Ciao ragazze. Buon giorno
a tutte.
Inizio la mia recensione
di oggi con alcune domande tutte per voi. Immaginate per un attimo di tornare
ai vostri 18 anni e qui, beh, per qualcuna sarà semplice, per altre ci vorrà
uno sforzo più intenso, se come me ha già superato i quaranta! Chiedetevi adesso
come vi comportereste se un uomo, un affascinate uomo, un quarantaduenne, per
esempio (e non un anno di meno!), vi proponesse di trascorrere una notte di
sesso a Los Angeles nell'hotel dove i passeggeri in attesa di un volo
cancellato attendono il volo successivo.
Aggiungo alcuni dati. Bello, senza
dubbio alcuno. Coinvolgente, decisamente. Capace di trasmettere potere,
autorevolezza, audacia, dolcezza, tenerezza, passione? Sì, la mia risposta è
sì. C'è tutto. Quindi capite anche voi perché Sophie, la protagonista femminile
di “The Boss” di Abigail Barnette, non può, non riesce, non deve sottrarsi a
tale inaspettata e invitante proposta, e quindi al suo destino. Detto questo,
con un salto in avanti di 6 anni, immaginatevi adesso in veste di assistente in
una autorevole rivista di moda, la cui direttrice è tipo dispotico, al limite
della correttezza professionale. Come vi sentireste se una mattina, senza alcun
preavviso, vi trovaste davanti il vostro nuovo capo, tale Neil Elwood,
ricchissimo proprietario di un gruppo editoriale di prestigiose pubblicazioni,
e se vi rendeste conto che lui è LUI? Quel Leif di sei anni prima. Quello che
ha taciuto la sua identità. Che vi ha sottratto il biglietto aereo per Tokyo.
Che vi ha lasciato 4000$ per ripensare alle vostre scelte universitarie. Quel
quarantaduenne con cui avete trascorso una notte intensa e stupefacente, tanto
da diventare termine di paragone per tutte le storie successive. Ecco, questo è
quello che succede a Sophie. I primi capitoli di “The Boss” scorrono così,
nell'alternarsi del presente ai ricordi, nella descrizione di quel senso di
straniamento che prova la giovanissima protagonista, attonita e nel contempo
furiosa di fronte alla naturalezza di Neil, che pare non ricordare poi granché
di quella sera. Fino al momento della rivelazione. Lui ricorda.
Lui non ha mai
dimenticato. Lui si prodiga in scuse per gli eventi, per la violenta
intromissione nelle scelte di Sophie. Caduti i veli, finalmente Neil e Sophie
si guardano. Come se avessero trattenuto il respiro per sei lunghissimi anni.
Lei alla NYU e poi giornalista alla rivista “Porteras”, oggi giovane donna in
carriera, protagonista di poche storie d'amore alla ricerca di quel Leif che
tanto la aveva sedotta. Lui a dirigere un gruppo editoriale e a districarsi tra
un difficile divorzio, una figlia ventiquattrenne e una ex compagna. Adesso,
uno di fronte all'altra, certi della impossibilità di ignorare l'attrazione e
il legame insolito ma intenso che li unisce, decidono di “vedersi senza
impegno”, ovvero fare sesso in maniera amichevole senza secondi fini. E qui
vorrei aprire una piccola parentesi sui cliché che ahimè animano spesso
l'erotico, alla quale la Barnette non è comunque riuscita a sottrarsi. I due
personaggi ricalcano spesso i protagonisti di molte delle storie già lette: lui
bello, ricco, potente, sessualmente dotato e al di sopra della media; lei
attraente, giovane, inesperta. E lo stesso tipo di relazione
dominatore/sottomessa è qualcosa che ben conosciamo. In “The boss”, però,
l'autrice ha intelligentemente connotato Neil e Sophie di aspetti più
realistici ( la sensibilità di lui e l'ironia di lei ne sono un esempio),
limitando quegli stereotipi alla sola camera da letto. Nella vita quotidiana
Neil e Sophie risultano, a mio avviso, capaci di avvicinare le lettrici e di
coinvolgerle nelle loro vicissitudini.
