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2 dicembre 2013

Recensione: “Una parte di me” di Lisa Renee Jones


Ho iniziato a leggere questo romanzo con il timore di rimanere delusa; troppo spesso mi è capitato di aver letto libri  meravigliosi e di essere rimasta insoddisfatta dai seguiti. Troppo spesso i sequel non sono stati in grado di regalarmi lo stesso tipo di emozioni, intense e travolgenti del romanzo che ha dato il via alla serie. Probabilmente la mia riflessione è frutto di un pregiudizio. Non è il caso della Jones che, ancora una volta, non ha disatteso le mie aspettative. Nulla è cambiato rispetto al primo libro; ritroviamo la stessa tensione emotiva e quel suo modo unico e irresistibile di tratteggiare i personaggi, rendendoli così carismatici, intriganti da rimanerne affascinata. Ancora una volta sono caduta vittima del suo incantesimo.
 
Le pagine scorrevano velocemente e inesorabili, non riuscendo a concedermi un attimo di sosta.  Mi sono ritrovata a leggere senza mai fermarmi, spinta dal desiderio di sapere quale direzione avrebbero preso gli eventi, sempre più intricati, inspiegabili. Come la protagonista, ho cominciato a pormi milioni di domande, alla ricerca di una risposta che sembrava non arrivare mai; ma che finalmente ci viene svelata alla fine. Il romanzo riprende dove si era interrotto, dopo che Sara era fuggita in seguito alle rivelazioni scottanti del Club, il Club peccaminoso gestito da Mark. Il romanzo precedente si era concluso con un finale cliffhanger, con Sara sola e al buio all’interno del deposito, alla ricerca di ulteriori indizi sulla scomparsa di Rebecca. Qualcuno l’aveva pedinata con l’intenzione di spaventarla. Chiaramente ora è in pericolo; chi ha fatto del male a Rebecca intende colpire anche lei. Chris, l’artista con cui ha iniziato un rapporto, ha promesso di proteggerla anche a costo della propria vita. Per  Sara è difficile riuscire a fidarsi di qualcuno, troppe volte è rimasta scottata nella vita; troppo spesso, in passato, le persone di cui si fidava l’hanno ferita. La prima parte del romanzo si concentra sulla loro relazione.

Ci sono tante cose che non vanno nel loro rapporto e altrettante per cui non dovrebbero stare insieme. Sono due anime tormentate, con tanti  segreti del passato che continuano a perseguitarle. Ci sono segreti che nessuno dei due sembra pronto a rivelare. Questi segreti pesano come un macigno sulla loro relazione, e non consentono di avvicinarsi ad un livello tanto profondo da condurli a fidarsi pienamente l’uno dell’altra. Oltretutto ci sono troppe similitudini fra la vita di Rebecca e quella di Sara. Sono somiglianze di cui Sara è consapevole, e la spaventano, la suggestionano. Rileggendo le parole dei diari, Sara giunge alla conclusione che molti aspetti dell’uomo descritto in essi la riconducono a Chris. Lui, come il dominatore di quelle pagine, ha un carattere forte, tipico di un maschio alfa. Sara ha il sospetto che, dietro al desiderio di proteggerla, si nasconda la necessità di controllarla, dominarla. L’idea di rendersi vulnerabile con un uomo la terrorizza, la riporta indietro nel passato al rapporto col padre o alla notte in cui Michael si approfittò di lei e delle sue debolezze. Sara non ha ancora superato quegli eventi, eppure si rende conto che per  far funzionare il loro rapporto deve farlo. Deve trovare il coraggio di confessarlo a Chris. La prima ad aprirsi completamente sarà proprio lei, dopo un tormentato viaggio alla ricerca di se stessa.
 
