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6 novembre 2014

Recensione: "With the Father" di Jenni Moen. Due donne, un peccato. Ci parla del romanzo Claudia !


Questa è la storia di una madre, di una moglie, di un’amica, di una figlia, di una sorella. Ma soprattutto è la storia di una donna. Questa è la storia di un ragazzino perduto, di un adolescente con le idee che credeva chiare, di un uomo che ha aperto gli occhi troppo tardi.  

Questa è la storia di un momento alla Sliding Doors. Cosa sarebbe stato se…
Questa è la storia di Grace, di Paul.. e di Kate.
Questa è la storia di Grace, che credeva di avere tutto e si è risvegliata una mattina senza nulla.
Questa è la storia di Paul, un prete dagli occhi verdi.
Questa è la storia di Kate. Una sorella testarda ed esuberante.

E poi ci sono io. E il momento in cui  ho letto il finale di questo libro ed il primo istinto è stato quello di buttare l’Ipad dalla finestra! Credevate sarei stata seria? Vi ho quasi fregate con questa intro super tenebrosa. Lo so. Dovevo farlo perché il finale di questo libro mi ha lasciata talmente di cacca, che solo a ripensarci un po’ mi incazzo. Ma non perché non mi è piaciuto. Perché in realtà è finito come volevo, ma il modo. Non si fa così. Non si gioca coi sentimenti delle lettrici. Non si alimentano speranze per poi farle rotolare giù dal burrone. Ma andiamo con ordine. Il vero inizio della recensione è questo. Vi ricordare “Uccelli di Rovo”? Nooo? Si??? E’ uguale. In pratica è la storia di un prete che una mattina si sveglia e decide che non è più tanto prete e quindi si innamora di una donna. Sapete chi è Padre Soren? (non trovo il carattere speciale della O.. chiedo perdono.. è la O quella nordica, giusto per farvi capire!) Noooo?? Male, malissimo. Comunque è la storia di un prete sadico. Se non è il vostro genere andate oltre, se volete dargli una possibilità fate come me e poi finite nel tunnel, se è il vostro genere, buongustaie. (un certo lato lesbico leggendo di Nora mi è uscito, sono onesta. Quella donna è assurdamente figa!!!) Padre Paul.. non c’entra con nessuno dei due.

Padre Paul è più… umano e forse più reale e realistico. Si innamora di Grace il primo giorno in cui la vede e da quel momento non smette di starle accanto, come può e con la delicatezza che serve. Grace è felicemente sposata, madre di due bambini fantastici. Aiuta il prossimo con l’aiuto di volontari, seguendo l’esempio della madre scomparsa ed è benvoluta da tutti. Mulino Bianco eh? Lo so. E il Mulino Bianco non esiste. Perché se esistesse ci sarebbe Banderas che cucina i flauti alla fine della Via Cavallotti al mio paese! (dove c’è un mulino bianco, ovviamente!) Quindi preparatevi perché senza dirvi niente, dovrò farvi capire il mio disagio. Ho nominato “Sliding Doors” prima. Due secondi e la tua vita cambia. Se Gwynet avesse perso la metro non avrebbe beccato il fidanzato che la tradiva e sarebbe rimasta la poverella di Londra, invece ha preso la metro, l’ha beccato ed è diventata faiga. O era il contrario? Vabbè, avete capito.Un momento basta nella vita perché tutto si ribalti e tutto finisca. Il momento Sliding Doors di Grace è stato: salgo o no quelle scale? Ha scelto di no. E la sua vita è finita. Bruciata per sempre. Il lutto, la negazione,il rinchiudersi in se stessa, l’iniziare a doversi fidare di chi ti circonda per non perderti per sempre. Un lento cammino per ritrovare se stessa. Ritrovarsi un giorno senza niente che ti dia uno scopo fa schifo. Ecco, questo è il punto.
 
