Ben trovati,
oggi sono qui per presentarvi non uno, ma ben
due libri! Sto parlando di “Stepbrother
Billionaire” e “Stepbrother
Untouchable”. Prima che cadiate nella stessa trappola che è stata tesa a me,
vi metto al corrente di un piccolo particolare: l’autrice è Colleen Masters, e non
Penelope Ward che abbiamo conosciuto grazie a ‘Stepbrother dearest’.
Data la
somiglianza dei titoli e delle storie, pensavo fossero la stessa persona, solo
con due nomi differenti, come spesso accade. Basti pensare a Jennifer L. Armentrout
e J. Lynn. E invece no! Sinceramente non so come iniziare, se con una lavata di
capo all’autrice o con dei complimenti. Dopo averci riflettuto un po’, ho
deciso di partire con la “buona novella”, così da non spaventare voi,
potenziali lettrici, con la mia invettiva contro la Masters!
L’autrice sviluppa
due racconti dove, seppur con una trama di fondo simile, le protagoniste
s’innamorano dei loro fratellastri… chi l’avrebbe mai detto! Le storie si
differenziano sia per le fasi della vita in cui hanno luogo gli avvenimenti sia
per le tempistiche: in “Stepbrother billionaire”, la coppia protagonista vive
dapprima gli anni del liceo e poi quelli della vita adulta, mentre in “Stepbrother
untouchable”, frequentano il college. I libri sono entrambi ben scritti e
scorrevoli, non particolarmente impegnativi… ma, quando cercano di esserlo,
cadono quasi nell’assurdo! La storia è semplice, parla di un ragazzo e una
ragazza che vivono con un solo genitore single: accade che i loro genitori
s’innamorano, si sposano e i due malcapitati ragazzi si ritrovano a vivere
sotto lo stesso tetto. Le cose non sono semplici per nessuno ma, pian piano, i
due ragazzi si avvicinano e scatta la scintilla, finché qualcosa non rompe
l’equilibrio faticosamente trovato. Il lieto fine è d’obbligo, ma lascio a voi
lettrici/lettori (siamo per le pari opportunità) il piacere di scoprire come.
Purtroppo, non è che ci sia molto da dire sulla storia in sé. Una cosa che ho
molto apprezzato è stato il modo in cui l’autrice ci propone i protagonisti che,
fin dal loro primo incontro, risultano essere molto interessanti. Sono a tutto
tondo e ben delineati, cosa che non si può dire per le figure genitoriali che risultano
piatte, stereotipate e prevedibili… è sempre loro la colpa per cui tutto va a
rotoli! Ma è concepibile che non solo la storia, ma anche i titoli ti sviino
verso Penelope Ward? Insomma, anche se mi suona strano, è possibile che due
persone diverse abbiano immaginato di scrivere situazioni tanto simili in cui,
più o meno, le trame si ricalchino e si risolvano in modi simili. Per di più,
il titolo mi sta proprio sullo stomaco. Io, come altri, ho letto questi libri
spinta dall’idea che fossero parenti
di “Stepbrother dearest” e che fossero dunque dello stesso livello. Invece,
sono rimasta fregata, soprattutto da Stepbrother Billionaire! Queste cose mi
fanno particolarmente arrabbiare. Se almeno il titolo fosse stato diverso, e bastava
che la prima parola non fosse “Stepbrother”, magari, alla fine, li avrei apprezzati
entrambi. Non metto in discussione le doti narrative dell’autrice, ma la sua
capacità di giudizio.
Se hai scritto anche solo un libro, vuol dire che un
minimo, e dico minimo, di talento ce l’hai. Quindi perché oscurare quel
briciolo di talento con l’ombra della Ward? Voglio concludere dicendo che, ciò
che penso, non è un’invettiva contro l’autrice… ma, d’altro canto, non ho
neanche molto di positivo da dire a riguardo sui suoi libri. Non voglio dire
che siano malaccio, ma forse, in
questo periodo, ho bisogno di leggere qualcosa di diverso visto che questi
racconti leggeri non mi soddisfano abbastanza. Ah, dimenticavo e mi rivolgo a
tutti coloro che scrivono, famosi e non: siate unici nel vostro modo di narrare
i fatti! Non copiate, semmai prendete spunto, ma fate in modo che il lettore non
colleghi subito il vostro libro a quello di qualcun altro.
Un bacio, Geliel
COSI' COSI' +++ Trovate qui i romanzi!! |
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