Largo, per favore, fate largooo!
Devo fare un'entrata trionfante in sella al mio destriero, perché porto un
messaggio di vitale importanza! Ora, riunitevi tutti intorno a me con
espressioni entusiaste, fatemi srotolare la pergamena e leggere il seguente
proclama:
IO AMO ALLA FOLLIA JESSICA ANN REDMERSKI.
Scusate, ma era di vitale
importanza che lo dicessi! Adesso prometto di falgirleggiare un pochino meno e
parlarvi di questo romanzo stratosferico senza dare di matto o mettermi a
urlare ogni volta che pronuncio il nome di Victor Faust… Sto scherzando! Voglio
che facciate una ola ogni singola volta che compare il suo nome, ci siamo
capiti? E un consiglio piccolo piccolo per tutte le ragazze in ascolto:
attaccatevi le mutandine alla pelle con un doppio strato di nastro adesivo!
Okay. Fatemi schiarire la gola e… cominciamo!
Avevamo lasciato Sarai e Victor
(avete fatto la ola?!) alle prese con il legame viscerale creatosi tra di loro,
dopo che lui — killer su commissione che lavora per l'Ordine, una delle
organizzazioni di assassini più grande del mondo — aveva deciso di non
riconsegnarla al signore della droga di cui lei era stata prigioniera per anni.
Purtroppo, dopo averla messa in pericolo di vita per aver ceduto alle pressioni
lei, affinché le mostrasse cosa voleva dire essere un killer professionista,
Victor (ola!) aveva deciso di separarsi da lei perché Sarai vivesse una vita
normale. E lei ci prova davvero. Ora ha un fidanzato che stravede per lei — ma
ogni volta che sono insieme è solo il viso di Victor (ola!) a padroneggiare nei
suoi pensieri. Lui e il desiderio ossessivo di eliminare Arthur Hamburg, l'uomo
che è diventato il suo obiettivo nel momento in cui Victor ha ucciso la moglie
di Hamburg. Da quel giorno, infatti, Sarai ha solo finto di avere un'esistenza comune,
concentrandosi unicamente sul raccogliere informazioni su Hamburg e prepararsi
per ucciderlo. Da sola. Senza l'aiuto di Victor (olaaa!), perché lui ormai è uscito
dalla sua vita.
Ma non appena Sarai torna a Los
Angeles per far fuori il suo bersaglio, niente va secondo i suoi piani…
«Sarai, non sai mai chi potrebbe tradirti
finché non è troppo tardi.»
E qui mi fermo, perché se continuassi sarebbe uno spoiler dietro
l'altro! Lasciatemi dire che il personaggio
di Sarai evolve pagina dopo pagina come un Pokémon, ed è straordinaria! È di
una forza incredibile e non si lascia spaventare da niente, che sia una
sessione di addestramento Krav Maga, affinché impari cosa vuol dire combattere
sul serio con un avversario che mira a ucciderti, o una seduta di torture
firmate Fredrik Gustavsson. Sarai non ha paura di sporcarsi le mani di sangue —
lei vuole sporcarsi, vuole uccidere. A lei piace stroncare le vite degli uomini
che se lo meritano.Inquietante? Oh no, semplicemente
irresistibile. «Sarai la mia morte.» In questo secondo — e ultimo
capitolo, per quanto riguarda Victor e Sarai — le ambientazioni sono ancora più
cupe, le scene ancora più cruente. Il romanticismo si azzera per far posto a
qualcosa di estremamente più profondo e inesorabile. Il rapporto tra Victor e
Sarai è come un'entità palpabile che ti serpeggia sulla pelle, sinuosa ma
terribilmente pericolosa.
«Ma quando le porte si
chiudono, quando siamo soli, lui è un uomo diverso. Mi ama senza aver bisogno
di dirlo. Mi nutre senza aver bisogno di provarlo. Sono l'unica anima a cui
abbia mai concesso di entrare completamente nella sua vita. E l'unica che non
lascerà mai andare.»
Quello che c'è tra di loro
richiede fiducia assoluta — una fiducia che entrambi pretenderanno l'una
dall'altro fino a spezzarsi.
«Non sei innamorata di me?»
«No, non sono innamorata di
te, Victor.»
«Bene. Perché neanch'io sono
innamorato di te.»
Reviving Izabel racchiude una
storia ad alta tensione, non adatta a persone facilmente impressionabili e in
cerca dell'amore epico che sboccia in un Ti amo destinato a durare per
l'eternità. Sangue, violenza, tortura fisica e mentale e sentimenti tanto forti
da logorare l'anima sono gli ingredienti che rendono questo romanzo un gioiello
per eccellenza, grazie anche alla maestria indiscussa dello stile della
Redmerski.
♦ Onore e gloria a Sarai, che
d'ora in avanti sarà Izabel Seyfried, perché finalmente mi ha fatto riscoprire
il piacere di avere a che fare con una protagonista oscura che non teme la
morte ed è nata per essere un'assassina.
♦ Lunga vita a l'ineguagliabile Victor
Faust, che è rimasto sempre se stesso — gelido, calcolatore, inflessibile e
inavvicinabile — e non si è fatto piegare dall'amore, ma ha preteso che l'amore
si modellasse all'uomo che è. Non ricordo di aver mai incontrato un personaggio
così d'impatto, e non lo dimenticherò mai.
Detto ciò, miei cari lettori, vi
auguro una sanguinosa e mai noiosa permanenza in the company of killers.
«Qui siamo tutti killer…»
INDIMENTICABILE Vi interessa questo romanzo? ..lo trovate qui! |
Qui trovate il link con le notizie di tutta la serie.
Wow! Fantastica Chiara! Mi son divertita un mondo a leggere la tua recensione, bravissima!
RispondiEliminaPS:
Solita frase di rito: speriamo arrivi presto in Italia! :-)
Ho fangirleggiato di brutto, lo so, sorry xD ahahahahahah
Eliminachiara prima o poi mi farai morire <3
RispondiEliminaGiuro che non è colpa mia!!! *alza le mani in segno di resa, mettendo in mostra il nome di Victor, che si è tatuata sui palmi con il pennarello nero* ♥
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