“L’uragano di un
batter d’ali” è un libro che ho conosciuto per caso navigando su internet. E’ un
romanzo self-publishing dell’autrice italiana Sara Tessa; un libro che, in poco
tempo, ha riscosso molto successo grazie al passa parola delle lettrici. Mi
hanno colpito le recensioni così discordarti sul suo conto. Alcune lettrici lo
elogiavano definendolo un romanzo bellissimo e rimarcando le doti narrative dell’autrice,
altre, al contrario, lo denigravano completamente definendolo una storia insulsa
dai contenuti discutibili. Quando si parla di un romanzo erotico è sempre così:
o ti piace o lo rigetti, non ci sono mezze misure. Il genere erotico non è il
tipo di lettura che preferisco, ma mi piace variare e non mi fermo davanti ai
pregiudizi. Dello stesso genere ho letto alcuni romanzi molto famosi tipo la
serie di E.L James, Sylvia Day e qualche altro libro di cui non ricordo il
nome. Ultimamente c’è questa tendenza di emulare alcuni grandi successi e ci
vengono propinate le solite storie, con il solito schema, gli stessi cliché. Anche
qui non ci possono sfuggire alcune similitudini ma devo riconoscere che la
scrittrice è riuscita a distinguersi apportando un’impronta molto personale al
racconto; è riuscita a farlo suo.
“L’uragano di un batter d’ali” non è un
romanzo adatto a tutte le lettrici. E’ un libro che tratta delle tematiche
molto forti, parla di argomenti molto delicati da affrontare e, all’interno del
racconto, c’è un breve cenno al mondo del BDSM. Sara Tessa è molto brava ad
affrontare questi argomenti così scottanti ma trattati con discrezione. E’
comunque una lettura che può urtare il lettore, scuoterlo, addirittura
sconvolgerlo. Anch’io, lo confesso, sono
rimasta un po’ scossa quando ho finito di leggerlo. La storia è ambientata a
New York e la protagonista, Sophie, è una giovane americana appena uscita
dall’ennesima relazione andata male. E’ stanca e mortificata di vedere suo
fratello Fred e sentirsi continuamente ripetere quelle tre parole “Te l’avevo
detto”. A causa di questa sua ultima relazione con un uomo violento non è
riuscita a finire in tempo gli studi, e ora si ritrova a dover riappropriarsi
della propria vita per cercare di sopravvivere, ricominciando da capo. Suo
fratello le ha offerto di ospitarla presso la sua autorimessa e un lavoro
presso di lui a patto che concluda l’università. Sophie ha accettato. Il suo
compito è di controllare chiunque entri ed esca all’interno dell’autorimessa e
il turno inizia la sera. E’ in questo ambiente che vede per la prima volta
l’enigmatico Adam Scott. Adam è un uomo di successo che dirige una importante società
di investimenti. Veste sempre in maniera impeccabile e guida macchine di lusso.
Questi aspetti oltre la sua personalità così decisa e carismatica la fanno
sentire un po’ a disagio. Eppure Sophie si sente subito attratta da quell’uomo pur
percependo in lui qualcosa di pericoloso.
