Buongiorno
amiche,
come state trascorrendo le vostre vacanze? Spero bene. Io ho letto per
voi, in anteprima grazie alla Newton Compton editori, «BIG LOVE» di
Jay Crownover, secondo volume autoconclusivo della serie Welcome. Seconda storia
ambientata nei bassifondi di “The Point” la “cattiva strada”. “Ci sono degli
uomini che semplicemente non si possono ignorare. Come se tutti gli altri
attorno a loro si muovessero al rallentatore; come se in un mondo in bianco e
nero loro fossero l’unica macchia di colore, l’unica cosa che si sposta in una
stanza immobile.
Race Hartman era quel tipo di uomo. Era oggettivamente
bellissimo, invitante. Come tutte le cose che faresti meglio a evitare”. E’
così che Brysen ci presenta il protagonista maschile della storia, Race, il
“bad boy” fratello di Dovie, per chi ha
letto il primo volume di questa serie. Un altro ragazzo che lotta col pugno di
ferro per avere il dominio della città. La città che nuota nel fango della
criminalità. Dovie è la migliore amica di Brysen. E’ per questo che Brysen
conosce Race e quello che fa per vivere a The Point. E’ fortemente attratta da
lui da sempre.
Ma fa di tutto per respingerlo utilizzando l’arma dell’indifferenza
e del disprezzo perché lui è l’ultimo uomo sulla faccia della terra per il
quale dovrebbe provare qualcosa e poi non è proprio un periodo facile della sua
vita: è dovuta tornare a casa dei suoi per occuparsi di sua sorella minore
perché sua madre è un’alcolista depressa e suo padre un fallito che ha perso
tutto e, come se non bastasse, ha il lavoro e l’università a cui dedicarsi. Non
c’è spazio per Race nella montagna dei suoi problemi e delle sue responsabilità.
E poi chi è Race? Un ragazzo che impone il suo potere con la violenza, un
criminale. Ma perché per lei non è solo questo? “Lui era il cattivo ragazzo.
Faceva una valanga di soldi in modo poco puliti, gestiva bische clandestine,
aiutava il suo migliore amico a smontare e a smerciare auto rubate, e si
assicurava che ogni uomo, donna e bambino di The Point sapesse bene chi
comandava adesso nei bassifondi.
Era troppo carino per essere così terribile,
ma grazie a Dovie sapevo esattamente che aveva le mani sporche e quanto.” Ma scopriremo
che Race ha un passato molto difficile alle spalle, che fa quello che fa per un
motivo importante. Dapprima era stata una scelta sbagliata: quel luogo oscuro
lo aveva attirato regalandogli quell’adrenalina che ad un ragazzo per bene
poteva mancare. Poi aveva dovuto scendere
a patti con chi comandava a The Point per salvare la persona a lui più cara fino ad
allora… “In un posto come The Point la gente aveva sempre bisogno di aiuti poco
puliti per tirare avanti e sopravvivere alla guerra di ogni giorno. Se vivi in
un mondo di feccia e sporcizia, non puoi fare a meno di qualche vizio”. Race è
un personaggio molto particolare, è eroe è antieroe allo stesso tempo. E’
fondamentalmente un bravo ragazzo con la
maschera di cattivo ragazzo, maschera che ha dovuto inventarsi per sopravvivere
in quell’ ambiente ma che allo stesso tempo ha deciso di vivere. Non è facile
spiegarvi questo personaggio perché forse non l’ho compreso a pieno per me è un
po’ la contraddizione di se stesso. Credo che in breve possa riassumersi così:
Race è un ragazzo che vuole combattere il male e non potendolo sconfiggere
allora ha deciso di allearsi con esso. “Capisco
che quel genere di cose da The Point non se ne sarebbero mai andate, ma finchè
ci fossi stato io a gestire certe situazioni e a controllare come venivano
rifornite le povere masse sofferenti, almeno avrei potuto trasformare quel
posto selvaggio in un luogo in cui la vita fosse almeno tollerabile”. In questa
nuova serie troviamo una Crownover un po’ diversa, un’ambientazione abbastanza
oscura ove comunque, nonostante tutto prevalgono i sentimenti, personaggi
complessi sempre fighi e tosti come tutti i suoi protagonisti. Il suo modo di
scrivere mi piace molto. E’ sempre in grado di coinvolgerti nelle sue
storie e di trasmettere le emozioni.
Questa storia, ambientata in una periferia che può essere quella di qualunque
città, racconta la vita di ragazzi che hanno la sfortuna di crescere in
ambienti malsani e cattivi, che non possono contare su una famiglia alle spalle
e costretti quindi a vivere la strada,
la “cattiva strada”, ad affrontare il male ogni giorno, ma ahimè io non sono
riuscita a comprendere il messaggio che voleva mandarci, il ruolo vero di Race
a The Point: come si può sconfiggere il male con il male? E soprattutto come
una ragazza ventenne come Brysen possa accettare di vedere il suo uomo tornare
a casa sporco di sangue e aiutarlo a “lavarsi le mani”. Tuttavia è una storia
singolare che merita di essere letta, una storia molto reale sotto molti punti
di vista con un po’ di adrenalina, qualche colpo di
scena, passione e amore.
Buona lettura, Lorena
Molto carino ✰ ✰ ARC provided for an honest review ✰ ✰ |
Sinossi | Che differenza c'è tra un cattivo ragazzo e un ragazzo che fa il cattivo?
Quando ti muovi in un mondo oscuro e corrotto, per dominare la situazione non
devi mai mostrare di aver paura. Solo così potrai controllare strade e persone
senza scrupoli. Race Hartman è sufficientemente coraggioso, intelligente e
sbandato per riuscire a diventare il capo di un posto come il Point. Dove ci
saranno sempre cose brutte e cattivi da mettere in riga, ma in cui un uomo
forte può ridurre i danni al minimo. Race ha un piano... riuscirà a impedire
l'annientamento totale di quel luogo senza distruggere se stesso? Brysen Carter
ha sempre visto Race per quello che è davvero: un ragazzo bello, dolce, ma
troppo pericoloso. La tentazione di crogiolarsi nel suo bagliore dorato è forte,
ma Brysen sa che finirebbe per scottarsi. Ha già tanti problemi, non ha certo
bisogno di crearsene altri a causa di Race. Ma quando Brysen deve affrontare
una minaccia che potrebbe essere la cosa più pericolosa che il Point abbia mai
prodotto, è costretta a prendere una decisone: perché l'unica persona che
potrebbe aiutarla a salvarsi è proprio l'uomo che lei non può permettersi di
avere.
Qui trovate il romanzo!
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