Buongiorno care amiche!!
Oggi ho il piacere di presentarvi una nuova
collaboratrice, si chiama Greta proprio come me. Per distinguerci ha deciso di
firmarsi con il suo pseudonimo… Geliel. Anche lei è una divoratrice di romanzi
e legge tantissimo in inglese. Il primo libro di cui ci parla è “Best Kind of
Broken”, 1° romanzo di una serie che arriverà in Italia grazie alla Mondadori
(qui l’anteprima). Baci, greta
"Best Kind of Broken" è una storia di ritrovamento, di sé stessi e delle persone care. E' un romanzo ben scritto, ma che non mi ha suscitato grandi emozioni. L’uso di flashback è uno stratagemma che non fallisce mai, sai cosa sta per succedere, o per lo meno lo intuisci, ma non capisci come si arriva a quel punto e questo crea quell’atmosfera di anticipazione che ti risucchia nella storia.
Levi: Non
riesco a comportarmi normalmente quando sono vicino a Pixie. Ma lottare? Quello
posso farlo.
Pixie e Levi, i protagonisti, sono amici fin da quando giocavano con le
barbie, lei e con i transformers, lui. Crescono insieme e ben presto lui
diventa un eroe per la ragazza, purtroppo non sempre le cose belle
sono destinate a durare e, come spesso accade, un tragico evento può
sconvolgere la vita delle persone che ne sono coinvolte. La storia inizia un
anno dopo quella terribile notte che ha sconvolto le vite di diverse persone in
modi diversi portandole ad allontanarsi fisicamente e non solo. E’ qui che ritroviamo
i nostri due protagonisti, la damigella che non sa ancora di aver bisogno di
esser salvata e l’eroe che non crede più nelle sue capacità. L’autrice, Chelsea
Fine, si sofferma molto sulla caratterizzazione dei protagonisti e nel
mostrarci la loro crescita durante l’arco temporale della vicenda, ma poi pecca
nel raccontarci anche solo piccole scene che ci strappano un sorriso.
Per quanto riguarda i personaggi c’è una netta differenza nel modo in cui
l’autrice li affronta, non saprei dire se è una scelta che è stata fatta
inconsciamente o meno. Sembra che tutta la storia ruoti attorno alla
protagonista femminile, Pixie, mentre in realtà è la controparte maschile,
Levi, quella che merita un posto centrale. Ritengo infatti che il percorso
affrontato da questo personaggio sia molto più difficile e necessiti di una
maggiore forza d’animo.
Levi: se la bacio non posso più tornare
indietro. Se la bacio, la toccherò. Se la tocco, allora mi toccherà uccidere
qualunque ragazzo cercherà di toccarla e allora sarò fottuto.
Il resto dei personaggi li ho trovati piatti. La
stessa madre di Pixie nella sua breve apparizione è stereotipata nello stile
“matrigna cattiva di Cenerentola”, nonostante l’autrice abbia dato una breve biografia
di lei. Vediamo una donna capace unicamente di buttar lì cattiverie. La cosa
assurda è che solo Pixie, alla fine, risponde e nonostante ciò è Levi quello
che in qualche modo subisce un impatto emotivo maggiore, giusto per rimarcare
ciò che è stato detto precedentemente. Concludo parlando del finale. L’ultimo
capitolo, non l’epilogo, è il più breve del libro eppure l’autrice in quelle
poche righe riesce a chiudere un cerchio lasciando il lettore soddisfatto e con
un senso di completezza, finalmente anche il lettore si sente sollevare un peso
dal cuore, quel peso che l’autrice stessa ha pian piano fatto crescere durante
tutta la narrazione. Quindi se cercate una lettura piacevole e scorrevole per
il weekend questo libro potrebbe fare al caso vostro, non mi resta che
augurarvi buona lettura!
Levi:
"Tu sei la mia migliore amica Pixie, tu sei il mio cuore.”
Un saluto a tutte, Geliel
BELLINO ++ |
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