21 luglio 2013

Blog chiuso per ferie … dal 23 luglio all’ 8 agosto

 



REAL di Katy Evans

PULSE di Gail McHugh

FALLEN TOO FAR di Abbi Glines

 

Ecco la lista dei romanzi che porterò con me in vacanza … ci staranno in valigia? Non preoccupatevi, per fortuna ho il mio Kobo che mi segue sempre e di cui non potrei fare a meno. Come tutte voi anch’io non posso rinunciare a leggere, anche in vacanza. Ne approfitto per anticiparvi alcune trame dei libri che leggerò in lingua originale. Gli altri, usciti in italiano, sono già stati presentati sul mio sito. Pertanto vi invito, se avete scordato le trame, ad andarle a rileggere cliccando direttamente sul titolo del libro qui sopra. Si aprirà un link che vi porterà direttamente alla pagina con l’anteprima.           
E’ inutile dire che al ritorno dalle vacanze sarò felicissima di condividere con voi le emozioni che mi hanno trasmesso le letture di questi romanzi.  A presto e buone vacanze a tutte.



La trama di: REAL di Katy Evans

  
Un combattente caduto.
Una donna con i sogni infranti.
Una competizione ...
 
Mi ha fatto scordare il mio stesso nome. Una notte è stata sufficiente, e ho dimenticato tutto, ma non il sexy combattente sul ring che manda in subbuglio la mia mente e infiamma il mio corpo di desiderio...  Remington Tate è il più forte, l'uomo più contorto che abbia mai incontrato. Lui è una star del pericoloso circuito dei combattimenti sotterranei, e io sono attratta da lui come non lo sono mai stata in tutta la mia vita. Mi dimentico chi sono, cosa voglio, con un solo suo sguardo. Quando mi è vicino, ho bisogno di ricordare a me stessa che sono una donna forte, ma lui lo è di più.. E ora il mio compito è far in modo che il suo corpo funzioni come una macchina perfetta, i suoi muscoli tesi siano innescati e sia pronto a rompere le ossa dei suoi prossimi avversari ...   Ma ciò che lo minaccia maggiormente, in questo momento, sono io. Lo voglio. Lo voglio senza timori. Senza riserve. Se solo sapessi con certezza cosa vuole lui da me?      
 

 

La trama di: PULSE di Gail McHugh

 
Come si può continuare a vivere quando il tuo cuore è in frantumi? 
Se sta cessando di battere?
Ti senti ... distrutto.
 
Come si può andare avanti quando ogni respiro si riduce ad un dolore incessante? Vivere si è tramutato in un insidioso ricordo per aver gettato al vento la parte più profonda di te stessa. La tua ... anima. Nessuna distrazione può allontanare lo strazio per aver perso la tua vita. Ora che Emily Cooper è fuggita dal suo primo amore, si ritrova a rincorrere il suo unico amore. Agendo in fretta, senza perdere la speranza, Emily rischia tutto per l'uomo che si è impossessato di ogni suo pensiero e sogno  da giorno in cui si sono incontrati. Accetterà Gavin di tornare da lei? Se così fosse, il loro ricongiungimento si tramuterà in una collisione tra due cuori destinati a completarsi e riaccendere un amore che non conosce confini? O saranno le cicatrici del passato ad aprirsi, lacerandoli intimamente? Potrà il destino, l'ultimo a cambiare le carte in gioco, riparare il percorso compromesso fin dall'inizio? Solo il tempo potrà dirlo ..


La trama di: FALLEN TOO FAR di Abbi Glines


Quando la madre di Blaire Wynn muore, la vita di Blaire cambia all'istante. Essendosi presa cura della madre malata negli ultimi tre mesi, improvvisamente Blaire deve lasciare la piccola fattoria in Alabama in cui vive, per raggiungere suo padre e la nuova moglie nella loro casa in riva al mare lungo la costa della Florida. Ma non è preparata al cambiamento nel suo stile di vita, e si rende conto che non riuscirà mai ad adattarsi a quel nuovo mondo fatto di lusso e stravaganze che all’improvviso la circonda. A peggiorare la situazione è l'assenza di suo padre che, per l’estate, si è recato a Parigi con la moglie, lasciandola tutta sola con Rush, il suo nuovo fratellastro, che è irritante, arrogante e … incredibilmente sexy. Rush è tanto viziato quanto bello; il denaro che ha ottenuto del suo famoso padre, la disperazione di sua madre alla ricerca  del suo affetto, e la sua avvenenza sono le tre ragioni per le quali non gli è mai stato negato nulla. Blaire è consapevole che lui non vada bene per lei  ma, per qualche strano motivo, non riesce a lottare contro l’attrazione che prova nei suoi confronti, specialmente quando incomincia a pensare che questa attrazione sia reciproca … Rush è stanco e nasconde dei segreti che probabilmente Blaire non riuscirà mai a scoprire ma, pur sapendolo, non riesce ad evitarlo.  



