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22 gennaio 2014

Recensione: “Ti Aspettavo” di J. Lynn…


Oggi vi voglio parlare di un romanzo di una scrittrice che ho particolarmente a cuore, Jennifer L. Armentraut alias J.Lynn. Avevo già avuto modo di leggere questa autrice, ricorderete la mia recensione di Obsidian,  un romanzo che, pur non appartenendo a un genere che di solito prediligo,  mi aveva inaspettatamente sorpresa.

“Ti aspettavo” (Wait for You) è una storia più matura, appartiene tipologicamente alla categoria dei New Adult,  genere che, recentemente, sta ottenendo un grande seguito anche qui in Italia,  e verso il quale sono sempre più indirizzate le mie letture. La storia non colpisce per la sua originalità ma la scrittrice ha capacità straordinarie di catturare l’attenzione del lettore, nel suo modo di scrivere così semplice eppure efficace e nel dare vita a personaggi a cui è impossibile  non  affezionarsi o identificarsi. Ti aspettavo” è un romanzo che si snoda fra le aule universitarie, nelle stanze degli appartamenti della casa dello studente. E’ una storia pervasa da  momenti di grande dolcezza e tenerezza e, malgrado l’accenno ad alcuni argomenti molto delicati, scottanti, non ci sono mai attimi di estrema drammaticità. Tutto il racconto ruota attorno alla figura della protagonista: Avery Morgantsen. Avery non è una ragazza come le altre, in lei non c’è alcuna traccia della spensieratezza e vitalità che normalmente caratterizza le persone della sua età. Nonostante sia giovane, è una persona molto più  matura e riflessiva rispetto ai suoi coetanei, perché la vita nei suoi confronti non è stata clemente.

Quello sguardo  sempre un po’ triste che traspare dai suoi lineamenti lascia trapelare che qualcosa di terribile ha intaccato la sua giovane esistenza. La sua scelta di indipendenza, di allontanarsi il più possibile dalla sua famiglia e dall’ambiente in cui è cresciuta, non è casuale. Si è trattato di una scelta quasi obbligata e molto sofferta ma necessaria per fuggire dal  passato e dai brutti ricordi. Un evento traumatico l’ha segnata profondamente sia psicologicamente che fisicamente; quei segni indelebili ormai impressi, non solo nella sua mente ma anche sulla pelle, sono  impossibili da cancellare. Ogni giorno deve lottare per riuscire a convivere con quei terribili ricordi che la riconducono anni addietro alla festa di Halloween. Quei momenti decisivi della sua esistenza l’hanno cambiata irrimediabilmente, per sempre,  e continuano a riemergere e a tormentarla. Avery è un’anima profondamente ferita, segnata, distrutta. Con un bagaglio così pesante da portare sulle proprie spalle è difficile riuscire a trovare le forze per andare avanti. Tanto più se non hai il sostegno di una famiglia, di un’amicizia, o comunque di una persona che, disinteressatamente, stia il tuo fianco e  ti supporti. Eppure dopo anni trascorsi a nascondersi dietro abiti informi, cercando di rendersi invisibile davanti al mondo e di annullarsi completamente,  Avery  ha trovato dentro di sé la forza per continuare.

Ha deciso di volere un’altra possibilità dalla vita. Sogna un futuro come le altre giovani donne della sua età, un futuro di speranza e in cui riuscire a sentirsi di nuovo viva, presente. Malgrado ciò che le è accaduto, è ancora una ragazza molto ingenua; questa sua ingenuità  in passato le è costata cara e non le ha permesso, quando era il momento, di percepire i segnali di pericolo e di intuire quando dovesse realmente fidarsi di qualcuno. Ancora adesso, dopo diversi anni, non è mai riuscita a lasciarsi il doloroso passato alle spalle, ma lo vorrebbe disperatamente. Ho apprezzato la sua forza d’animo, il coraggio che, un tempo è mancato, ma che ora sembra darle la forza per continuare a sperare di avere una vita diversa, migliore.  Il romanzo inizia con il suo arrivo al campus universitario. Avery è ancora spiazzata, disorientata, spaventata e al campus non conosce “quasi” nessuno… ma non sarà per molto. L’incontro-scontro con il protagonista maschile, Avery inciampa e si ritrova  a cadere direttamente fra le sue braccia, avviene quasi subito nelle prime pagine. Cameron Hamilton, per gli amici  Cam, con quel fisico scultoreo,  quei  capelli neri che gli cadono sulla fronte in morbide onde e con quei penetranti occhi azzurri che ti trafiggono, è talmente bello da far girare la testa. Pur essendo consapevole del suo bell’aspetto, non lo usa mai con un doppio fine nei confronti della protagonista.
 
A volte hai la sensazione che si prenda poco seriamente. Cam è uno di quegli eroi romantici di cui è impossibile non innamorarsi, è un personaggio molto positivo. Ancora una volta la Armentrout è riuscita a creare un protagonista maschile d’eccellenza, che ti sorprende per la dolcezza, l’intelligenza che traspare. Cam è molto premuroso con Avery, cerca sempre di non spaventarla, di non urtarla; anche quando è protettivo nei suoi confronti non diventa mai possessivo. La rispetta, la capisce come nessun altro e trova sempre il modo per punzecchiarla e farla sorridere.  Non è difficile intuire che ci sia qualcosa in lei che non vada. Oltre a essere un suo compagno di università e il suo partner durante le lezioni di astronomia,  il caso vuole che Cam sia il suo vicino di appartamento. Inizialmente il loro rapporto prende forma con una semplice amicizia ma si intuisce che entrambi vogliono qualcosa di più. L’attrazione fra di loro è immediata. Cam sa che per avvicinarsi ad Avery deve essere cauto, deve concederle il tempo necessario perché  inizi a fidarsi di lui.
 
