19 novembre 2016

Serie Vertigine di Elisa Gentile. Recensione


Buongiorno care amiche. 
Oggi vi propongo la nuova serie di Elisa Gentile, una scrittrice italiana che apprezzo e di cui ho già avuto modo di recensire un volume de La trilogia delle Bugie. Già al tempo la Gentile mi aveva colpita per la sua capacità di dar vita a personaggi maschili negativi, ingannevoli, talvolta machiavellici. Uomini affascinanti, spesso contraddittori e, non ultimo, bisognosi di un riscatto finale, che comunque arriva come una liberazione anche per noi lettrici. Bene, anche questa volta, con la Vertigine Series, la scrittrice non delude, ma con qualche riserva. 


Per adesso i tre dei sei volumi di cui si compone la serie, hanno scatenato in me reazioni estreme e diversissime. Furia, rabbia, delusione, commozione, accoramento, ma talvolta anche incredulità per qualche eccesso di troppo. Ma andiamo per gradi. Trevor e Bia (il cui vero nome è Aaryn). Più o meno vent’anni lui, soltanto quindici lei. Bello, narcisista, crudele, bastardo dentro lui; fragile, ingenua, accondiscendente e assolutamente impreparata a gestire un orco cattivo, lei. La loro storia inizia per caso, uno scambio di sms tra sconosciuti prima e un incontro del tutto casuale l’anno successivo a Barcellona, la città dove Bia si è trasferita con la famiglia e dove Trevor vive con i suoi. L’attacco di Trevor è immediato: la provoca, la ammalia, quasi la stordisce con comportamenti altalenanti. 

La lusinga per mortificarla, la illude per piegarla al suo volere. Lei, così dolce, piccola, già provata per i maltrattamenti del padre…insomma una cosa da far perdere le staffe! Per Bia è il primo amore. Per Trevor il giocattolino del momento, reso ancor più appetibile dalla giovane età e chiaramente dall’innocenza che ancora le appartiene. Trevor si prende tutto. La sua spensieratezza, le sue amicizie, la sua verginità. Alla fine del primo libro sarete così rabbiose da prendervela pure con la scrittrice che, con un abile gesto di penna, ci lascia letteralmente a bocca aperta: il cliffhanger di La paura di cadere è di pura maestria e a pensarci bene…abbastanza realistico. Eppure Trevor possiede un cuore. Ma è tutto e solo per Nina, la sorellina sordomuta dalla nascita. Di fronte a lei si commuove, si emoziona, si trasforma in un giovane uomo attento e premuroso. Ma questo non fa di lui un personaggio positivo e tanto meno consente di accettare la crudeltà che riserva alle ragazze e alla piccola Bia in particolare. Il capitolo successivo riparte da una Bia col cuore letteralmente ridotto a brandelli. Trevor ci è andato giù pesante, le ha mostrato il suo lato più sadico e oscuro. Ma purtroppo per lei, non è finita qua. Nonostante le amorevoli cure dei suoi fratelli più grandi che la proteggono e la consolano, la ragazzina non riesce a sottrarsi alle capacità seduttive di Trevor. Si tratta del suo primo amore e, nonostante i soprusi e i torti subiti, finisce per cedere nuovamente al suo fascino e ai forti sentimenti nutriti nei confronti del giovane. E’ più matura, più distaccata, forse leggermente disincantata, ma rifiutare Trevor sembra ancora impossibile. Cade nelle sue trappole, si lascia prendere e gettare via, sopporta, tollera, soffre. Indubbiamente soffre. E forse anche un po' troppo, per i miei gusti. 


Lui la soggioga, la tiene in pugno. Lei sa che non può fidarsi. Qualcosa si è rotto. Forse per sempre. Ed è a questo punto che arriva Evan, con la sua dolcezza, la sua comprensione, il suo rispetto per i tempi di Bia, per i suoi sentimenti e le sue emozioni. Trevor è l’inferno. Evan è il paradiso. Ha inizio un gioco a tre: Trevor ed Evan rivali; Bia contesa e desiderata. Per la prima volta, mano a mano che il personaggio di Evan si fa strada nel cuore di Bia, vediamo un Trevor geloso, irrequieto, forse addirittura insicuro. Che qualcosa si stia incrinando dentro di lui? Non ci è dato di saperlo in questo secondo libro. Se in Paura di cadere il finale era stato capace di lasciare allibiti, in Facciamo la guerra alle stelle? ha l’effetto di una bomba a mano. L’epilogo è inaspettato, crudo, assolutamente terrificante per una ragazzina di sedici anni. Veramente ho trattenuto il respiro e mi sono chiesta perché la Gentile si sia spinta tanto su un terreno così delicato. Mai e poi mai mi sarei aspettata la vicenda che, chiaramente, non andrò ad approfondire per non svelare troppo. Vi basti sapere che il fatto in questione peserà come un macigno sulla vita di tutti i protagonisti, nessuno escluso. Perfino Trevor resterà traumatizzato. Il che fa pensare a un suo successivo riscatto. Ma c’era davvero bisogno di inserire un finale così drammatico, forse perfino trattato. Devo necessariamente fermarmi qua. Ma in effetti il terzo volume, Credevo fossi davvero lontana, ha come personaggi principali Blaire e Sasha, rispettivamente sorella e miglior amico di Trevor.


