22 agosto 2013

Recensione: "L’uragano di un batter d’ali" il romanzo … dell’italianissima Sara Tessa


“L’uragano di un batter d’ali” è un libro che ho conosciuto per caso navigando su internet. E’ un romanzo self-publishing dell’autrice italiana Sara Tessa; un libro che, in poco tempo, ha riscosso molto successo grazie al passa parola delle lettrici. Mi hanno colpito le recensioni così discordarti sul suo conto. Alcune lettrici lo elogiavano definendolo un romanzo bellissimo e rimarcando le doti narrative dell’autrice, altre, al contrario, lo denigravano completamente definendolo una storia insulsa dai contenuti discutibili. Quando si parla di un romanzo erotico è sempre così: o ti piace o lo rigetti, non ci sono mezze misure. Il genere erotico non è il tipo di lettura che preferisco, ma mi piace variare e non mi fermo davanti ai pregiudizi. Dello stesso genere ho letto alcuni romanzi molto famosi tipo la serie di E.L James, Sylvia Day e qualche altro libro di cui non ricordo il nome. Ultimamente c’è questa tendenza di emulare alcuni grandi successi e ci vengono propinate le solite storie, con il solito schema, gli stessi cliché. Anche qui non ci possono sfuggire alcune similitudini ma devo riconoscere che la scrittrice è riuscita a distinguersi apportando un’impronta molto personale al racconto; è riuscita a farlo suo.


“L’uragano di un batter d’ali” non è un romanzo adatto a tutte le lettrici. E’ un libro che tratta delle tematiche molto forti, parla di argomenti molto delicati da affrontare e, all’interno del racconto, c’è un breve cenno al mondo del BDSM. Sara Tessa è molto brava ad affrontare questi argomenti così scottanti ma trattati con discrezione. E’ comunque una lettura che può urtare il lettore, scuoterlo, addirittura sconvolgerlo. Anch’io, lo confesso,  sono rimasta un po’ scossa quando ho finito di leggerlo. La storia è ambientata a New York e la protagonista, Sophie, è una giovane americana appena uscita dall’ennesima relazione andata male. E’ stanca e mortificata di vedere suo fratello Fred e sentirsi continuamente ripetere quelle tre parole “Te l’avevo detto”. A causa di questa sua ultima relazione con un uomo violento non è riuscita a finire in tempo gli studi, e ora si ritrova a dover riappropriarsi della propria vita per cercare di sopravvivere, ricominciando da capo. Suo fratello le ha offerto di ospitarla presso la sua autorimessa e un lavoro presso di lui a patto che concluda l’università. Sophie ha accettato. Il suo compito è di controllare chiunque entri ed esca all’interno dell’autorimessa e il turno inizia la sera. E’ in questo ambiente che vede per la prima volta l’enigmatico Adam Scott. Adam è un uomo di successo che dirige una importante società di investimenti. Veste sempre in maniera impeccabile e guida macchine di lusso. Questi aspetti oltre la sua personalità così decisa e carismatica la fanno sentire un po’ a disagio. Eppure Sophie si sente subito attratta da quell’uomo pur percependo in lui qualcosa di pericoloso.
 

