Buongiorno amiche lettrici,
oggi vi parlerò dell’ultima opera di Jay
Crownover, «Honor», portata fra le mani di
noi lettrici italiane dalla Newton Compton editori. Si tratta del primo volume
autoconclusivo di una nuova serie,
la“Breaking Point”, spin-off della Welcome series, sempre ambientata tra le
strade di The Point, dove si combatte ogni giorno con le unghie e con i denti
per affermare il proprio dominio. Dopo aver raccontato le storie di Bax, Race e
Titus, questa volta la Crownover lascia il segno con la storia di uno dei
personaggi che a The Point abbiamo conosciuto come oscuro, temuto e
inquietante: Nassir. Avete capito bene, questa storia vi lascerà il segno.
Premetto che io adoro la Crownover, ma questa volta ci ha regalato una vera e
propria perla, non tanto per la storia in sé, ma soprattutto per la
caratterizzazione dei personaggi. Già nel prologo viene delineato l’ombroso
personaggio di Nassir, già noto a noi lettrici per la sua calma e la sua freddezza,
ma la storia del suo passato ci colpisce subito in pieno viso, perché l’uomo
tanto temuto a The Point, il socio di Race, di cui neanche lui stesso si fida, l’uomo
che gestisce traffici illegali di ogni genere, tra cui i combattimenti
clandestini e la prostituzione, ha alle spalle un passato di distruzione: “Ero
un uomo nato durante una guerra incomprensibile, combattuta per cose che per me
non hanno mai avuto alcun valore…”.
Per comprendere le origini di quest’uomo
basta partire dal posto in cui è nato, “Tel Aviv”, nella Cisgiordania.Un luogo,
il Medio Oriente, che non conosce pace, dove ogni giorno si lotta nel nome di
una “causa” che è rappresentata dal proprio credo, dalla propria religione, dal
senso di appartenenza ad una terra. “Ero un uomo che era stato dato alla luce
da una donna alimentata dalla furia e dalla rabbia, in un luogo che non si
nutriva d’altro.” “Vissi immerso nel suo odio e nella sua ostilità”. Nassir è
un uomo che ha vissuto e partecipato fin da bambino alle atrocità della sua
terra, martoriata dalla guerra. “Non ero che uno strumento di distruzione.”
Ma
Nassir aveva cercato di non soccombere a quella vita che qualcun altro aveva
dettato per lui. Aveva cercato la strada della sua salvezza e si era ritrovato
a The Point. E cosa avrebbe potuto creare a The Point un uomo che non conosce
altro se non distruzione? Aveva creato il suo impero dell’illegalità col pugno
di ferro, incutendo terrore con la sua ferocia e brutalità. Ma aveva anche incontrato
gli occhi di una ragazza fragile ma combattente. E quegli occhi erano diventati
la sua vera “causa”, la sua, non quella voluta e imposta da qualcun altro.
Quegli occhi appartenevano ad una spogliarellista dello strip club di The Point
e il suo nome d’arte era“Honor” come “on her”. Honor aveva iniziato a
spogliarsi all’età di 18 anni per sfuggire alla sua situazione familiare. Aveva
fatto di tutto per avere la sua indipendenza. Lei voleva diventare una donna di
valore, una donna che non avrebbe mai permesso che la sua luce e la sua bellezza
venissero oscurate. Dopo essersi beccata una pallottola in corpo e aver visto
in quegli occhi tenebrosi, qualcosa che l’aveva profondamente turbata ed era
scappata via da The Point. Via da quell’uomo, maniaco del controllo, che
avrebbe finito per controllare la sua vita. “Una
vita che non avevo ancora avuto occasione di vivere”. La paura di venire
annullata dietro l’aurea di potenza di quell’uomo le aveva fatto innalzare le
barriere del suo cuore. Si era trasferita a Denver, si era “spogliata” delle
vesti di “Honor” e aveva iniziato la sua vera vita come Keelyn. Ma Nassir non
era un uomo che sapeva perdere e Keelyn era l’unica persona che sfuggiva al suo
controllo e non voleva appartenergli. Per Nassir Key rappresentava la sua unica
debolezza e lui non ne aveva mai fatto mistero. Key non era ancora pronta per
Nassir, non era pronta per diventare la donna del “diavolo”! Combatteva la sua
battaglia contro il maligno, non sapendo che in fondo stava combattendo una
battaglia che aveva già perso dal principio perché il “cattivo” forse è solo “vestito”
da cattivo.
Ogni azione ha però le sue conseguenze che possono segnare la propria
vita per sempre e la vita di ciascuno potrebbe divenire solo il risultato
delle proprie azioni. Una storia bellissima, di riscatto, dove l’amore rende
migliori le persone pur rimanendo quello che sono. Una storia in cui l’amore
vince su tutto o quasi. Una storia di speranza perché non importa quanto il
male sia radicato in te: puoi ancora vedere la luce senza dover rinnegare ciò
che sei o il posto in cui ti trovi. Che posso dirvi: io amo i cattivissimi che
con le loro donne sanno mostrare la loro dolcezza e il loro cuore quindi non ho
potuto fare a meno di amare Nassir. E Key non poteva che capitolare con un uomo
così tenebroso, ma dannatamente sexy. Posso dirvi che tra le storia ambientate
a The Point questa è in assoluto quella che mi è piaciuta di più, quindi ve la
straconsiglio. Buona lettura!
A presto, Lorena
Molto bello ✰ ✰ ARC provided for an honest review ✰ ✰ |
Sinossi: Non farti ingannare. Non cercare
giustificazioni per me. Non sono un uomo per bene. Ho visto cose che non avrei
dovuto vedere, fatto cose di cui nessuno dovrebbe parlare. Nella mia vita non
c’è posto per onore e coscienza. Ma ho combattuto e sono sopravvissuto. Ho
dovuto farlo. Quando l’ho vista ballare in uno strip club, ho sentito il cuore
battere per la prima volta. Keelyn Foster era troppo giovane, troppo piena di
vita per quel posto, e mi sono reso conto in un istante che doveva essere mia.
Ma prima di averla, sarei dovuto diventare l’uomo più temuto di The Point. Per
avere qualcosa di decente da offrirle. Adesso è così. I soldi non sono più un
problema e non c’è niente che io non possa ottenere. Eccetto lei. È scomparsa,
introvabile. Ma non intendo arrendermi. La troverò e la reclamerò. Sarà mia.
Perché, come ho detto, non devi farti ingannare. Non sono un diavolo sotto
mentite spoglie... Sono un diavolo che padroneggia la scena.
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