Non allontanandoci dall’Italia,
vi vorrei segnalare il romanzo di Sabina Di Gangi, una talentuosa scrittrice
siciliana che con il suo libro mi ha letteralmente incantata. “Cercando di Te” è un’incantevole storia che
parla della forza del vero amore, indistruttibile, insostituibile, che non teme
la lontananza o il trascorrere ineluttabile del tempo.
Possono trascorre mesi, anni, decenni, e non perdere d’intensità ma rimanere vivo, anche aggrappato al ricordo che rivive ogni notte in un sogno, e alimentato dalla speranza di ricongiungersi, un giorno, con la tua parte mancante. E’ inutile cercare di dimenticarla, quando hai bisogno di lei perché ti senti incompleto, come la metà di qualcosa a cui è impossibile ricongiungerti. Come due metà di un tutto che anelano a completarsi, perché una forza invisibile le attrae inesorabilmente. “Quant’era bella, pensava Philip. Era proprio come la ricordava. Allungò una mano per sorprenderla, destarla, per ricordarle che lui era lì, che osservava, che vedeva tutto, ma si sentì bruciare e ritirò prontamente il braccio. L’aveva a pochi centimetri di distanza, ma era come lontana una vita. Anni li separavano, e sebbene la mente fosse satura di emozioni travolgenti la vita, quella reale, non presupponeva nessuna simile felicità. Il dolore gli lacerava il cuore, mille chiodi infilzati nel petto. Sofferenza incancellabile. Mente impotente. Invalicabile onirismo. Questo dolore incontrollabile lo conosceva bene. Sapeva a cosa andava incontro perché non era la prima volta che viveva un’esperienza simile. Sapeva, anche, che questo era l’unico modo per poterla vedere, osservare, che era l’unico modo per poterla desiderare senza essere disturbato dal mondo che gli girava attorno. "
"L’unico modo per poterla amare era sognarla.
Ogni notte. Tutte le notti. Per dieci lunghi anni.”
“Cercando di Te”, pur rientrando nel target new adult, è una storia inconsueta,
con una struttura che si discosta, con originalità, da quelle che siamo abituate
a leggere. C’è un’atmosfera quasi magica che permea tutto il racconto. Il protagonista, Philip Freeman, è un uomo che,
per un strano scherzo del destino, si è trovato lontano dall’amore della sua
vita. L’unica donna che gli ha rubato il suo cuore e lo ha mandato
in frantumi è Nicole. Ma in realtà il protagonista indiscusso del racconto è l’amore
che sembra materializzarsi durante la narrazione. A volte ti rende impotente, ti
sfugge. Ma non devi rinunciarvi e accontentarti dei suoi surrogati, perché finiscono
solo per intensificare quel senso di vuoto che si è aperto dentro di te. Non
devi fuggire solo perché hai il timore di non essere all’altezza di amare. Devi
rincorrerlo, riafferrarlo.
Un abbraccio,
greta
"La carnalità, la fisicità.
Sentire finalmente il respiro, poter incrociare lo sguardo senza la paura di
apparire sfacciati. Poter godere dei colori dei loro volti vividi e non ai
sbiaditi ricordi di vecchie foto. Philip sorrise appena. Poteva non assaporare
quei momenti? Li aveva attesi per anni. Aveva cercato il suo volto, il suo
corpo e la sua anima in ogni donna che aveva scontrato durante tutto quel
peregrinare. Anni di tormento che adesso stavano per tagliare la linea del
traguardo" (da Cercando di Te)
La
sinossi:
Philip è un uomo bellissimo,
sicuro di sé, apparentemente sereno. Ma dietro quest’aspetto rassicurante si
cela un tormento che lo devasta da dieci anni, dal giorno in cui è fuggito da
Glastonbury per rifugiarsi a Londra, per cercare di sfuggire al dolore che lo
soggioga giorno e notte, lasciando lì la donna che ama disperatamente, Nicole.
Ma non può fare a meno di vivere per lei, nel suo ricordo, non può sottrarsi
dal cercarla in ogni sguardo, ogni corpo, in ogni donna che il destino gli
mette davanti. E le conquista tutte, ha bisogno di loro perché è l’unico modo
per poter avere fra le braccia lei. E’ come una droga, e deve assumerla
costantemente per trarne sollievo. A Glastonbury ha lasciato sì Nicole, ma
anche l’anziana madre ormai ammalata. Le due donne vivono insieme, ma Philip
non ne è a conoscenza. Nicole, nel tempo, è divenuta per la signora Freeman la
figlia femmina mai avuta. Nicole, a Freeman’s House, cerca di ricordare Philip,
nel volto della madre, negli oggetti che la circondano, nelle foto, sopportando
anch’essa il dolore in silenzio, sperando.
Quella casa è per lei l’unico luogo
per poterlo amare segretamente, aspettando che il destino muova gli animi
assonnati, intorpiditi dalla paura, paura di amare senza essere respinti. Quanto
può attendere un amore? Un giorno, un mese, un anno… dieci anni, prima che il
tormento logori l’anima. Philip e Nicole sopportano in silenzio, colmando i
vuoti. Lui cercando in ogni donna qualcosa che gli ricordi lei. Lei, che si
circonda di oggetti, foto, affetti che la possano legare a lui. Aspettando che
sia il fato a giocare la prima carta,
sperando che il tempo non affievolisca i sentimenti. Sperando che il sole non
spunti più pur di dimenticare e sperare che sorga per l’eternità pur di potersi
rincontrare. Un amore puro, che va contro ogni regola, contro tutto e tutti.
Grazie Greta, una segnalazione bellissima! Non so come ringraziarti!
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