Chiusa parentesi, torniamo alla storia.
Di sesso, Neil e Sophie ne fanno senza sosta. A prescindere dalla diversità dei
loro anni. A prescindere dallo stesso ambiente di lavoro. A prescindere da
quello che con il tempo sembrano provare reciprocamente. I loro incontri,
dapprima imbarazzati e timorosi, si fanno presto più audaci e bollenti. Sophie
è giovane, inesperta, impaziente di scoprire con lui desideri e limiti. Neil è
maturo, del tutto navigato in fatto di sesso, assolutamente naturale e molto
British, anche quando le propone pratiche di BDSM. La sua eleganza, la sua
delicatezza, la tenerezza, sono presenti in ciascuna scena di sesso, dalle più
comuni a quelle più spinte. Si prende cura di Sophie, delle sue sensazioni,
delle sue emozioni. E lei, d'altronde, decisa, determinata, dotata di un grande
senso dell'umorismo (deliziosi i sui pensieri non detti che caratterizzano
tutto il romanzo), gli si abbandona con fiducia, si lascia guidare, ne diventa
la sottomessa. Neil è un dominatore soft. Non eccede, non ferisce, non trascura
la sensibilità di Sophie. Ne diviene lui stesso schiavo. Di lei, di loro due
insieme. La loro chimica è perfetta. Ma non è solo sesso. E ce ne accorgiamo
pagina dopo pagina. L'illusione di riuscire a tenere su piani distinti
passione, lavoro, relazioni si scontra inevitabilmente con la loro realtà. I
primi litigi per ridefinire i limiti della relazione sono sintomo di un
coinvolgimento profondo. Sophie ama Neil e Neil ama Sophie. E questo è un fatto
reale e spaventoso. Per Sophie, che preferisce tenere a distanza chi la ama per
non dover affrontare perdite. E per Neil che comunque, come sei anni prima,
sceglie di fare la cosa giusta per lei. Neil licenzia Sophie e, a seguito di un
problema di salute, mette fine alla storia. Ancora una volta le darà modo di
scegliere il meglio per se stessa.
Ma Sophie sa cosa è meglio per sé? Amore?
Carriera? E se non fosse più solo Sophie? Questo romanzo, a cui seguiranno
altri quattro volumi pubblicati dalla Newton Compton, mi è piaciuto. Abigail
Barnette scrive di sesso e di amore, di sentimento e di passione, di tradimento
e di imbroglio. E lo fa con grande leggerezza, con trasparenza e con una vena
comica che mi ha strappato qualche risata. Mi sono emozionata nelle scene dove
il sentimento sembrava trionfare, quando Sophie cercava inutili scappatoie per
non ammettere di essere coinvolta. Ho sorriso di fronte agli imbarazzi di Neil,
nel tentativo di giustificare la sua storia con Sophie alla figlia Emma, 24enne
come la sua amante. Ho provato disappunto di fronte a personaggi secondari
scaltri e sfrontati. Mi sono fatta vento leggendo le scene di sesso perché pur
essendo molto hot non vi ho mai trovato volgarità o squallore. Mi sono lasciata
coinvolgere dalla trama e ho goduto la successione degli eventi, arrivando
all'ultima pagina con una punta di rammarico e con il desiderio di leggerne il
seguito. Insomma, un libro che vi consiglio di leggere. Lasciatevi sedurre da
Neil (la differenza di età tra i protagonisti non mi è sembrata un ostacolo,
come per molte lettrici che ne hanno scritto sul web). Il suo personaggio è
perfetto. Un'indole di dominatore raffinato e sofisticato. Un uomo capace di
condurre. Un uomo disposto al sacrificio per un sentimento, se questo è ciò che
serve. Vi chiedo quindi di nuovo: voi, come me, non gli avreste detto sì per
una notte? Una chicca: Abigail Barnette è lo pseudomino con cui Jennifer Trout,
scrittrice di urban fantasy novels, firma i suoi romanzi erotici.
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