I due giovani, già introdotti nei due libri precedenti e talvolta assunti come narratori attraverso il loro POV, si conoscono da adolescenti, hanno avuto una storia e, a distanza di molti anni, sono ancora coinvolti in un legame complicato, doloroso, per molti versi devastante. Blaire se ne è andata. Sasha non era parte dei suoi programmi. Lui non la ha mai dimenticata. Neppure quando incontra Serena, dolce, sensibile, bellissima….e aimhè stucchevole. La storia si snoda in un triangolo un po' scontato che ho letto per diletto, ma che non mi ha convinto abbastanza. E neppure la gravidanza di lei, il sacrificio di lui, il finale da mille e una notte, mi hanno lasciato granché. Per non parlare dei molti personaggi che vengono introdotti e poco trattati. Attenzione, leggo volentieri i romanzi della Gentile, ma non amo gli eccessi e le ripetizioni. E in questo terzo romanzo della serie di cose dette e ridette ce ne sono fin troppe. Ho notato inoltre una certa superficialità nel tratteggiare alcuni personaggi: si dice come sono, e lo si ripete all’infinito, ma non se ne dà oggettiva motivazione. Quindi aspetto il seguito e lo leggerò con attenzione, alla ricerca di tutto quello che finora non ho trovato.

A presto. Francesca
Belli - il 1° e il 2° libro


Bellino - il terzo libro


La paura di cadere - Vertigine #1 

Airys ha lunghi capelli rosso fuoco naturali e occhi neri come la notte. Canta, disegna e ha mille sogni nel cassetto, proprio come ogni ragazzina della sua età. E, come ogni ragazzina della sua età, ha già avuto la sua prima cotta. Lui si chiama Trevor, ma per lei non ha un volto, ma solo un numero di cellulare e parole dolcissime che digita sugli sms maliziosi che si scambiano per una strana coincidenza del destino. Una sera, complici le luci pirotecniche di un locale di Barcellona, Airys versa una birra sulla maglietta di un ragazzo alto, tanto alto, con profondi occhi color ghiaccio e un sorriso accattivante che rischia di sbatterla in Paradiso. Quando lui si sfila la maglietta per consegnargliela e fargliela lavare, poi, tutto si disintegra nella mente della ragazza dai capelli rosso fuoco: tatuaggi. Tatuaggi ovunque. E una sicurezza: quel ragazzo arriva dal suo passato. Quel ragazzo è QUEL Trevor che ha saputo trascinarla nel suo dolcissimo primo amore. Da un fatale scherzo del destino può nascerne un amore. O una passione proibita. O un'ossessione difficile da controllare.

Facciamo la guerra alle stelle? - Vertigine #2 

Il cuore di Bia è andato in mille pezzi ventuno minuti fa. Tutto è crollato, l'amore l'ha delusa giocandole il peggiore degli scherzi. L'ossessione per Trevor si è trasformata nel dolore più atroce che esista. Ma, come se lei chiudesse una porta e decidesse di aprirne un'altra, senza volerlo torna a sorridere. Evan, conosciuto per caso in una calda sera, le salva la vita. E forse anche il cuore... Ecco l'attesissimo sequel di "La Paura di Cadere": è una scoperta dell'amore, di tutte le sue sfaccettature. E di come una ragazza di sedici anni, decide di riprendere in mano la propria vita e rimettere insieme i pezzi del suo cuore.

Credevo che fossi davvero lontana - Vertigine #3 

Sasha è sempre stato il miglior amico di Trevor. E, da sempre, è un ragazzo divertente, determinato, dolce e mai prepotente. Si è innamorato presto, però, dell’unica persona al mondo completamente opposta a lui: Blaire, la gelida sorella di Trevor. La loro storia è iniziata quando lui nemmeno conosceva l’amore e lei decideva di pretendere di più dalla vita. Blaire è il gelido inverno, e se lei decide di andare avanti con la propria vita lontano da Barcellona, Sasha non trova il modo di dimenticarla. Finché non arriva Serena, dolce ragazza che, ballando una strampalata canzone di Ricky Martin, riesce a fargli perdere la testa. Lei è dolce. Lei è l’altra metà della mela. Lui pensa di aver finalmente imboccato la strada giusta. Ma Blaire ritorna, e stavolta lo fa per restare. Una storia lunga dieci anni. Ora lei è tornata.



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