4 febbraio 2014

Recensione: “Seduzione deliziosa” di Tara Sivec …


Da tempo aspettavo questo libro, incuriosita dal gran numero di responsi positivi ottenuti altre oceano, di lettrici che lo acclamavano come una lettura assolutamente irrinunciabile. Lo definivano un romanzo sfacciato, stravagante, caratterizzato da uno humor irresistibile. Non vi nascondo che, quando ho appreso la data della sua pubblicazione, mi sono immediatamente precipitata ad acquistarlo.

Mi aspettavo di essere deliziata da una lettura sul genere della Phillips, già pregustavo dei momenti di grande ilarità e di puro divertimento sdraiata sul letto a contorcermi dalle risate. Ma l’euforia si è spenta dopo poche pagine. Dopo alcuni passaggi sono apparsi sul mio volto i primi segni di immenso stupore e mi sono ritrovata a fissare le parole sbigottita, esterrefatta. La prima cosa che mi è saltata in mente sono quei film che, alcune volte, i miei mi obbligavano a vedere da bambina. Non so per quale motivo continuassero a proporli in TV nei primi anni ottanta. Mi riferisco a quelle sit com americane, che trovavo assurde anche allora, con le risate finte come sottofondo. I classici film demenziali. Ho incominciato a  percepire i primi timori e il terrore di non farcela a finire il romanzo. Dal momento che considero il libro un oggetto “quasi sacro”,  lo tratto con estremo rispetto e non abbandono mai una lettura. E’ un principio a cui cerco costantemente di attenermi. Anche quando la lettura si presenta ostica il mio approccio è sempre positivo. La lettura di questo romanzo si è rivelata un vero e proprio tormento. Più volte mi sono sentita come Fantozzi nello sforzo sovrumano di  prestare attenzione durante la proiezione della corazzata Potëmkin. Come Fantozzi ho avuto momenti di cedimento, spesso sprofondando in un sonno liberatorio. Alla fine, dopo un’interminabile settimana di passione, ce l’ho fatta e sono qui a scrivere la mia recensione.
 
Il primo aspetto che mi ha colto di sorpresa è il linguaggio; quello utilizzato dall’autrice non è dei più raffinati ma alquanto scurrile e con qualche caduta di troppo nella volgarità. Ma non è bastato per scandalizzarmi, ci vuole ben altro. Bisogna riconoscere comunque alla scrittrice il coraggio nell’averci  proposto come protagonisti due persone comuni. Infatti, per entrare nelle spirito del racconto, dobbiamo proprio calarci nel mondo reale.  Pensiamo al protagonista; non è certamente il principe azzurro delle favole e neppure un sexy e conturbante milionario o un irraggiungibile stella di Hollywood. Il personaggio maschile della Sivec potrebbe essere il vostro postino o semplicemente il macellaio di fiducia dove tutti giorni andate a comprare la carne. Carter, il nostro lui, è un operaio, e lavora alla catena di montaggio di una azienda manifatturiera, mentre la protagonista, Claire, è una ragazza madre. Tutto il romanzo è narrato dal doppio punto di vista  e, a fasi alterne, possiamo percepire i pensieri di entrambi. La prima a prendere la parola è Claire; ci sorprende subito con la sua schiettezza. Non ha peli sulla lingua.

All’inizio mette subito in chiaro un punto fondamentale della sua vita: non ha mai desiderato avere  figli. Quegli esserini piagnucolosi con la faccia sporca, il naso che cola e le mani appiccicose, che urlano, vomitano, cagano, non dormono, si lamentano, litigano, strillano. Insomma, non si può equivocare come la pensi. Eppure, in una notte di pura follia di tanti anni prima, complice l’alcol, si è lasciata travolgere dagli eventi e, inconsapevolmente, ha detto addio alla sua verginità, facendo sesso con uno sconosciuto incontrato a una festa. Per sfuggire dalla situazione divenuta imbarazzante, lo ha abbandonato nel letto senza neppure scambiarsi il numero di telefono. Peccato che una sola notte sia bastata per rimanere incinta. Sono passati diversi anni e Claire non è più la ragazza di quando è successo il fattaccio. Le sue forme si sono arrotondate, le smagliature e la cellulite solcano il suo corpo come crateri, il sedere si è ingrossato a dismisura. E poi c’è Gavin, suo figlio, da sostenere.
 