Tutto il romanzo ruota attorno ad una
teoria: la teoria della farfalla di Lorenz. “Dunque
la teoria dice che a un battito d’ali una farfalla in Brasile può scatenare un
uragano in Texas, il che significa che una variazione anche piccola può nel
corso del tempo provocare grandi conseguenze. Applicato alla psicologia, per
spiegare l’instabile equilibrio di una persona che soffre di disturbi
psicologici, bisogna pensare come una piccola influenza, un incidente da niente
possa provocare effetti catastrofici in quella persona. Un disturbo banale
instaura un processo di reazioni a catena che può portare gravi patologie. Un
po’ come un castello di carte: cade una carta e cadono tutte. Piccole cause,
grandi effetti”. Adam Scott è un uomo con dei seri disturbi psicologici; un evento del
passato ha stravolto la sua esistenza, alterando profondamente il suo
equilibrio emotivo. Adam vive la sua sessualità in maniera malata affogando i
propri tormenti interiori nell’atto sessuale e negandosi qualunque tipo di
legame con le donne. Spesso si accompagna a prostitute. Quando incontra Sophie
non può far a meno di esserne attratto. C’è qualcosa in lei che lo destabilizza,
lo spaventa e lo fa sentire vulnerabile. Eppure non può evitare di starle
lontano … Sophie è diventata un’ossessione. Adam è abile a sedurla, con il
tempo ha imparato a manipolare le donne. Lui stringe rapporti solo basati sul
richiamo sessuale e Sophie vuole molto di più da un rapporto con un uomo. Infatti
ha stilato una lista di sette obiettivi che
intende raggiungere nella propria vita: è’ alla ricerca di un uomo che la
rispetti, si innamori di lei e con il quale sposarsi e avere dei figli. Adam è
l’ennesima storia malata da cui deve fuggire, Sophie ne è pienamente
consapevole. Non importa che il suo istinto da crocerossina la spinga nella sua
direzione portandola a credere di poterlo guarire. Deve resistere. Eppure ne resta intrappolata.
Il loro rapporto sarà un’alternanza di momenti di
travolgente passione, forte erotismo e di abbandono. Adam cerca di mantenere la
loro relazione a un livello puramente fisico, non coinvolgendo i propri sentimenti.
Quando percepisce che Sophie gli sta facendo perdere il controllo, sta
abbattendo le proprie barriere, fugge. Sophie d’altro canto, nei momenti di
lucidità, si rende conto di sbagliare e spesso decide di troncare il loro rapporto.
Adam e Sophie sono due personaggi senza volto; la scrittrice non descrive mai
la loro fisionomia per concentrarsi sull’aspetto puramente emotivo e
psicologico. “L’uragano di un batter d’ali” è una storia intensa, coinvolgente,
un crescendo di emozioni sempre più forti e contrastanti. La tensione raggiunge
livelli dirompenti, insopportabili; la scrittrice in alcuni punti, per
stemperare la tensione, si sofferma sui personaggi secondari che fanno da
cornice alla storia con la loro vita “normale”, serena. Ma subito riparte e la
narrazione si fa sempre più serrata, cruda, diretta. E arriviamo al punto
culminante del racconto. Ancora adesso ricordando quella scena non riesco a
deglutire, ho la pelle d’oca. Mi sento talmente angosciata che devo smettere di
pensarci. Durante la lettura ho provato tutta una serie di emozioni
contrastanti: risentimento, paura, ansia, odio, rabbia. Avrei voluto urlare
alla protagonista di fuggire a gambe levate.
C'è un interesse in ciò che è nascosto e ciò che il visibile non ci mostra. Questo interesse può assumere le forme di un sentimento decisamente intenso, una sorta di conflitto, direi, tra visibile nascosto e visibile apparente.
Magritte
BELLO |
Ciao Greta!L'uragano in un batter d'ali o si ama o si odia!Io l'ho amato!Che dire...sono stata sotto uragano per un pò...Adam e Sophie sono personaggi che ti entrano nel cuore e non lo lasciano!
RispondiEliminaAnch'io l'ho amato ... moltissimo. Devo ammettere che Adam, in alcuni punti, mi ha fatta veramente infuriare. Ma è uno di quei personaggi maschili talmente carismatici da cui ti ritrovi, senza volerlo, intrigata. Mentre leggevo, non ho potuto far a meno di pensare che, se Sara Tessa fosse stata una scrittrice americana, questo romanzo avrebbe avuto un successo spropositato ...
EliminaIo sono tra quelle che lo ha odiato!!!!
RispondiEliminaPremetto che ho letto sia "L’uragano di un batter d’ali" che l'altro libro scritto dal punto di vista di Adam Scott e per quanto i libri siano scorrevoli e profondi una parte di me odia e odierà sempre il protagonista Adam , il modo in cui tratta e mortifica in vari modi Sophie e qualcosa di ripugnante , alla fine ti lascia con la sensazione che ..poteva essere qualcosa di meglio..