversità dei loro anni. A prescindere dallo stesso ambiente di lavoro. A prescindere da quello che con il tempo sembrano provare reciprocamente. I loro incontri, dapprima imbarazzati e timorosi, si fanno presto più audaci e bollenti. Sophie è giovane, inesperta, impaziente di scoprire con lui desideri e limiti. Neil è maturo, del tutto navigato in fatto di sesso, assolutamente naturale e molto British, anche quando le propone pratiche di BDSM. La sua eleganza, la sua delicatezza, la tenerezza, sono presenti in ciascuna scena di sesso, dalle più comuni a quelle più spinte. Si prende cura di Sophie, delle sue sensazioni, delle sue emozioni. E lei, d'altronde, decisa, determinata, dotata di un grande senso dell'umorismo (deliziosi i sui pensieri non detti che caratterizzano tutto il romanzo), gli si abbandona con fiducia, si lascia guidare, ne diventa la sottomessa. Neil è un dominatore soft. Non eccede, non ferisce, non trascura la sensibilità di Sophie. Ne diviene lui stesso schiavo. Di lei, di loro due insieme. La loro chimica è perfetta. Ma non è solo sesso. E ce ne accorgiamo pagina dopo pagina. L'illusione di riuscire a tenere su piani distinti passione, lavoro, relazioni si scontra inevitabilmente con la loro realtà. I primi litigi per ridefinire i limiti della relazione sono sintomo di un coinvolgimento profondo. Sophie ama Neil e Neil ama Sophie. E questo è un fatto reale e spaventoso. Per Sophie, che preferisce tenere a distanza chi la ama per non dover affrontare perdite. E per Neil che comunque, come sei anni prima, sceglie di fare la cosa giusta per lei. Neil licenzia Sophie e, a seguito di un problema di salute, mette fine alla storia. Ancora una volta le darà modo di scegliere il meglio per se stessa. 


Ma Sophie sa cosa è meglio per sé? Amore? Carriera? E se non fosse più solo Sophie? Questo romanzo, a cui seguiranno altri quattro volumi pubblicati dalla Newton Compton, mi è piaciuto. Abigail Barnette scrive di sesso e di amore, di sentimento e di passione, di tradimento e di imbroglio. E lo fa con grande leggerezza, con trasparenza e con una vena comica che mi ha strappato qualche risata. Mi sono emozionata nelle scene dove il sentimento sembrava trionfare, quando Sophie cercava inutili scappatoie per non ammettere di essere coinvolta. Ho sorriso di fronte agli imbarazzi di Neil, nel tentativo di giustificare la sua storia con Sophie alla figlia Emma, 24enne come la sua amante. Ho provato disappunto di fronte a personaggi secondari scaltri e sfrontati. Mi sono fatta vento leggendo le scene di sesso perché pur essendo molto hot non vi ho mai trovato volgarità o squallore. Mi sono lasciata coinvolgere dalla trama e ho goduto la successione degli eventi, arrivando all'ultima pagina con una punta di rammarico e con il desiderio di leggerne il seguito. Insomma, un libro che vi consiglio di leggere. Lasciatevi sedurre da Neil (la differenza di età tra i protagonisti non mi è sembrata un ostacolo, come per molte lettrici che ne hanno scritto sul web). Il suo personaggio è perfetto. Un'indole di dominatore raffinato e sofisticato. Un uomo capace di condurre. Un uomo disposto al sacrificio per un sentimento, se questo è ciò che serve. Vi chiedo quindi di nuovo: voi, come me, non gli avreste detto sì per una notte? Una chicca: Abigail Barnette è lo pseudomino con cui Jennifer Trout, scrittrice di urban fantasy novels, firma i suoi romanzi erotici.

Un saluto Francesca 
BELLO


Qui trovate il romanzo!!





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