A Grace manca uno scopo. Uno stimolo. Paul, silenziosamente, diventa tutto quello che le serve. Lo fa con piccoli gesti, anche nascosti. Una mano sulla spalla, un sorriso, una parola. Perché Paul la ama, la ama da sempre. Da ancora prima che Grace sapesse che questo ragazzo dagli occhi verdi sarebbe diventato il prete della sua cittadina. Paul.. irlandese d’origine, un passato violento e difficile, che a 14 anni decide che vuole diventare prete, perché quella la realtà in cui è cresciuto ed è quella l’unica realtà che conosce. Ma la vita, come diceva John Lennon, è tutto quello che ti succede quando hai fatto altri programmi. E per cui la vita li fa incontrare. I loro destini si incontrano nel peggiore momento della vita di Grace, legandoli per sempre. E poi c’è Kate, la sorella di Grace. Ribelle, giramondo, disinibita. Guarda Paul con occhi diversi, da subito. Nell’aiutare la sorella a superare il suo dolore, aiuta anche se stessa a capire cosa vuole dalla vita. Quel ragazzo dagli occhi verdi che però le confessa di essere da sempre innamorato della sorella perfetta, quella senza macchia e senza peccato. La sorella triste che non solo resta sola ma scopre verità scomode. Verità sul marito che cambiano per sempre tutto quello che credeva di aver costruito. Un castello di carte, come lo definisce la stessa Grace, che crolla miseramente sotto i colpi di un tradimento perpetuo, infame e senza vergogna. Apro parentesi tradimento….

Ho uno strano rapporto con i tradimenti. Per me non esistono giustificazioni. Farla alle spalle di qualcuno è una cosa infame. Non giustificabile. Sarò antipatica, ma spesso mi ritrovo ad odiare personaggi dei libri solo perché compare quella parola. Sarà anche bello l’intreccio amoroso, ma Cristo… DECIDETEVI! Chiudo parentesi tradimento… Quindi Kate.. che ha le palle per raccontare tutto alla sorella, ha le palle per lasciare Paul alla sorella senza pensarci un attimo, perché sa che è la cosa giusta, anche se fa stare male. Non per questo la ritengo un personaggio simpatico o perfetto. La rispetto. Lasciare andare chi si ama è difficile, spesso impossibile. Ma tifavo per lei. Chiamatelo istinto! (O fortuna!!!!) Faccio una breve precisazione prima di arrivare al finale del libro… Questa storia non ha parentesi sessuali. Non ha forti scene di sesso, non è un libro erotico. Se quello che cercate è una storia piena di scene spinte, lasciate perdere. E’ un romanzo. Di questi tempi infarcire le storie con scene di sesso fino a se stesse per attirare l’attenzione è sport comune. Scegliere di non farlo, una mossa coraggiosa. Furba non lo so, coraggiosa sicuramente. And now.. Ladies & Gentlemen… Parliamo del finale.

Purtroppo ho un vizio (tra i tanti…) frequento assiduamente Goodreads. Mi piace spiare i commenti di chi ha letto i libri prima di me. Vedo le stelline, salto di commento in commento, cerco di non leggere molto perché so che a volte ci sono spoiler enormi, quindi anche per “With The Father” ho fatto la stessa cosa. E infatti.. avevo letto che il finale lasciava così.. O.O
Ed in effetti ho girato quella pagina… ed ero veramente così O.O.
WHAT THE FUCK???? Ma perché???? Ma cos’è successo?? Cioè fatemi capire…
Davvero… niente era reale??? Davvero non è andata così?? Non prendetemi per pazza, devo solo dire senza dire niente… Capito? Mi sono svegliata.. e niente era come lo avevo letto fino a quel momento.. Non c’era niente di vero.
Tranne…
Una donna.. una bambina.. e un uomo dagli occhi verdi.
Consiglio questo libro? Non me la sento di dire si o no. Fate una cosa… cercate commenti su internet… e poi fidatevi di voi stesse.
Non so perché, saranno le origini irlandesi, ma pensando a questo libro mi è venuta in mente una canzone degli U2: With Or Without You.
Alla prossima…

Claudia

BELLINO

Potete trovare questo romanzo in inglese a questo link!! 





 

 

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