Buon mercoledì, booklovers!! ^_^
Potrei attendere mille anni l’ispirazione per scrivere questa recensione
e sono certa che non arriverebbe mai. Detesto recensire i romanzi che non mi
sono piaciuti, ma detesto ancora di più recensire quei libri che non sono
riuscita a concludere. Per quanto riguarda “Singe”, non mi sono sentita
coinvolta fin dalle prime pagine. Temevo che avrei fatto fatica a finirlo, però
non pensavo che non sarei riuscita ad andare oltre il 45%. Quando devo scegliere una lettura, la prima cosa che considero è la trama. Leggendo
attentamente la sinossi di Singe, pensavo di essermi fatta un’idea di cosa trattasse
il romanzo. Niente di più sbagliato!
Cosa mi aspettavo: mi aspettavo di trovare
le tipiche situazioni dei romantic
suspense, un libro con tanta azione e passione. Ci sono stati?
Assolutamente no!!! Potete immaginare la mia reazione quando ho letto i giudizi
che sono stati pubblicati su Goodreads (“Singe” ha una media che non va sotto
le quattro stelline). Il dubbio è sorto spontaneo: e se avessi ricevuto una
copia difettata? Per difettata intendo un e-book dove per sbaglio siano stati
invertite pagine, capitoli e riposizionati a caso, perché solo così potrei
spiegare i tagli drastici e repentini fra le varie scene. Non vi è mai capitato
di leggere un libro e di non capire cosa stia succedendo o di aver
continuamente la sensazione di aver saltato alcuni passaggi? Appunto…
Oggi quindi non
mi addentrerò nella storia e non scriverò una breve introduzione come faccio di
solito. Sono talmente confusa, che non saprei da dove incominciare. Singe è
narrato in prima persona dal punto di vista dei due protagonisti. Lui è un ex
poliziotto e lavora come bodyguard l’agenzia Guardian Protection, lei è giovane
ereditiera scampata ad un tragico incendio. La storia si sviluppa lentamente,
troppo lentamente per i miei gusti, fra presente e passato. Ci sono molti flashback.
E’ ambientata in uno spazio surreale che dal mio punto di vista non consente di
collocare le scene in un ambito ben definito, riconducibile alla vita reale. I
dialoghi sono sussurrati e si alternano ai silenzi che si protraggono troppo a
lungo. Non sono riuscita a connettermi con i due protagonisti in quanto non li
ho percepiti come persone in carne d’ossa e di conseguenza non sono stata in
grado di capire che aspetto avessero e quale
fosse la loro personalità. Mentre leggevo ho avuto la sensazione che le
situazioni descritte fossero semplicemente le allucinazioni di un uomo che ha
perso completamente il contatto con la realtà.
Il virus che ha infettato le
cellule della sua mente, riducendola ad uno stato confusionale, a poco a poco
si è insinuato nella mia, offuscandola del
tutto. Più cercavo con immensa fatica di proseguire la lettura, continuando a
ripetermi che prima o poi tutte le fitte nubi si sarebbero dissolte, più ero
distratta e avevo perso interesse per la storia. Qualsiasi cosa era in grado di
distogliere la mia attenzione dalle pagine del romanzo. La mia resistenza è
durata fino ad un certo punto…finché ho ceduto.
Aly Martinez è nata e cresciuta a Savannah, in Georgia. Ha quattro figli ancora piccoli, tra cui due gemelli. Attualmente vive nel Sud Carolina e trascorre il tempo libero leggendo un po’ di tutto, preferibilmente con in mano un
bicchiere di vino. Dopo alcuni incoraggiamenti da parte dei suoi amici,
Aly ha deciso di aggiungere 'autrice' alla lista sempre più numerosa delle sue
occupazioni. Dopo cinque libri, non mostra alcun segno di cedimento.
Vi consiglio di leggere:
(recensione)
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