"Contatto Finale" è l’ultimo capitolo della fortunata serie Marriage to a Billionaire in
cui Jennifer Probst racconta la storia di Giulia Conte e Sawyer Wells. Ma prima
dell’arduo compito di scrivere il mio parere, riassumo la trama ufficiale tanto per ricapitolare:
Le sue
sorelle hanno avuto un matrimonio da sogno con il loro principe azzurro, ma
Giulia Conte no. E nemmeno sembra importarle molto adesso: lavora come top
manager nell’azienda di famiglia e questa è la sua vera passione, insieme al
suo splendido appartamento di Milano, la città della moda, del lusso e delle
nuove tendenze. Ha tutto per essere felice, almeno così crede lei, fino a
quando non incontra Sawyer Wells, un uomo d’affari bello da morire che le
propone una partnership nella sua catena di raffinatissimi lifestyle hotel.
Giulia è reduce da una storia d’amore finita male, e fidarsi dell’amico di suo
cognato, con quello sguardo che da solo la indurrebbe a utilizzare in modo
assai poco ortodosso la sala riunioni... è una scelta più che rischiosa … Ma
con la prospettiva di lanciare l’azienda sul mercato mondiale, troverà il
coraggio di mescolare i freddi affari alla forza irresistibile della seduzione
erotica?
Di solito mi accingo a questo tipo di letture con leggerezza, sapendo da subito
che il loro scopo è quello di far
trascorrere alle lettrici alcune ore di piacevole evasione e relax. A questo in particolare mi ci sono avvicinata
un po’ prevenuta, reduce da una punta di delusione nei confronti dei suoi
predecessori. E quindi mentre scorrevo
le pagine, che ad onor del vero fluiscono scorrevolmente, sorridevo pensando a commenti molto sarcastici per la poca coerenza di certi passaggi .
Tutto infatti inizia con la bella e
volitiva Giulia, ormai unica single
della famiglia, che esasperata dalle continue insistenze di sua sorella
Carolina, novella sposa, prende il libro
viola e prepara il famoso incantesimo come tutte le altre donne prima di lei per
trovare l’uomo dei suoi sogni. E qui mi
sono detta: “ ‘Sto libro degli incantesimi non deve funzionare
tanto bene se poi in tutti i libri per far sposare i
protagonisti deve intervenire la “vecchia impicciona” signora Conte che
li costringe a fare il grande passo!” Ed eccoci al bel tenebroso di turno:
Sawyer, determinato , sexy da morire,
fisico da urlo, ricchissimo (e ti pareva strano che per una volta si parlava di
uno cavo, con la pancetta e operaio!) e... dominatore. E qui invece ho pensato :” Certo che è curioso
come i protagonisti maschili della serie siano amanti ( e abili praticanti)
della dominazione/sottomissione, bondage
e chi più ne ha più ne metta. Ma c’è una scuola per imparare quest’arte?
O è un fatto genetico?
E sempre lui, il trentacinquenne bellissimo, affascinante, sexy , sempre pieno
di donne che usa e getta, uomo duro che non è interessato all’amore e non ha
mai voluto legami... appena vede Giulia capisce che lei è diversa e che con lei
le cose saranno più profonde. Giulia, dal canto suo, è un po’ una contraddizione perché se da un lato
mostra grinta e determinazione nel lavoro , in un settore prevalentemente
maschile, dall’altro si rivela a prima vista come una mega
frigidona che non ha mai avuto un orgasmo in vita sua (ha 32 anni!) .
Ma appena
Sawyer la tocca, la sculaccia, la sottomette, si trasforma in una ninfomane multi
orgasmica. ( Una mutazione degna di X-Men: che ...fortuna!) E mi è balzata
all’occhio un passaggio molto interessante, una teoria secondo cui le donne frigide non
raggiungono il piacere perché in realtà ambiscono ad essere dominate dall’uomo.
Per non parlare della Signora Conte che da buona settantacinquenne ancora fa la
sfoglia col mattarello, e deve guardare i nipotini quando i figli vogliono
andare fuori a cena, pur potendo permettersi uno stuolo di servitori che la
sventaglierebbero con palme di cocco invece di faticare personalmente. Dopo per
forza si impiccia dei cavoli degli altri costringendo i figli ad obbedirle, è
una forma di vendetta perversa. Lei si che potrebbe andare d’accordo con mia
madre, due maestre nell’arte del farti sentire in colpa per ottenere quello che
vogliono!
