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7 febbraio 2017

L’uomo giusto al numero sbagliato di Elle Casey. Recensione


Bentrovate Booklovers, 
eccoci di nuovo con un’altra anteprima Amancrossing: il contemporary romance “L’uomo giusto al numero sbagliato”, primo della serie “The Bourbon Street Boys” di Elle Casey. Il protagonista maschile, Ozzie, è membro e capo della Bourbon Street Boys Security (da qui il nome della serie), un’agenzia di sicurezza privata che collabora con il dipartimento di polizia di New Orleans.  May è una fotografa, single, che va in giro con un chihuahua nella borsetta e una Chevrolet Sonic color rosso ciliegia. Cosa hanno in comune i protagonisti? Niente! Come faranno ad incontrarsi? Pura fatalità: un numero di telefono sbagliato! A volte si sa il destino a più fantasia di noi.


Con quel corpo è più bello di quel che dovrebbe essere concesso a un uomo. 
Il suo viso, per quanto duro e in collera apparisse questa sera, 
basta a farmi formulare pensieri che non dovrei avere.

May riceve un SMS da un numero che non conosce con l’assurda richiesta di recarsi al “Frankie’s Pub”, un bar di motociclisti al quanto malfamato, credendo che quello sia un  numero provvisorio della sorella (e pensando che sia andata un attimo fuori di testa)  indossa le sue espradillas rosa,  la borsetta col cane e si dirige nel posto indicato nel messaggio. 

Giunta nel locale alla ricerca della sorella e dei suoi tre nipoti, si imbatterà in una vera e propria sparatoria,  fino a quando un barbuto tutto muscoli, la spingerà letteralmente versa la via d’uscita: la salvezza. May non sa chi sia quell’uomo e non sa bene se fidarsi di lui ma in quel momento è l’unico che sembra prestarle aiuto quindi non può fare a meno di seguirlo. Quel barbuto, che in realtà barbuto poi non è, è Ozzie, e si trovava in quel locale, sotto copertura. Copertura che la bella May ha fatto saltare perché il gigante agente,  appena May ha varcato la soglia del locale, non è riuscito a toglierle gli occhi di dosso,  tanto che il membro della gang che doveva smascherare, ha smascherato lui. 

Poiché May non è passata inosservata, in quell’agguato, neanche all’autore della sparatoria,  Ozzie le offrirà protezione nella sua casa e badate bene, anche una proposta di lavoro: ad un agenzia di sicurezza servono le abilità di una fotografa … (A dire il vero la necessità di avere May nella squadra appare, per quanto mi riguarda, al quanto inverosimile).  May dovrà a quel punto affrontare una serie di problemi: l’agenzia di sicurezza non si occupa solo di sorveglianza e dovrà imparare le altre mansioni tra cui l’autodifesa (e miracolosamente May sembrerà cavarsela),  come se non bastasse fuori da quelle mura c’è un uomo che la vuole morta e dulcis in fundo dovrà convivere con quello che diventerà il suo nuovo capo e imparare a gestire l’attrazione fisica che prova  nei suoi confronti. May è una vera imbranata e impacciata, di una sincerità disarmante, con  alle spalle esperienze con uomini mediocri. Sarà subito oggetto di scherno da tutti i membri dell’agenzia che la soprannomineranno Bo Peep. Per Ozzie, May,  sarà da subito il suo tallone d’Achille. Ma cosa nasconde dietro il suo aspetto duro e burbero? Potrà nascondersi l’uomo giusto dietro un numero sbagliato? E riuscirà il muscoloso Ozzie a proteggere l’indifesa May? Vi anticipo che con May il burbero Ozzie non sarà burbero per niente, senza mai però sbottonarsi troppo e senza perdere la sua personalità. Debbo confessarvi che, anche se non so bene spiegarvi perché, questa storia mi è rimasta dentro perché, per quanto May come membro di un’agenzia di sicurezza sia poco credibile, l’accoppiata gigante burbero e muscoloso ma dal cuore tenero e la ragazza fragile sola e indifesa, un po’ imbranata,  è un’accoppiata vincente. Aggiungiamo poi che lui farà di tutto per proteggerla e rispettare i suoi tempi … e il gioco è fatto. Tutto permeato da un bel pizzico di ironia che non guasta affatto. 

Non ho paura di restare ferita. Ho paura di essere fatta a pezzi.

E’ un bestione gigante ma nessuno ha paura di lui nemmeno quando grida. A mio avviso le pecche di questa storia sono il finale un po’ troppo frettoloso rispetto al ritmo del resto della narrazione e il passato di Ozzie che non è stato affatto trattato,  la suspense finale piuttosto scontata. La scrittura però è fluida e coinvolgente. Insomma un piacevole romance con un po’ di brio.  Non ci resta che attendere la traduzione degli altri libri della serie. La seconda uscita ci farà conoscere meglio la sorella di May, Jenny,  e un altro membro dell’agenzia, il terzo ci racconterà di Toni l’unico membro femminile fino all’arrivo di May e Lucky e infine leggeremo la storia di Thibault. Buona lettura amiche!  

Un saluto da Lorena
Bello



Quando riceve un SMS anonimo che le chiede di raggiungerla in un bar malfamato nel centro di New Orleans, convinta che il mittente sia sua sorella e pensando che abbia perso la ragione, May Wexler decide di andare in suo soccorso. Perché Jenny dovrebbe trovarsi in un locale per motociclisti? E infatti Jenny non è in quel bar con i suoi bambini, e l’unica a finire nei guai è proprio May. Con le sue espadrillas rosa e l’amato Chihuahua nella borsetta, in quel postaccio salta all’occhio come un’insegna al neon. E quando qualcuno inizia a sparare, non ha altra scelta che seguire il massiccio uomo barbuto che sembra l’unico disposto ad aiutarla. May si ritrova così alla Bourbon Street Boys, l’agenzia di sicurezza privata gestita dal muscoloso Ozzie, che non solo le offre protezione (e anche un lavoro), ma senza barba si rivela un’eccitante distrazione. Presto May si renderà conto che il malvivente armato che la sta cercando non è il suo unico problema. Un numero di telefono sbagliato l’ha messa in questo pasticcio… potrebbe averla condotta anche dall’uomo giusto? 



Qui trovate il romanzo!





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