Per “sbarcare il lunario”, Claire, quando non lavora al bar, aiuta la sua simpatica amica, l’eccentrica e un po’ folle Liz nella sua attività molto redditizia e del tutto particolare: la vendita di sex toy. Claire l’aiuta a pubblicizzare i prodotti. E’ durante un incontro con le possibili acquirenti che fa una sorprendente scoperta… Jack il Coniglio. Lo immaginavo che mi sarei lasciata contagiare dalla demenzialità del racconto. Dopo la notte fatale, Claire ha deciso di troncare ogni rapporto con il mondo maschile. Da quel giorno non è più stata con nessuno, a parte Jack il Coniglio o la mano vagina. Non oso immaginare quante volte sia comparsa la parola “vagina” in tutto il romanzo. Ogni volta che la leggevo, avevo un attacco isterico. Ma Claire è anche una donna determinata, non ha mai rinunciato ai propri sogni e da sempre desidera avviare una propria attività: aprire una pasticceria e chiamarla “Seduzione Deliziosa”.
 
E proprio durante i preparativi per l’inaugurazione, una sera in cui è di turno al bar rientra nella sua vita il protagonista. Non entrerò nei dettagli del racconto perché, ad essere sincera, in alcuni momenti mi sono sfuggiti. Non sempre sono riuscita a mantenere costante l’attenzione. Spesso mi sono ritrovata assorta nei miei pensieri. “Seduzione deliziosa” è un romanzo a cui ho cercato di appassionarmi con tutta me stessa, ma non ci sono proprio riuscita. Tutto il racconto è velato da un forte sentimento di cinismo, con battute pungenti e sempre molto dirette. C’è tanta verità in tutte le affermazioni della scrittrice. Ciò che non mi ha permesso di apprezzare il romanzo è il tipo di umorismo, talmente demenziale che non mi fatto assolutamente ridere. Anziché sorridere di fronte ad alcune situazioni, mi sono sentita irritata, innervosita, basita. In tutto il racconto ci sono continue citazioni di battute catturate da film che, se all’inizio ti sorprendono, a lungo andare finiscono per stancarti, annoiandoti. Mi dispiace criticare un libro, mi piange il cuore, ma questa volta non ho potuto evitarlo. Probabilmente questo è uno di quei romanzi che ami follemente o lo detesti alla follia.

 «Ti amo» continuò. «E voglio così bene a Gavin. Adoro svegliarmi e avervi qui in casa con me. Non voglio perdermi mio figlio che scrive il suo nome o che si allaccia le scarpe per la prima volta. Non voglio svegliarmi al mattino senza trovarti qui che sbavi sul cuscino accanto a me.» (da “Seduzione Deliziosa” – la dichiarazione d’amore di Carter)
 
 
COSI' COSI'
 

10 commenti:

  1. Non sono riuscita a terminarlo.....abbandonato dopo poche pagine perchè non mi ha coinvolto, non mi è piaciuto il modo di scrivere dell'autrice e, dal mio punto di vista, una trama troppo incoerente.... :-(

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    1. Ciao Mor, anch'io dopo poche pagine mi sono pentita di averlo iniziato. Eppure ho cercato di autoconvincermi che, se fossi riuscita a concluderlo, probabilmente avrei cambiato idea. Che sofferenza.... se sapessi quante volte mi sono arenata!!! Però, alla fine, ce l'ho fatta. Un abbraccio, Greta

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  2. Greta, aspettavo la pubblicazione della tua recensione con ansia crescente...
    Non vedevo l'ora di veder scritte nero su bianco quelle riflessioni che mi avevi anticipato a voce...Oddio quanto mi hai fatta ridere!! L'immagine di te, con il libro in mano, con la faccia esterrefatta e in balia del coma come Fantozzi dinanzi alla Corazzata Potemkin mi accompagnerà per molto tempo...!!! Concordo sul fatto che l'ironia nei romanzi (come nella vita) ci sta sempre purchè l'ilarità non rasenti l'assurdità e non si trasformi in parodia. Non ho letto questo romanzo nè ho intenzione di leggerlo...Quello che cerco in un libro non è la risata facile ma una storia con un minimo di spessore e sostanza che mi par di capire in "Seduzione Deliziosa" latitano ampiamente...
    Grazie, come sempre ;-)
    Lavinia