Eppure, nonostante queste incongruenze, nonostante una trama che somiglia molto
a quella dei libri precedenti perché segue lo stesso schema (incontro-fase
della conquista- sesso- matrimonio riparatore – negazione dell’amore da parte
di lui- capitolazione e lieto fine), nonostante i molti cliché presenti e a volte parti un po’ lente e noiose, questo
libro funziona!
Non si può negare, nell’insieme è un bel libro perché ti lascia
una sensazione piacevole addosso, di
buoni sentimenti, passione e ironia tutto insieme. Secondo me il merito
è senza dubbio dei due protagonisti: Sawyer e Giulia. Sono perfetti insieme, la
loro storia è tormentata passionale e delicata insieme molto più rispetto a
quelle degli altri “Conte”. Lui libertino e cinico con un passato di abusi
alle spalle che lo tormenta ancora e gli impedisce di riconoscere e accettare
l’amore della donna che desidera, perché non si sente degno. Lei abile manager che ha sacrificato tutto per il
lavoro perché si sentiva in dovere dimostrare
il suo valore alla famiglia, ma che
nasconde dietro la sua sicurezza , la paura di fallire. Timore ingigantito
dalla sua difficoltà nel lasciarsi andare alla passione. Giulia mi è
particolarmente piaciuta perché pur nella sua confusione ormonale, è una donna
forte, ha la battuta pronta, tagliente, riesce a non arrossire e a tener testa
all’uomo anche quando questi la mette in imbarazzo...e senza fare una piega! Mi
sono piaciute le loro schermaglie verbali, pungenti, ironiche, vere, che mi
hanno tenuta incollata alla lettura come
una cozza allo scoglio. Piacevoli anche le scene erotiche che non hanno
oltrepassato il limite della volgarità pur essendo molto esplicite.
Belle anche
le parti introspettive in cui Sawyer è combattuto tra il cuore che lo spinge a
voler amare e la ragione che invece cerca di farlo desistere per paura di
deludere quelli a cui tiene. Un “eroe” sadomaso ( ma nemmeno troppo) e
gentiluomo che mi è piaciuto anche se non mi ha lasciato tramortita! Per ultimo
vorrei spendere due parole per un personaggio che mi ha intrigato: il giovane
Wolfe, ex ragazzo di strada, ex ladruncolo dalla vita difficile quasi al pari
di Sawyer e aiutato proprio da lui a costruirsi una vita migliore. Il bel
tatuato ribelle e scontroso che avrei
visto volentieri protagonista di un prossimo capitolo della serie . La sua
ribellione e diffidenza apparente nascondono un bisogno di amore e di approvazione che mi ha davvero commosso perché vi ho riconosciuto i tratti di molti
giovani di oggi. Bello anche il finale
corale, tutti si salutano con un abbraccio di gruppo stile famiglia del mulino bianco, per non
parlare poi della signora Conte che seduta sul patio ripensa alla sua vita, a
suo marito e a tutto quello che hanno costruito insieme con quel senso di amore
e rispetto che hanno cercato con successo di insegnare ai figli. Per quanto
riguarda lo stile, Jennifer Probst non
fallisce. La scrittura è scorrevole, accattivante,
intima; tutto perfettamente dosato in modo che il lettore rimanga incollato
alle pagine fino alla fine, anche se un paio di punti un po’ pesanti li ho
trovati nelle scene corali in cui tutta la famiglia era riunita insieme.
Un abbraccio,
Jean Gray
Davvero molto interessante questa recensione...Un punto di vista ironico e personale!! Mi piace molto!!
RispondiEliminaComplimenti Jean Grey...<3
Un abbraccio,
Lavinia
Bella questa recensione, molto divertente.
RispondiEliminaHo letto che wolfe sarà protagonista dell'ultimo libro della serie"searching For" (parole della probst) :)
RispondiEliminaCiao Anonimo, non lo sapevo. La Probst sembra seguire le orme della Kleypas...Mi è venuta in mente la mitica Kleypas perché ha l'abitudine di ricollocare i personaggi secondari dei suoi romanzi. Prima o poi ricompaiono, questa volta protagonisti, in un suo nuovo libro. g
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