Recensione: “Ti lascio ma restiamo amici” di Molly McAdams.

Buongiorno a tutte!! Ormai è trascorsa più di una settimana da quando ho concluso questo romanzo, da che sono in attesa dell’ispirazione che mi guidi a scrivere questa recensione. Penso che non arriverà mai, ci rinuncio.  

Cercherò di parlarvene comunque, perché mi piace condividere con voi i miei pensieri e le considerazioni personali su tutti i romanzi che ho letto,  sia che mi siano piaciuti tantissimo sia un po’ meno. Diciamo che qui il meno è un meno, meno, meno. “Taking Chances” (qui l’anteprima della sua pubblicazione in Italia) di Molly McAdams è probabilmente uno di quei libri che inserirei nella mia lista nera, una di quelle letture che mi ha fatto storcere il naso e mi ha lasciato l’amaro in bocca. In diversi  punti mi sono inferocita e sono stata tentata di cancellare il romanzo dal mio Kindle, ma sono riuscita a mantenere il controllo e a frenare gli istinti distruttivi. Ritengo questo libro uno dei più brutti che abbia letto negli ultimi due anni, e mi schiero dalla parte di coloro che lo hanno criticato duramente. Questa sarà una recensione un po’ anomala, non entrerò mai troppo nei dettagli, pur cercando di spiegarvi i motivi del mio disappunto, perché ho  il timore di entrare in un campo minato … quello dello SPOILER. Cercherò di giraci attorno senza svelare nulla. Partirò dall’introduzione che ho fatto del libro alcune settimane fa, dal punto in cui vi ho accennato che è stato  paragonato a  due romanzi famosi. Sono due ‘must’, due libri che tutte conoscete:  “Il frutto proibito” di SC Stephens e “Il mio splendido disastro” di Jamie Mc Guire. 

Trovo che le somiglianze con il bellissimo romanzo della Stephens si limitino al triangolo amoroso. Di “Uno splendido disastro” ho ritrovato le stesse atmosfere e,  il fatto che uno protagonisti sia un fighter  del circuito underground, mi ha ricordato l’indimenticabile Travis Maddox. Nient’altro.  “Taking Chances” racconta le vicende di Harper.

Harper, la protagonista,  è una ragazza di diciannove anni che, per colpa del padre (un militare in carriera) assente, troppo severo e autoritario, non ha mai avuto l’opportunità di vivere  le esperienze di vita come le sue coetanee. Si è sempre sentita diversa,  repressa e intrappolata in un ambito da cui sente il bisogno di fuggire. Appena si presenta l’occasione di farlo, la coglie al volo. L’opportunità arriva quando si trasferisce al college dell’università di San Diego, e la sua nuova compagna di stanza la introduce in un mondo a lei sconosciuto. E’ un mondo fatto di party, un ambiente molto stimolante dove ha la possibilità per la prima volta di socializzare con altre persone della sua stessa età  che non siano i commilitoni di suo padre. Ha l’occasione di fare tante amicizie e provare cosa significhi il calore e il sostegno di una famiglia, gli splendidi genitori della sua vivace coinquilina. Per la prima volta prova cosa significhi  assaporare la vita e sentirsi una persona normale. E’ allora che conosce due ragazzi, i ragazzi più fighi del campus,  Chase e Brandon, i due protagonisti maschili. Chase è il fratello della sua coinquilina, nonché il playboy della scuola. Alto, biondo, occhi azzurri, fisico da surfista, tatuato.  

Brandon, lo sfidante, che esteticamente è l’opposto di Chase. Così premuroso, affettuoso, è il ragazzo perfetto per lei.  Anche lui bellissimo, ed è il bad boy del romanzo. E’ lui che partecipa alle lotte clandestine e fa battere i cuori delle ragazze all’impazzata quando lotta  sul ring esponendo il suo fisico scolpito. Basta un solo sguardo e fra i tre scoppia immediatamente la scintilla. E’ un amore a prima vista. Un amore eterno, indissolubile, senza confini. Ma un amore che non ha neppure il tempo di sbocciare. Sarà vero amore? Ho dei dubbi. Harper è convinta di sì, e  prova lo stesso intenso sentimento per entrambi i ragazzi, ma non c’è neppure stato il tempo di approfondire la reciproca conoscenza. Penso abbia parlato con loro solo due volte e  già s’immagina sposata con in grembo un loro figlio. Ma stiamo scherzando? E così ha inizio questo rocambolesco e assurdo triangolo amoroso, tra tradimenti e comportamenti che sempre di più mettono in evidenza la poca sensibilità da parte di lei nei loro confronti. Harper è sempre così confusa circa i sentimenti, e non sa mai decidere da che parte stare. Non ho trovato giustificazioni per i suoi comportamenti e i tradimenti. Nel “Frutto proibito” avevo compreso Keira che stava con Danny e non aveva il coraggio di lasciarlo per  Kellan. Ma poco alla volta capiamo i motivi dei suoi comportamenti. Danny era più un amico, un appoggio, che un fidanzato. Lei era una persona fragile e insicura che aveva bisogno qualcuno al suo fianco cui appoggiarsi. Ma non era realmente innamorata di Danny. Lei era innamorata di Kellan. Kellan era un rischio che non aveva il coraggio di correre. Qui con Harden non c’è nessuna giustificazione. O almeno io non l’ho individuata.

In tutto il romanzo ho percepito fin da subito una  superficialità imperante e poco approfondimento in generale. Forse è proprio questo il problema del libro. La scrittrice salta da una scena all’altra senza mai approfondire i sentimenti, gli stati d’animo dei personaggi, facendoli sembrare così  irresponsabili, superficiali e apparire le situazioni veramente poco realistiche e credibili. Come è  assurdo che in così poco tempo lei sia convinta di amare alla follia entrambi i due giovani, sembra strano che un  playboy convinto come Chase , che salta da un letto all’altro, si sia in così poco tempo convertito nel ragazzo più fedele e docile della terra. Ma parliamo di Harper. Non mi sono assolutamente immedesimata nella protagonista e non ho neppure cercato di farlo. Harper mi è sembrata fin dall’inizio una ragazza senza cervello, e la sua mancanza di sensibilità in molte occasioni mi ha dato non poco fastidio. Alcuni suoi atteggiamenti così distaccati e insensibili l’ hanno fatta apparire inumana davanti ai miei occhi. Ma non avrei criticato così tanto il romanzo fino a un certo punto. Perché il disastro avviene dopo. Circa a metà succede una cosa a mio avviso gravissima. Non posso dirvi assolutamente nulla, ma quello che è successo in quel preciso punto  non sono riuscita ad accettarlo. Chiara ha cercato di rabbonirmi e di convincermi a vedere qualche aspetto positivo. Non ci sono riuscita. E qui voglio aprire una parentesi. Mi sono resa conto che, se avessi dovuto paragonare questo libro ad un altro romanzo, avrei pensato a “Carnage”. Ci sono più somiglianze con quel libro che con qualsiasi altro. Finale a parte. Solo che “Carnage” è un capolavoro. Se ripenso alle sofferenze patite dalla protagonista, mi si spezza il cuore. Georgia soffre le pene dell’inferno per Sean, ed è naturale. E’ così che dovrebbe  succedere se si ama qualcuno. Perché Georgia ama veramente Sean, ed è un amore vero, l’amore della sua vita. Quello di Harper non so cosa sia.

Baci, greta

COSI' COSI'

 Qui trovate il romanzo !!