Buongiorno carissime,
da amante del dark romance non potevo lasciarmi
sfuggire Innaturale di Anya Silver. È stata una lettura per molti versi
difficile, perché il tema che viene trattato è, giusto per usare un eufemismo,
estremamente delicato, e direi che non sarebbe saggio intraprenderla a cuor
leggero. La sinossi è assolutamente indicativa, pertanto, in questo caso più
che in altri, mi sento di dare un’avvertenza al lettore. Si parla di incesto.
Siete messe sull’avviso. È un tema che
anche io ho affrontato per la prima volta e posso dire con ragione di causa che
ne sono rimasta sconvolta.
Se l’obiettivo dell’autrice era quello di lasciarci
a bocca aperta in un’espressione di orrore mista a fascinazione, credo che si
possa dire che il bersaglio, almeno per quanto mi riguarda, è stato centrato in
pieno. Mi sento di definire questo libro orribilmente magnifico. Non ci sono
vie di mezzo, e non possono esservi visto l’argomento. Questo romanzo si ama e
si odia al contempo. Non può lasciare indifferenti. Se ne rimane orripilanti
ma, al tempo stesso, non si riesce ad abbandonarlo, in una corsa ad un disperato
finale che non vogliamo prevedere perché, qualunque esso sia, sarebbe comunque
sbagliato da concepire.
Sveva Vinci e
Iago Vinci. Fratelli. Una famiglia all’apparenza normale, dove i legami di
affetto sono forti e profondi. Sveva e Iago, però, hanno superato i confini
dell’affetto fraterno sin dalla giovanissima età. Non lo hanno scelto e, loro
malgrado, si sono ritrovati a guardarsi con occhi diversi, dipendenti l’una
dall’altro, a cercare di nascondere un sentimento che, loro per primi,
avvertono come sbagliato e contro natura.
Il tempo non servirà a cambiare le
cose. Passano sei anni, durante i quali Iago andrà lontano per gli studi
universitari, in un luogo scelto proprio per allontanarsi da quella sorella che
incarna in sé ogni possibile tentazione.
Nonostante le promesse fatte ad una Sveva affranta per la partenza
dell’adorato fratello, Iago non darà notizie di sé. Perché? Iago però ritorna,
rompendo definitivamente un equilibrio che Sveva aveva nel frattempo
faticosamente raggiunto. La ragazza infatti, senza la presenza del fratello,
riuscirà in quegli anni a costruirsi una vita apparentemente normale. Quel
sentimento insano diventa latente, Sveva ha la sua vita, la sua passione per la
pittura, è circondata dall’affetto dei genitori e del fratello Alejandro. Il
ritorno di Iago aprirà le porte di un abisso ed il vaso di Pandora verrà
inesorabilmente aperto. Chi è l’uomo ventiseienne che fa ritorno a casa? Sveva
non riconosce più colui che è tornato. Non c’è traccia del gentile fratello che
lei ricordava, che la amava dolcemente senza mai superare quel confine tanto
temuto ed agognato. Iago è diventato duro, arrogante, superbo, si potrebbe
arrivare definire meschino e malvagio. Chi è inoltre Roberto Serrano, fidato ed
inseparabile amico di Iago? Tante le domande che Sveva, e voi stesse, vi
porrete. Un’unica certezza. Iago è tornato per lei, senza più alcun riguardo
per i giudizi altrui, senza più provare vergogna verso un sentimento che è al
contempo sbagliato ma anche incredibilmente giusto. Sveva lotta, si trincera
dietro dubbi lancinanti, giudizi inesorabili, amare condanne nei confronti di
se stessa. Ma Sveva ama, ama fortemente.
Iago, come vi dicevo, è però
profondamente diverso. Una diversità che si tocca con mano tanto è tangibile.
Viviamo tutto attraverso gli occhi di una Sveva che non si capacita, che non
comprende cosa sia successo in quei fatidici sei anni. Le scoperte che farà sul
conto del fratello saranno agghiaccianti ed impossibili da accettare. Bene
fanciulle, non posso davvero aggiungere altro. Posso però dirvi che, ad un
certo punto della lettura, l’amore fra i due fratelli diventerà quasi la punta
dell’iceberg, perché molto altro emergerà, tanto da risucchiare totalmente la
nostra attenzione. In alcuni momenti ho pensato che, in realtà, questo amore
malato servisse quasi da sfondo per scrivere un inno alla malvagità umana. Un
libro duro, cattivo direi, crudo, dove niente è risparmiato a noi ed alla
nostra protagonista che si troverà a vivere cose alle quali nessun tipo di
esperienza di vita può prepararti. Un’unica pecca. Sveva è approfondita
splendidamente, la accompagniamo in tutte le sue riflessioni, colloqui con se
stessa, dubbi, condanne. Iago resta invece un enorme punto interrogativo. Dopo
aver letto il finale, sono arrivata alla conclusione che si sia trattato di una
scelta consapevole dell’autrice.
Non so, però, francamente, avrei preferito
qualche cenno in più, che mi avrebbe facilitato non poco la lettura intorno
alla metà del libro, momento nel quale ho avuto la sensazione si avvitasse un
po’ su se stesso proprio a causa delle molte, troppe, lacune. Azzeccati e
tratteggiati meravigliosamente i personaggi secondari. Meritano senza dubbio un
cenno, ed avendo tempo molto di più, Alejandro, il fratello buono, amorevole,
che finisce imprigionato in una ragnatela dalla quale è impossibile
districarsi. Infine, ma non certo per importanza, la carismatica figura di
Roberto Serrano, ombra di Iago, complice, amico, compare di atti terribili.
Tratteggiati entrambi egregiamente, l’uno la bontà, l’altro la nefandezza nella
sua più nera accezione. Il finale? Nessun finale, credo, poteva essere
“giusto”, ma l’autrice ci ha regalato un qualcosa che, oltre ad essere
inaspettato, ci lascerà con il respiro mozzo per ben più di qualche pagina.
Un abbraccio, Lara
Molto bello |
Sinossi: Non pensavo di essere preparata ad
affrontare ciò che la vita aveva in serbo per me. Non ero pronta ad ammettere
quello che sentivo crescere in me. Ho provato a resistere, ho lottato contro la
mia debolezza, ma non è servito a niente. Alla fine, ho ceduto. Ho combattuto
con le unghie e con i denti contro qualcosa di innaturale, un sentimento
profondo, tossico, che mi ha fatta sua, contro la mia volontà. Forse una
vittima, preda di un terribile incantesimo, prova le stesse cose che ho provato
io per tutta la mia vita. Forse la magia è reale. Forse questi sentimenti sono
davvero il frutto di un micidiale incantesimo. Oppure di una terribile
maledizione. Perché mi sento maledetta, non incantata. L’amore tormentato e
viscerale ha annebbiato la mia mente e fatto prigioniero il mio cuore, che ha
sanguinato per lui, per così tanto tempo. Iago Cesar Vinci. Il mio nome è Sveva
Luisa Vinci e Iago è mio fratello.
Qui trovate il romanzo!
Bellissima recensione, Lara! È tra i miei acquisti futuri :D
RispondiEliminaGrazie Chiara e Ciao!!! leggilo assolutamente...tema forte trattato meravigliosamente!
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