Un brevissimo estratto da me tradotto di "Fallen Too Far"...
 
 
"Rush, ti presento Blaire, credo che lei ti appartenga. L'ho trovata fuori si era persa ", disse Grant e io allontanai lo sguardo dai curiosi per vedere chi fosse questo Rush.
 
Oh.
 
Oh. Mio dio.
 
"E 'così?" Rush rispose con un accento pigro e si sporse in avanti dalla sua posizione rilassata sul divano bianco con in mano una birra.
 
"E’ carina, ma è giovane. Non posso dire che sia mia."
 
"Oh, lei è tua. Visto che suo padre è andato a Parigi con la mamma per le prossime settimane. Direi che lei ora ti appartiene. Sarei felice di darle la mia stanza, se sei d’accordo. Se lei promette di lasciare la sua arma letale sul furgone".
 
Rush socchiuse gli occhi e mi studiò attentamente. I suoi occhi erano uno strano colore. Insolito. Non erano marroni. Neppure nocciola. Era un colore caldo con un spruzzata d'argento. Non avevo mai visto nulla di simile. Potevano essere delle lenti a contatto?
 
"Questo non la rende una mia responsabilità", rispose finalmente e si appoggiò contro il divano dove era disteso quando lo avevamo raggiunto.
 
Grant si schiarì la voce. "Stai scherzando, vero?"
 
Rush non rispose. Invece prese un sorso dalla bottiglia che aveva in  mano. Il suo sguardo si era spostato su Grant e potevo vedere un segno di ammonimento sul suo viso. Mi stava per chiedere di andarmene. Non andava bene. Avevo esattamente venti dollari nella mia borsa ed ero quasi senza benzina. Avevo già venduto tutte le cose di valore che possedevo. Quando avevo chiamato mio padre gli avevo spiegato che mi serviva solo un posto dove stare finché non avessi  trovato un lavoro e abbastanza soldi per trovare un posto tutto mio. Aveva subito acconsentito e mi aveva dato questo indirizzo dicendomi che gli sarebbe piaciuto che io fossi andata a stare da lui.
 
L’attenzione di Rush era nuovamente su di me. Stava aspettando che io facessi una mossa. Cosa si aspettava che dicessi? Un sorriso gli sfiorò le labbra e mi strizzò l'occhio.
 
"Ho una casa piena di ospiti questa sera e il mio letto è già pieno".
 
Spostò gli occhi su Grant. "Penso che sia meglio se la lasciamo andare a cercare un albergo finché non riuscirò a contattare suo padre."
 
Il disgusto, quando aveva pronunciato le parole "padre" non era passato inosservato. Non gli piaceva mio padre. Non potevo davvero dargli torto. Non era colpa sua.
Mio padre mi aveva mandato qui. Avevo sprecato la maggior parte dei miei soldi in benzina e cibo per guidare fin qui. Perché mie ero fidata di quell'uomo?
 
Allungai la mano e afferrai la maniglia della valigia che Grant aveva ancora in mano.
 
"Ha ragione. Dovrei andarmene. Questa è stata una pessima idea, "spiegai senza guardarlo. Strattonai  la  valigia e lui la lasciò andare un po’ a malincuore.
 
Le lacrime mi bruciavano gli occhi, per la  consapevolezza che stavo per rimanere  senza un tetto. Non potevo guardare nessuno di loro. Voltandomi, mi diressi verso la porta, tenendo gli occhi bassi. Sentì Grant discutere con Rush ma cercai di non ascoltare. Non volevo sentire ciò che quell'uomo così bello diceva di me. Non gli piacevo. Questo era ovvio. Mio padre non era benvenuto nella famiglia, apparentemente.
 
"Vai via così presto?" chiese una voce che mi ricordava un dolce sciroppo. Alzai lo sguardo per vedere il sorriso felice sulla ragazza che aveva aperto la porta d’ingresso.
 
Lei non mi aveva voluto qui. Ero così rivoltante per quelle persone? Subito lasciai cadere i miei occhi di nuovo a terra e aprì la porta. Ero troppo orgogliosa per farmi vedere piangere da quella cagna. Una volta fuori al sicuro mi lasciai sfuggire un singhiozzo e mi diressi verso il furgone. Se non avessi avuto in mano la valigia mi sarei messa a correre. Avevo bisogno della sua sicurezza. Io appartenevo a quel furgone, non a questa ridicola casa con quelle persone arroganti. Mi mancava la mia casa. Mia madre.  Un altro singhiozzo mi sfuggì  e chiusi  la portiera del furgone bloccandomi dentro.

Nessun commento:

Posta un commento