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15 giugno 2016

Le bugie del nostro amore di Chelsea M. Cameron. Recensione


Buongiorno carissime…
non vedevo l’ora di parlarvi di una delle mie ultime letture, Le bugie del nostro amore di Chelsea M. Cameron. Non mi ero ancora imbattuta in questa giovane scrittrice americana e vi assicuro che è stata una piacevolissima sorpresa. Già la sinossi, brevissima e intrisa di mistero, mi aveva intrigato parecchio…e le aspettative non sono state affatto deluse. Ho aperto il libro e mi sono gettata a capofitto nei pensieri e nelle parole di Quinn Brand, 24 anni, affascinante, carismatico, misterioso, eppure assolutamente lontano dagli stereotipi a cui tante scrittrici di romance (e le americane in questo eccellono) ci hanno, ahimè, abituate. 

Quinn ha una doppia identità. Tutto ciò che ci è dato di conoscere è frutto delle sue parole, del suo punto di vista squisitamente maschile, in una narrazione essenziale, perfino asciutta. Con una freddezza, che mal nasconde tutta la tristezza e la privazione che una vita di menzogne può riservare, Quinn tratteggia il suo duplice personaggio. Ci parla della sua abilità di investitore, della sua scaltrezza nel corteggiare uomini facoltosi ma senza scrupoli, per ingannarli e privarli di tutti i loro averi, dei suoi costosi abiti eleganti, dei suoi bolidi e del suo appartamento freddo e impersonale…ci grida tutta la stanchezza e la disperazione di questo sporco, ingannevole gioco. Perché una doppia vita è solo sinonimo di una non vita. E l’altro sé, quello reale, quello sentito, fatica a restare a galla in un mare di inganni e raggiri. Quinn è Sylas in realtà. Un ragazzo semplice, da jeans sdruciti e felpa. Con un appartamento modesto, tanti tatuaggi (da tener rigorosamente nascosti sotto camicie inamidate agli occhi di deve cadere in trappola!), un gatto di nome Leo e una sorellina disabile da accudire. Il passato di Sylas brucia come un marchio a fuoco. Dolore, inganno, violenza sono all’origine di un desiderio di vendetta verso chi agisce contro la legge e ai danni di deboli e ignari. Con lui cinque amici, stessi ideali, simili motivazioni, uguali sofferenze. 


Si trovano per una birra, per ridere e scherzare, per accordarsi su mosse e pianificare movimenti, forse solo per restare aggrappati a quel briciolo di verità necessaria per andare avanti. Di loro sappiamo ben poco. Brevi descrizioni, accenni frettolosi, poche parole per ciascuno e nessuna curiosità da soddisfare, perché tra lor vige “la politica del tu non chiedi, io non dico”. Tanta riservatezza non preclude però alla totale, completa, infinita fiducia. Sono una famiglia, forse l’unico punto fermo delle loro anomale, incomprensibili esistenze. Si guardano le spalle, si incoraggiano, si spronano e si ammoniscono quando qualcuno tira troppo la corda. E soprattutto si impediscono a vicenda di correre rischi e di lasciare che emozioni o sentimenti prendano il sopravvento su razionalità e autocontrollo. E questo a maggior ragione in casi in cui, per adescare una preda succulenta, si debba corteggiarne la bella, insolita, conturbante figlia ventenne. Eccoci al dunque, amiche care. Quinn, o Sylas se più vi piace, ha un nuovo cliente per le mani e la figlia di lui, Saige Beaumont è la miglior esca che un uomo possa desiderare. 

Ribelle, bellissima, sensuale, innocente, un vero mix intrigante e per la quale perdere la testa. Proprio quello che ci vuole per Quinn…una sfida che gli ricordi le motivazioni delle sue scelte. Consapevole del proprio ruolo e ammonito e guardato a vista dai suoi “colleghi”, Quinn si dedica anima e corpo alla giovane donna. Descrive con una modalità totalmente maschile (e qui dobbiamo veramente dare atto della bravura della scrittrice) il suo gioco di seduzione, destinato ben preso a divenire qualcosa di ben diverso. Quinn seduce, Sylas soccombe. Quinn combatte, Sylas si arrende. Difficile rimanere lucido. Impossibile sopportare il conto alla rovescia, terminato il quale la figura di Quinn Brand si dissolverà nel niente, lasciando spazio ad un’altra fasulla identità. Sylas è tentato. Saige lo ha veramente sopraffatto. Sensazioni, emozioni, amore…con fatica Sylas si arrende, ma Quinn non può, non deve cedere. Per se stesso, per i compagni, per la sua sorellina. Abbandonare Saige è l’unica opzione possibile…ma…io mi fermo qua…perché letto l’ultimo paragrafo ho esclamato “Nooo!” e ho raccontato di getto a mio marito tutta la trama del libro. Il finale è da sballo…senza parole e con tanta voglia di leggere il seguito…un vero e proprio cliffhanger d’effetto. Per lasciarvi gustare appieno il romanzo ho speso pochissime parole anche sulla coppia Saige/Sylas...mi hanno tenuta incollata al libro fin dalle prime pagine…in quella sveltina tra sconosciuti, contro un muro in un vicolo buio, ho trovato più senso che in tante scene d’amore lette e rilette. 


Il merito va senza dubbio al pov maschile (sono perfetti direi i dialoghi tra uomini…me li immagino assolutamente così…linguaggio diretto, deciso, a volte rude)…che, se ben fatto, ha la capacità di schiuderci un panorama di sensazioni diverse e, a mio avviso, affascinanti. Forse qualche lettrice potrebbe trovare il romanzo povero di descrizioni dettagliate di personaggi e emozioni…io lo ho trovato veramente adeguato…un uomo spesso si sofferma poco, non approfondisce, non scava…e non è detto che ciò sia sempre un male. Vi assicuro: ne vale la pena.

Baci. Francesca
Molto bello







Per incastrare suo padre, devo servirmi di lei. Devo farla innamorare di me prima ancora che si accorga di quello che sta accadendo. Sarà facile. L'ho già fatto in passato e lo rifarò in futuro. È solo una ragazza. Uno strumento per ottenere quello che voglio. Quando avrò finito con lei, non mi guarderò indietro. Questo era ciò che pensavo. Fino al momento in cui l'ho incontrata.


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