Devo ammetterlo, il 2014 mi sta stupendo!
Tra J. Lynn, Rebecca Donovan, K. A. Tucker e
Jessica Sorensen, non poteva mancare Huntley Fiztpatrick. Anche quest’autrice
va a contribuire alla formazione di un quadro sociale molto particolare.
Presumo che tutte voi abbiate letto “Ti
aspettavo”, la trilogia “Il nostro segreto universo”, “Dieci piccoli respiri”
o/e “Con te sarà diverso” e sicuramente le tematiche centrali non vi saranno
passate sotto il naso: gli abusi, i maltrattamenti e la perdita di punti di
riferimenti importanti. Bene, aggiungiamo un ulteriore tassello a questo
puzzle. Aggiungiamo “Quello che c’è tra noi” della Fiztpatrick! Questo libro ha
tanti temi centrali, soprattutto etici, ma non voglio discuterne adesso. Quello
che mi preme di più dire è che qui non mi sono trovata di fronte ad un semplice
NA: non viene descritto il semplice innamoramento tra un ragazzo e una ragazza,
il sesso e il superamento di prove per salvaguardare il proprio amore. Quella
che ho avuto tra le mani non è stata una semplice cotta estiva di un’ora, di un
giorno o di un mese tra due innamorati, perché ciò che lega Samantha e Jason (detto Jase) è una storia d’amore in cui s’intrecciano tante altre storie e vite
che, per di più, s’influenzeranno tra loro. Vedremo come tutti i personaggi
“cresceranno” e trarranno una lezione di vita dagli errori commessi. Vedremo, soprattutto, che si tratta di un libro dove tutti sono
protagonisti, dove proprio tutti andranno
a contribuire a rendere questa storia una perla rara e non solo carta stampata.
Partiamo da lei, la protagonista. Samantha è una
ragazza di diciassette anni che ogni madre vorrebbe avere come figlia: studentessa
modello e lavoratrice part-time durante la stagione estiva. Figlia minore della
Senatrice Grace Reed, la ragazza colpisce l’attenzione della lettrice per il
suo destino già segnato: sua madre è una donna ossessionata nel programmarle la
vita istante per istante, invece di pensare ad occuparsi personalmente di lei,
essere più presente nella sua esistenza. Invece no! La Senatrice pensa solo a
fare la Senatrice, a concentrarsi sulla sua campagna elettorale e a farsi
“infinocchiare” da Clay Tucker, il quale mira unicamente ad un’ascesa sociale. Non
vi nascondo che, mentre scorrevo le pagine dedicate a questa Samantha
“programmata”, in testa risuonava la canzone “Barbie Girl” degli Aqua,
soprattutto la frase “Life in plastic it’s fantastic”. Comunque, questa non è
la vera Samantha ovviamente. La vera Samantha è quella che, da dieci anni,
sguscia dalla finestra di camera sua e va sul tetto a spiare i suoi vicini di
casa: i Garrett. Ed è naturale che, osservandoli da così tanto tempo, abbia
imparato a conoscere e a distinguere ognuno dei membri da alcuni piccoli
dettagli. L’unico problema che impedisce a Samantha di familiarizzare con loro
è sua madre. Ovviamente.
Grace
Reed, Senatrice tutta d’un pezzo, ha proibito a Samantha ogni rapporto con
quella gente in quanto chiassosa, disordinata nel lasciare centrifughe in giro,
giocattoli ovunque, composta da figli selvaggi e difficili da gestire.