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    1. Lavinia, mentre la scrivevo mi venivi in mente tu. Non so se l'hai notato, ma nella recensione ho riportato una tua affermazione e nello scriverla mi veniva da ridere. Ti ricordi quando discutevamo dei protagonisti dei ns romanzi dopo la pesante accusa che sono sempre uguali...??? Star di Hollywood, milionari, campioni di football, ecc.... Comunque la lettura di questo romanzo ha risvegliato in me quella vena ironia che si stava lentamente assopendo. Le tematiche degli ultimi new adult pubblicati sono sempre più cupe, drammatiche. A prestissimo, Greta

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  3. ciao, ti leggo da un paio di mesi, ti ho trovata per caso e devo farti i complimenti per le recensioni davvero interessanti.
    Anch'io ho iniziato a leggere questo libro ma non sono stata coraggiosa come te....l'ho abbandonato dopo poche pagine :-( ...raramente un libro mi ha annoiata tanto.
    Ultimamente leggo che i new adult stanno andando molto bene, non ho ancora iniziato a leggerli ma mi propongo di farlo.
    A me comunque mancano moltissimo la Quinn dei Bridgerton, la Kleypas di Craven e delle Wallflowers, la Balogh dei Bedwin...
    Per fortuna mi restano da leggere gli ultimi due della Phillips della serie Chicago stars!

    ancora complimenti per il blog!
    simo

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    1. Benvenuta simo,
      che bello leggerti!!! Sì, riuscire a finirlo si è rivelato molto più complicato di quanto mi aspettassi. Più volte ero tentata di saltare le pagine, ma giuro che non l'ho fatto. Poiché la mia intenzione era di riuscire a finirlo "ad ogni costo" per poter scrivere la recensione, dovevo leggerlo interamente. Quando sono arrivata all'ultima riga ho tirato un sospiro di sollievo.

      Recentemente i new adult e i contemporanei sono i romanzi che preferisco, ma ogni tanto mi concedo qualche historical romance. Adoro la Quinn (ho letto i Bridgerton, serie magnifica), Hoyt, e la Kleypas (di cui penso di aver letto tutto). Detesto la Balogh, l'unico suo romanzo che mi è piaciuto è "Un'estate da ricordare". La Phillips è fantastica....Bobby TOM è il mio protagonista preferito.
      A presto,
      Greta

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  4. Ciao Greta!
    Io appartengo alla schiera di quelle che lo hanno amato alla follia! E' vero che a volte il linguaggio non è il massimo, però possiamo dire la stessa cosa di praticamente quasi tutti i romanzi pubblicati nell'ultimo periodo. Di questo libro ho apprezzato l'ironia sferzante e le contraddizioni dei protagonisti, che in un modo o nell'altro riescono ugualmente a farsi amare. Poi come dici tu, anche il loro essere perfettamente "normali". Per non parlare di alcune dolcissime dichiarazioni, come quella che hai inserito tu.
    Un abbraccio!

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    1. Ciao Rita, ho letto che la Sivec è una scrittrice molto apprezzata e i suoi romanzi continuano a riscuotere un grandissimo successo. Ma ha uno stile molto particolare..o lo ami o lo odi e non ci sono vie di mezzo. Sono d'accordo con te quando affermi che linguaggio dei romanzi pubblicati negli ultimi tempi "non è il massimo". Un abbraccio, Greta

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  5. Gavin mi ha fatto morire,ho riso fino alle lacrime un libro fantastico :) nn mi capitano spesso dei libri che mi facciano ridere di gusto

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    1. Ciao Paula, noto che anche tu, come Rita, appartieni alla schiera di quelle che lo hanno amato alla follia. Io, pur non avendolo amato, difficilmente lo dimenticherò....
      Un saluto, Greta

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