Stando insieme sempre di più, anche solo condividendo alcuni momenti della vita quotidiana, imparano, a piccoli passi, a conoscersi. Per abbattere quel muro di riservatezza dietro il quale Avery si cela, Cam  inizia stuzzicandola con qualche biscotto (tra l’altro è un abile cuoco… un altro punto a suo favore), proseguendo con qualche visita  a sorpresa  per prepararle la colazione la domenica mattina, e si spinge al punto  da proporle di uscire con lui,  pur sapendo che la risposta potrebbe essere sempre un no. Cam è un tipo testardo, perseverante, quando si prefigge un obiettivo lo perseguita senza mai demordere. Avvicinarsi a Avery è molto complicato, occorrono grandi abilità di seduttore e molta sensibilità per riuscire a comprenderla. Gli eventi del  passato hanno minato la sua sicurezza. Avery  ha bisogno dell’incoraggiamento e dell’aiuto di qualcuno che le faccia comprendere di essere una persona di valore e che possa fidarsi ancora degli altri. Ma sarà un processo molto lento e Cam è disposto per lei ad avere tanta pazienza. Grazie a lui, finalmente, Avery potrà trovare quell’affetto e l’appoggio, così agognato, che le è mancato in tutti questi anni. Perché Cam sa conquistarsi la sua fiducia con i piccoli gesti  o…. semplicemente amandola.


“Ti aspettavo” è un bellissimo romanzo, la storia di una ragazza che ritorna a vivere grazie all’amore, all’amicizia. E’ un romanzo dolcissimo dove la Armentrout, ancora una volta, dimostra una grande sensibilità nell’intessere le sue storie. Rispetto alla Sorensen o a Colleen Hooven c’è meno drammaticità nei suoi racconti, pur trattando argomenti molti simili e delicati. Il consiglio che darei alle lettrici è quello di non leggerlo subito dopo  “Con te sarà diverso”. Entrambi i romanzi sono deliziosi, intensi, indimenticabili, ma le similitudini sono troppo marcate.
 
 
BELLISSIMO
 
 
 

6 commenti:

  1. Ciao Greta,
    hai fatto benissimo a suggerire di non leggere questo NA dopo la Sorensen, infatti, leggendo la tua recensione e non avendo letto "Ti Aspettavo", mi sono detta: "ma è identico a The Coincidence...!!", le similitudini sono davvero impressionanti...mannaggia, iniziano le "serie fotocopia" anche nei New Adult...Noooo!!!! Intusisco dall'intensità delle tue parole e dal tuo entusiasmo che dev'essere un romanzo molto appassionante ma, non andrò a rileggermi certamente una storia identica ad un'altra che tra l'altro mi è piaciuta tantissimo. Per fortuna ho letto la tua recensione prima di acquistare il libro...Grazie come sempre Greta!
    Lavinia

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    1. Ciao Lavinia, sarebbe un peccato se non lo leggessi, perché questo romanzo è altrettanto bello. Le storie sono praticamente identiche ma gli stili delle scrittrici si discostano completamente. La Sorensen è molto più pessimista, drammatica, mentre nel romanzo della Armentraut c'è sempre una giusta dose di umorismo. Per questo ti consiglio di leggerlo, ma non nell'immediato. Non saresti in grado, a mio parere, di apprezzarlo e di gustarlo come merita.
      Un saluto,
      Greta

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  2. ecco fatto, io sono una di quelle che ha letto prima con te sara' diverso e subito dopo Ti aspettavo....Storie simili ma allo stesso tempo diverse....Le ho amate tutte e due, amo questi romanzi da cui non riesci a staccarti e che anche una volta finiti ti porti dietro per giorni....Bellissima recensione...

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    1. Ciao letizia, spero che le case editrici portino sempre di più in Italia nuovi titoli New Adult. Io non riesco più a farne a meno ...sento la necessità di leggerne continuamente. Ci sono tantissimi romanzi ancora da tradurre appartenenti a questo genere. Non riesco a capire per quale strano motivo non si sappia ancora nulla della traduzione in italiano di "Collide" di Gail McHugh. Oltre ad essere un romanzo a dir poco FAVOLOSO, è un grandissimo successo del 2013. Misteri italiani.
      A presto,
      Greta

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  3. Ciao Greta!!!
    L'ho finito proprio oggi durante la pausa pranzo e come altre questa settimana ho letteralmente divorato sia Ti aspettavo che Con te sarà diverso!!!
    Si,le storie sono simili, ma forse sarà stato il diverso modo di raccontare che hanno le scrittrici, che mi ha fatto piacere tutti e due i libri.
    Vorrei scrivere tante cose, perchè mi è piaciuto veramente tanto,tanto,ma vado di corsa e volevo comunque farti i complimenti per le tue recensioni (che leggo sempre) e farti sapere che anch'io ho letto questo piccolo capolavoro!!!
    Ciao,ciaoooo

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    1. Ciao America84,
      entrambe le scrittrici mi sono piaciute. Se avessi dovuto dare un giudizio al romanzo della Sorensen, gli avrei assegnato quel mezzo punto in più. I romanzi sono entrambi belli ma ho preferito la Sorensen. Sono contenta che tu abbia apprezzato le recensioni. Un saluto, Greta

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