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8 agosto 2014

Recensione: "Reviving Izabel" by J.A. Redmerski, In the Company of Killers ...ce ne parla Chiara

Largo, per favore, fate largooo! Devo fare un'entrata trionfante in sella al mio destriero, perché porto un messaggio di vitale importanza! Ora, riunitevi tutti intorno a me con espressioni entusiaste, fatemi srotolare la pergamena e leggere il seguente proclama:  


IO AMO ALLA FOLLIA JESSICA ANN REDMERSKI. 

Scusate, ma era di vitale importanza che lo dicessi! Adesso prometto di falgirleggiare un pochino meno e parlarvi di questo romanzo stratosferico senza dare di matto o mettermi a urlare ogni volta che pronuncio il nome di Victor Faust… Sto scherzando! Voglio che facciate una ola ogni singola volta che compare il suo nome, ci siamo capiti? E un consiglio piccolo piccolo per tutte le ragazze in ascolto: attaccatevi le mutandine alla pelle con un doppio strato di nastro adesivo! 

Okay. Fatemi schiarire la gola e… cominciamo! 

Avevamo lasciato Sarai e Victor (avete fatto la ola?!) alle prese con il legame viscerale creatosi tra di loro, dopo che lui — killer su commissione che lavora per l'Ordine, una delle organizzazioni di assassini più grande del mondo — aveva deciso di non riconsegnarla al signore della droga di cui lei era stata prigioniera per anni. Purtroppo, dopo averla messa in pericolo di vita per aver ceduto alle pressioni lei, affinché le mostrasse cosa voleva dire essere un killer professionista, Victor (ola!) aveva deciso di separarsi da lei perché Sarai vivesse una vita normale. E lei ci prova davvero. Ora ha un fidanzato che stravede per lei — ma ogni volta che sono insieme è solo il viso di Victor (ola!) a padroneggiare nei suoi pensieri. Lui e il desiderio ossessivo di eliminare Arthur Hamburg, l'uomo che è diventato il suo obiettivo nel momento in cui Victor ha ucciso la moglie di Hamburg. Da quel giorno, infatti, Sarai ha solo finto di avere un'esistenza comune, concentrandosi unicamente sul raccogliere informazioni su Hamburg e prepararsi per ucciderlo. Da sola. Senza l'aiuto di Victor (olaaa!), perché lui ormai è uscito dalla sua vita. 

Ma non appena Sarai torna a Los Angeles per far fuori il suo bersaglio, niente va secondo i suoi piani… 

«Sarai, non sai mai chi potrebbe tradirti finché non è troppo tardi.»
 
 
E qui mi fermo, perché se continuassi sarebbe uno spoiler dietro l'altro! Lasciatemi dire che il personaggio di Sarai evolve pagina dopo pagina come un Pokémon, ed è straordinaria! È di una forza incredibile e non si lascia spaventare da niente, che sia una sessione di addestramento Krav Maga, affinché impari cosa vuol dire combattere sul serio con un avversario che mira a ucciderti, o una seduta di torture firmate Fredrik Gustavsson. Sarai non ha paura di sporcarsi le mani di sangue — lei vuole sporcarsi, vuole uccidere. A lei piace stroncare le vite degli uomini che se lo meritano.Inquietante? Oh no, semplicemente irresistibile. «Sarai la mia morte.» In questo secondo — e ultimo capitolo, per quanto riguarda Victor e Sarai — le ambientazioni sono ancora più cupe, le scene ancora più cruente. Il romanticismo si azzera per far posto a qualcosa di estremamente più profondo e inesorabile. Il rapporto tra Victor e Sarai è come un'entità palpabile che ti serpeggia sulla pelle, sinuosa ma terribilmente pericolosa
 
 
«Ma quando le porte si chiudono, quando siamo soli, lui è un uomo diverso. Mi ama senza aver bisogno di dirlo. Mi nutre senza aver bisogno di provarlo. Sono l'unica anima a cui abbia mai concesso di entrare completamente nella sua vita. E l'unica che non lascerà mai andare.» 
 

Quello che c'è tra di loro richiede fiducia assoluta — una fiducia che entrambi pretenderanno l'una dall'altro fino a spezzarsi. 
 
 
«Non sei innamorata di me?»
«No, non sono innamorata di te, Victor.»
«Bene. Perché neanch'io sono innamorato di te.»

Reviving Izabel racchiude una storia ad alta tensione, non adatta a persone facilmente impressionabili e in cerca dell'amore epico che sboccia in un Ti amo destinato a durare per l'eternità. Sangue, violenza, tortura fisica e mentale e sentimenti tanto forti da logorare l'anima sono gli ingredienti che rendono questo romanzo un gioiello per eccellenza, grazie anche alla maestria indiscussa dello stile della Redmerski. 

Infine, lasciatemi concludere con due ringraziamenti: 

♦ Onore e gloria a Sarai, che d'ora in avanti sarà Izabel Seyfried, perché finalmente mi ha fatto riscoprire il piacere di avere a che fare con una protagonista oscura che non teme la morte ed è nata per essere un'assassina. 

♦ Lunga vita a l'ineguagliabile Victor Faust, che è rimasto sempre se stesso — gelido, calcolatore, inflessibile e inavvicinabile — e non si è fatto piegare dall'amore, ma ha preteso che l'amore si modellasse all'uomo che è. Non ricordo di aver mai incontrato un personaggio così d'impatto, e non lo dimenticherò mai. 

Detto ciò, miei cari lettori, vi auguro una sanguinosa e mai noiosa permanenza in the company of killers. 
 

«Qui siamo tutti killer…»
 
Un abbraccio,
Chiara 
 
INDIMENTICABILE




Vi interessa questo romanzo? ..lo trovate qui!
 

 
 
 
 
Qui trovate il link con le notizie di tutta la serie.
 
 
 
 

4 commenti:

  1. Wow! Fantastica Chiara! Mi son divertita un mondo a leggere la tua recensione, bravissima!

    PS:
    Solita frase di rito: speriamo arrivi presto in Italia! :-)

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    1. Ho fangirleggiato di brutto, lo so, sorry xD ahahahahahah

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  2. chiara prima o poi mi farai morire <3

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    1. Giuro che non è colpa mia!!! *alza le mani in segno di resa, mettendo in mostra il nome di Victor, che si è tatuata sui palmi con il pennarello nero* ♥

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