Tutto il romanzo ruota attorno ad una teoria: la teoria della farfalla di Lorenz. “Dunque la teoria dice che a un battito d’ali una farfalla in Brasile può scatenare un uragano in Texas, il che significa che una variazione anche piccola può nel corso del tempo provocare grandi conseguenze. Applicato alla psicologia, per spiegare l’instabile equilibrio di una persona che soffre di disturbi psicologici, bisogna pensare come una piccola influenza, un incidente da niente possa provocare effetti catastrofici in quella persona. Un disturbo banale instaura un processo di reazioni a catena che può portare gravi patologie. Un po’ come un castello di carte: cade una carta e cadono tutte. Piccole cause, grandi effetti”.  Adam Scott è un uomo con dei seri disturbi psicologici; un evento del passato ha stravolto la sua esistenza, alterando profondamente il suo equilibrio emotivo. Adam vive la sua sessualità in maniera malata affogando i propri tormenti interiori nell’atto sessuale e negandosi qualunque tipo di legame con le donne. Spesso si accompagna a prostitute. Quando incontra Sophie non può far a meno di esserne attratto. C’è qualcosa in lei che lo destabilizza, lo spaventa e lo fa sentire vulnerabile. Eppure non può evitare di starle lontano … Sophie è diventata un’ossessione. Adam è abile a sedurla, con il tempo ha imparato a manipolare le donne. Lui stringe rapporti solo basati sul richiamo sessuale e Sophie vuole molto di più da un rapporto con un uomo. Infatti  ha stilato una lista di sette obiettivi che intende raggiungere nella propria vita: è’ alla ricerca di un uomo che la rispetti, si innamori di lei e con il quale sposarsi e avere dei figli. Adam è l’ennesima storia malata da cui deve fuggire, Sophie ne è pienamente consapevole. Non importa che il suo istinto da crocerossina la spinga nella sua direzione portandola a credere di poterlo guarire. Deve resistere. Eppure ne resta intrappolata.
 
Il loro rapporto sarà un’alternanza di momenti di travolgente passione, forte erotismo e di abbandono. Adam cerca di mantenere la loro relazione a un livello puramente fisico, non coinvolgendo i propri sentimenti. Quando percepisce che Sophie gli sta facendo perdere il controllo, sta abbattendo le proprie barriere, fugge. Sophie d’altro canto, nei momenti di lucidità, si rende conto di sbagliare e spesso decide di troncare il loro rapporto. Adam e Sophie sono due personaggi senza volto; la scrittrice non descrive mai la loro fisionomia per concentrarsi sull’aspetto puramente emotivo e psicologico. “L’uragano di un batter d’ali” è una storia intensa, coinvolgente, un crescendo di emozioni sempre più forti e contrastanti. La tensione raggiunge livelli dirompenti, insopportabili; la scrittrice in alcuni punti, per stemperare la tensione, si sofferma sui personaggi secondari che fanno da cornice alla storia con la loro vita “normale”, serena. Ma subito riparte e la narrazione si fa sempre più serrata, cruda, diretta. E arriviamo al punto culminante del racconto. Ancora adesso ricordando quella scena non riesco a deglutire, ho la pelle d’oca. Mi sento talmente angosciata che devo smettere di pensarci. Durante la lettura ho provato tutta una serie di emozioni contrastanti: risentimento, paura, ansia, odio, rabbia. Avrei voluto urlare alla protagonista di fuggire a gambe levate.
 
C'è un interesse in ciò che è nascosto e ciò che il visibile non ci mostra. Questo interesse può assumere le forme di un sentimento decisamente intenso, una sorta di conflitto, direi, tra visibile nascosto e visibile apparente.
Magritte
 
 
BELLO


 
 

3 commenti:

  1. Ciao Greta!L'uragano in un batter d'ali o si ama o si odia!Io l'ho amato!Che dire...sono stata sotto uragano per un pò...Adam e Sophie sono personaggi che ti entrano nel cuore e non lo lasciano!

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    1. Anch'io l'ho amato ... moltissimo. Devo ammettere che Adam, in alcuni punti, mi ha fatta veramente infuriare. Ma è uno di quei personaggi maschili talmente carismatici da cui ti ritrovi, senza volerlo, intrigata. Mentre leggevo, non ho potuto far a meno di pensare che, se Sara Tessa fosse stata una scrittrice americana, questo romanzo avrebbe avuto un successo spropositato ...

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  2. Io sono tra quelle che lo ha odiato!!!!
    Premetto che ho letto sia "L’uragano di un batter d’ali" che l'altro libro scritto dal punto di vista di Adam Scott e per quanto i libri siano scorrevoli e profondi una parte di me odia e odierà sempre il protagonista Adam , il modo in cui tratta e mortifica in vari modi Sophie e qualcosa di ripugnante , alla fine ti lascia con la sensazione che ..poteva essere qualcosa di meglio..

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