Un’indisposizione, la sua, che ha radici profonde: a quanto pare l’uomo che
l’abbandonata con due figlie a carico proveniva da una famiglia come quella dei
Garrett, numerosa. Allora, a questo punto, mi sento il dovere di elogiare
questa famiglia che mi ha fatto tanto pensare al film “Una scatenata dozzina”! I
Garrett sono IMPOSSIBILI da odiare: anche se sono stravaganti, bizzarri, non si
può negare che siano anche onesti, leali, disponibili. Ed è naturale che
Samantha sia stata affascinata da loro soprattutto se si proviene da un nucleo
familiare dove le persone sono concentrate su loro stesse, non tenendo in
considerazione ciò che questo atteggiamento può provocare. Anche se ogni
Garrett è diverso dall’altro, ciò non toglie che uniti formino uno squadrone
unito e, ribadisco, leale. Ed è qui che l’autrice fa la magia, contrapponendo
le due tipologie familiari, quella dei Reed e quella dei Garrett, in maniera
delicata: infatti, quello che salta subito all’occhio è la “cooperazione
emotiva” di questa numerosa famiglia! Un tipo di “cooperazione” che Samantha
non può vantare di avere con sua madre. Tutto inizia quando, durante un
ulteriore “appostamento”, Samantha conosce Jase Garrett che era salito sul suo
pergolato facendo rimanere di sasso la ragazza che per poco non cadeva di
sotto!
“Ehi,
hai bisogno di essere salvata?”
E da lì inizia una strana conversazione che li
porterà lontano .
Li porterà, pian piano, a intensificare la loro
conoscenza.
È
George, che ora indossa i boxer ma non la maglietta. Si lascia cadere sul letto
e mi guarda con aria compunta. «Lo sapevi che lo shuttle Challenger è esploso?»
Annuisco. «Molti anni fa. Oggi le astronavi sono molto più sicure.» «Mi
piacerebbe lavorare per il personale di terra della NASA, ma non sullo shuttle.
Non voglio morire mai.»
Ho una
gran voglia di abbracciarlo. «Neanch’io, George.»
«Jase
vuole già sposarti?» Ricomincio a tossire.
«Ehm,
no. No, George, ho solo diciassette anni.» Come se quello fosse l’unico motivo
per cui non siamo fidanzati.
«Io ne
ho così» dice George, mostrandomi quattro dita non proprio pulite. «Ma Jase ne
ha diciassette e mezzo. Quindi potresti. E poi potreste vivere qui insieme. E
avere tanti figli.»
Jase,
ovviamente, rientra nella stanza proprio a metà di quella frase. «Fila via,
George. Di là c’è Discovery Channel.» George esce dal a stanza camminando all’indietro,
ma non prima di aver detto: «Il suo letto è molto comodo. E non ci fa mai la
pipì».
Poi ripenso alla piccola Patsy che sa dire solo
due parole: “cacca” e “tetta”. Forse l’unica per la quale non simpatizzo è
Tracy, perché la si vedeva sempre darsi da fare coi ragazzi, invece di badare
ai suoi fratelli più piccoli… invece di fare la sorella maggiore insomma! Come,
del resto, non ho apprezzato un’altra famiglia citata nel libro: i Mason. Nan
Mason era la migliore amica di Sam e, ad un certo punto, l’abbandona.
“Non ti
odio, ma siamo troppo diverse. È troppo faticoso esserti amica.”
Tim
Mason, fratello di Nan ed ex amico di Sam, è un soggetto che combina solo guai
e non vedo l’ora di leggere il secondo libro per vedere cosa accadrà tra lui e
Tracy. Ma ora parliamo di lui, il protagonista. Jase Garrett è un ragazzo dal
cuore d’oro e un animo nobile. È un tuttofare in grado di aggiustare le cose
rotte. È un giovane uomo che preferisce dedicarsi a quelle cose che richiedono
tempo e attenzione.
«Come
hai fatto a diventare così bravo in tutto?» chiedo a Jase mentre si pulisce le
mani su uno straccio preso dalla cassetta degli attrezzi.
«In tutto» ripete lui pensieroso.
«A riparare le cose…» Indico la moto e poi
casa mia, per riferirmi all’aspirapolvere.
«Sai, mio padre ha un negozio di
ferramenta. Parto avvantaggiato.»
«È anche il padre di Joel» gli faccio
notare. «Ma sei tu quello che ripara la moto. E si prende cura di tutti quegli
animali.»
Gli occhi verdi di Jase incontrano i miei,
le sue ciglia si abbassano. «Forse è perché mi piacciono le cose che richiedono
tempo e attenzione. Valgono di più.»
Ma la cosa di lui che mi ha sorpresa è stata
quando ha confessato a Sam un suo piccolo segreto.