Chris è un personaggio molto più complesso, dalle mille sfaccettature e dalla doppia personalità. Non sai se amarlo o odiarlo. In alcuni momenti ti sorprende per le attenzioni che riversa su Sara; si dimostra un uomo dolce, sensibile, premuroso, capace di amarla. Sembra che lei sia al centro del suo mondo, la ragione per cui continua a vivere, a respirare. Ma c’è l’altra faccia della medaglia, l’altra sua personalità che ogni tanto si manifesta. Durante il racconto affiorano i demoni del suo passato, e comprendiamo le ragioni dei suoi turbamenti, di quei continui sbalzi d’umore che ci sembrano intollerabili. Chris ha paura, teme che, se i suoi segreti venissero alla luce, potrebbe perdere Sara. Più volte mi sono chiesta se sarebbe mai riuscito ad aprirsi completamente a lei o se il lato oscuro del suo passato sarebbe sempre stato celato al mondo. Questa è la ragione per cui il loro rapporto è sempre traballante, appeso ad un filo. Continui a sperare in una rivelazione inaspettata, in un colpo di scena. La scrittrice approfondisce molto la componente psicologica, consentendoci di percepire le sofferenze dei protagonisti, le battaglie interiori che dovranno superare per trovare se stessi prima di riuscire a far funzionare il loro rapporto.  
 
Parallelamente c’è il mondo della galleria; entrano in scena nuovi personaggi che rendono ancora più complicata la ricerca dei responsabili. Non a caso ho usato il plurale. L’uomo dei diari di cui Rebecca si era perdutamente innamorata e di cui era succube non era solo. Amava dividerla con un altro individuo misterioso. Ritroviamo anche i personaggi del libro precedente, che impariamo a conoscere ancora di più. Mark è sempre un personaggio focale all’interno del racconto; dietro quella compostezza e quell’imperturbabilità, in alcuni momenti, riusciamo ad intravvedere sprazzi di debolezza. Percepiamo quel lato vulnerabile che nasconde al mondo, quell’aspetto che lo fa sembrare quasi umano ai nostri occhi. Come nel precedente romanzo, la componente erotica è molto presente, senza mai prevaricare la trama. L’intesa sessuale fra i protagonisti è scottante  e la passione descritta è dirompente, irrefrenabile. “Una parte di me” è un romanzo ben scritto e molto intenso. Se alla fine del romanzo, finalmente, si fa luce su ciò che è accaduto a Rebecca, restano ancora tanti misteri da risolvere. Ella, la sua amica, che fine ha fatto? Probabilmente lo scopriremo solo leggendo il prossimo romanzo.
 
 
BELLISSIMO
 

4 commenti:

  1. Condivido appieno la tua recensione , come scrissi in un altro post ..trovo che la Jones sia riuscita a trovare il giusto mix di passione ,intrighi e suspence , mi spiace solamente che il personaggio di Mark ne esca nel finale con "le ossa rotte",ora a giorni esce il 3 capitolo dove sapremmo se Sara avrà preso l'aereo con Chris (ma perfavore a chi voglio darla a bere ..sappiamo tutti che lo prenderà dovrebbe essere fuori di testa per non farlo) e come si concluderanno i vari misteri ancora aperti , ma ho letto in un tuo recente post Greta che la Jones pensa di scrivere altri capitoli di questa serie ma non ho ben capito se sempre con gli stessi protagonisti o di nuovi .....non so se sia una buona idea non vorrei che si facesse la fine di "Il confine dell'eternità" di
    J.A. Redmerski che alla fine ci si ritrova a leggere una dolorosa e brutta copia...ma speriamo bene.

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  2. Ciao cris, riguardo la tua prima domanda ti ho già risposto nel post precedente. Per quanto concerne le serie "senza fine" sono d'accordo con te. Preferisco quando si concludono con il terzo volume. A lungo andare diventano troppo ripetitivi, o rischiano di diventare la copia di un precedente romanzo. Dopo un po' stancano e perdi l'interesse.

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  3. Greta, ho iniziato in questi giorni "Se fossi te", e per la prima volta dai tempi delle Fifty leggerò tutti e tre i volumi di seguito senza dover aspettare il seguito. Sono molto curiosa!! Ciao Cecilia

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    1. Ciao Cecilia! Purtroppo non sono riuscita ad autoimpormi di aspettare e ho iniziato la serie prima che venissero pubblicati tutti i volumi. Leggerli di seguito è lo soluzione ideale. La Jones mi piace tantissimo e, d'ora in poi, difficilmente mi lascerò sfuggire un suo romanzo. Spero che le case editrici italiane prendano in considerazione anche la sua ultima serie ... "The Secret Life of Amy Bensen" che sta riscuotendo un grande successo oltreoceano.

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