Ma tu guarda, entrambi si osservavano e si studiavano senza rendersene conto. Che carini! Jase pian piano capirà che Sam sta acquistando un ruolo importante nella sua vita.
E sboccerà un sentimento puro e innocente…
… che li porterà ad essere più intimi.
Jase potrebbe sembrare un personaggio
insignificante, ma non è così! Perché, in questo clima tranquillo, ecco che succede qualcosa di grave. Tutto
potrebbe crollare. Tutto potrebbe andare a rotoli. Sarà tempo per Sam di
rivalutare il tutto e decidere fra cosa è giusto e cosa non lo è. Sarà tempo per Sam di decidere a chi dare
la sua totale lealtà: ad una madre
che non si è comportata come tale o alla sua “nuova famiglia”? Insomma, si
prospetta un’ulteriore scossa nella vita della nostra Sam: racconterà a Jace la
verità tradendo sua madre? Il precipitarsi improvviso degli eventi porteranno
Sam di fronte ad una bizzarra situazione: quella di aver vinto e perso allo stesso tempo. Ma, per ironia della sorte, sarà
proprio questa disdicevole situazione a permettere al Romeo e alla Giulietta
moderni di conoscersi meglio. Sarà questa disdicevole situazione a unire
persone incompatibili:
“Non
voglio parlare con te, Tim. Non sono affari tuoi.”
“Col
cavolo. Lui è amico mio. Sei stata tu a
farlo entrare nella mia vita. Ha migliorato le cose. Non ho nessuna intenzione
di starti a guardare mentre lo fai soffrire, quando ha già tanti problemi.”
Capite ora cosa intendevo dire col fatto che
tutti i personaggi sono protagonisti e che sarebbero “cresciuti”? Tim è fra
questi: aveva perso la retta via e ora sembrerebbe che la stia ritrovando. I Garrett sono un ottimo medicinale XD.
Forse sarebbe ora di concludere la recensione o
vi dirò qual è stato l’evento traumatico che ha dato una scossa violenta al
libro! All’inizio vi ho detto che nel libro ci sono elementi etici che portano
a riflettere: indirettamente alcuni li abbiamo visti, ora ci rimane solo da
esaminare il contrasto interiore di Sam. La ragazza, al principio, era incapace
di distinguere tra quello che credeva di
essere e quello che doveva essere
per poi andare a cozzare con quello che voleva
diventare (se ci pensate un attimo, Sam fa la stessa cosa che fa un
serpente: abbandona la sua “pelle vecchia” per una “nuova”).
Una ragazza che si è ritrovata coinvolta per di più in un trasporto emotivo
derivante dal suo primo amore: della serie, “mettiamo altra carne sul fuoco”. Ma
una ragazza come Sam, che all’inizio sei portata ad odiare, perché sta lì e non
sa dire mai un NO alla madre, successivamente sei portata a capirla: è facile
giustificare ogni sua difficoltà forse perché ognuna di noi, nel suo piccolo,
c’è passata.
Roby
MOLTO BELLO |
Quello che c'è tra noi (My life next door, #1) - sinossi
I Garrett sono l’esatto contrario dei Reed.
Chiassosi, incasinati, espansivi. E non c’è giorno che, a insaputa di sua
madre, Samantha Reed non passi a spiarli dal tetto di casa sua, desiderando di
essere come loro... finché, in una calda sera d’estate, Jason Garrett scavalca
la recinzione che separa le due proprietà e si arrampica sul pergolato per
raggiungerla.Da quel momento
tutto cambia e, prima ancora di rendersene conto, Sam inizia a trascorrere ogni
momento libero con il paziente e dolce Jase, a cui piace fare tutto quello “che
richiede tempo e attenzione”, come dedicarsi agli animali, riparare oggetti
rotti e soprattutto... provare a far breccia nel cuore della sua diffidente
vicina. Perché non c’è nulla di più appagante che riuscire a strappare un sorriso
alla ragazza della porta accanto.
La serie 'My life next door' è così composta (ed. De Agostini):
Quello che c'è tra noi (My life next door, #1)
The boy most likely to (My life next door, #2)
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